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Operistica al teatro comunale di Bologna

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C’è un fenomeno carsico “curioso” e assai provinciale. Personaggi che mai avevano frequentato l’opera improvvisamente e misteriosamente si palesano in sala per poi altrettanto misteriosamente scomparire. Amori improvvisi seguiti da improvvise delusioni? Niente di tutto questo. Molto più prosaicamente è l’effetto “biglietti gratuiti”: passione per il melodramma  (soprattutto per la passerella delle “prime”…) finché i biglietti a sbafo durano e poi … puff tutto si sgonfia… Alla faccia di chi, a differenza degli improvvisati melomani “pro tempore”, per indipendenza di giudizio invece ha sempre rifiutato biglietti gratuiti e investe personalmente a proprie spese in cultura! “Mala tempora currunt” se siamo ancora una volta in presenza degli immarcescibili “clientes cum sportula” (oggi trasformati in clacque) o a anime che si fanno belle e si pavoneggiano con denaro altrui…

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Stagioni d’opera e balletto italiani 2015-2016

 

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Per pura curiosità ho tentato di mettere a confronto alcune stagioni d’opera e balletto di alcuni dei maggiori teatri italiani. Ovviamente il confronto va preso con cautela in quanto la fantasia dei sovrintendenti nell’impostare le  stagioni (alcune sono a cavallo 2015-2016 altre riguardano solo il 2016) e i prezzi è incalcolabile ma ho preso alcuni parametri più o meno confrontabili: numero di spettacoli, costo abbonamento turno A nella migliore poltrona, posto singolo turno A migliore poltrona, numero di opere e di balletti. E’ eccezionale: a parità più o meno quanto a numero di spettacoli (e di qualità comparabile: per esempio il Massimo apre con un Götterdammerung con John Voigt e Irene Theorin, un cast stellare!) i prezzi scendono scendendo lo stivale: a partire dalla Scala più che dimezzano!!! Si passa da un abbonamento alla Scala da 2260 (duemiladuecentosessanta!) euro (e solo 11 opere) e un prezzo del singolo spettacolo di 250€ all’abbonamento del Massimo (13 spettacoli)  a 725€ e un costo singolo di 100€!!!! Ora la cosa assomiglia al puzzle dei costi standard della sanità: quale è la ragione di un divario così clamoroso?  Riporto qui i valori per i maggiori teatri italiani (fra i quali includo per puro campanilismo il comunale di Bologna che quest’anno ha scelto una politica dei prezzi particolarmente accattivante) :
                                  Opere      Balletti  Abbonamento        Singolo
La Scala Milano         11              0              2260                         250
Regio Torino             12              2                1310                          170
Comunale Bologna           9                      850                         125
Opera Roma                8               4               1360                         150
San Carlo Napoli       11              1                 1050                         120
Massimo Palermo     10            3                     725                        100
Ovviamente i prezzi vanno considerati nel loro significato di ordine di grandezza (passibili quindi di variazioni del 10%) per  le ragioni suesposte. Ma viviamo nello stesso paese? Non ci può essere divario di qualità che possa giustificare simili differenze. Se si dovesse partire da questi prezzi si dovrebbe inferire che uno stesso stipendio a Milano e Palermo ha un potere d’acquisto di meno della metà!  Ora è noto che il costo della vita al sud è decisamente inferiore a quello del nord ma il confronto di questi valori lascia sbalorditi. Ed escludo che Voigt e Theorin richiedano cachets diversi a Milano e Palermo. Poiché la cosa mi incuriosisce assai e avendo assistito all’ultimo Götterdammerung della Scala (con la magnifica Theorin) cercherò di assistere a quello di Palermo e ne farò oggetto di un post….
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Cameristica, Commenti

Comunale e sponsorizzazioni – 11 Settembre 2015

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Di certo non sono mai stato tenero nei confronti della gestione del teatro comunale di Bologna (Ronchi, Sani e consiglio di indirizzo) ma andando sul sito del teatro sono rimasto allibito dai valori del sostegno dato al teatro da istituzioni e imprese cittadine (sempre che il sito sia aggiornato .. la questione sito è un altro argomento dolente… per capire come sia fatto un sito serio si guardi quello della Scala!). Le cifre sono presto riassunte: contributi previsti 3.000.000€, ricevuti123.000€ ovvero meno del 5% !!!!  Forse nel computo sono rimasti esclusi i contributi alla realizzazione di singole opere (ma le cifre difficilmente potrebbero cambiare di ordine di grandezza)? Ora i casi sono due o il management è in mano a incompetenti incapaci di formulare previsioni realistiche oppure la ricca e opulenta Bologna promette e non mantiene e quindi dovrebbe vergognarsi. Queste cifre sono incredibili: come si fa a mettere in previsione una cifra così sballata? Una previsione seria dovrebbe riflettere i valori che ragionevolmente potrebbero/dovrebbero essere raggiunti, altrimenti si è in presenza del solito specchietto delle allodole. Naturalmente del problema non si trova praticamente traccia sui giornali (chissà perché…). Va comunque detto che una città come Bologna dovrebbe vergognarsi di investire così poco nel suo teatro ricordando che begli spettacoli vogliono dire indotto e che non esistono solo i “concerti” rock (un nome che forse evoca uno dei personaggi coinvolti…): Bologna ha una tradizione (purtroppo tradita) di altissimo valore, se solo si pensa che al comunale si è avuta la prima italiana del Tristano di Wagner! Senza dimenticare i generosi vantaggi fiscali legati alle sponsorizzazioni. Da piangere!

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Dobbiaco vs. Cortina – 31 Agosto 2015

Non profit bannerNon profit bannerSclerosiRiprendo, dopo un forzato silenzio dovuto … all’assenza di manifestazioni a Cortina (ove mi sono consolato vagando e arrampicando per monti), il mio dialogo con i lettori. Vorrei portare alla vostra attenzione la vivacità culturale di una piccola cittadina, Dobbiaco, rispetto alla assai più titolata Cortina.  Dopo i 13 giorni consecutivi di concerti (dal 18 al 31 Luglio) per le settimane musicali Gustav Mahler, con solisti e direttori del calibro di Nelson Goerner, Daniel Harding, Johanna Winkel, quartetto Prometeo etc. il cartellone di Settembre si presenta altrettanto interessante (nel mese di Agosto, purtroppo, niente..): viene infatti organizzato il festival dell’Alto Adige (12/9-20/9) con una impostazione più articolata verso una musica più “popolare” che vede anche  – ohimè – anche la presenza di Bollani, prezzemolino musicale che rispunta regolarmente nei concerti di livello non eccelso (il discorso sulle contaminazioni richiederebbe un discorso approfondito che mi riservo di affrontare più avanti – ci sono contaminazioni e contaminazioni: si vedano quelle ottime delle Labèque e quelle assai più corrive di Bollani): il programma dettagliato si trova facilmente su Internet. Inutile dire che a Cortina per tutto il periodo (se si eccettua il “festival Ciani” scaduto a livelli inimmaginabili) la musica tace in un assordante silenzio: lascio ai lettori le riflessioni in merito e la considerazione di come il “glamour” assai poco (nulla direi) ha a che fare con la cultura. Nei cartelloni esposti a Dobbiaco figura anche un concerto solistico di Pollini che ha evidentemente cancellato la sua presenza (non se ne trova traccia sul programma in Internet) e che molto mi aveva colpito. La piazza di Dobbiaco, per quanto valida, non è certo quella delle grandi sale concertistiche e tenervi un concerto solistico (l’unico di tutta la stagione) appare una potenziale “diminutio capitis” che per un artista dal carattere così difficile ed elitario potrebbe volere dire molte cose. Naturalmente spero che l’artista milanese si ristabilisca quanto prima ma certamente quella presenza sul cartellone di Dobbiaco si presta a molte e non sempre positive considerazioni.
PS Mi segnala A.S. che il concerto di Pollini è ancora annunciato su un sito mentre è assente su un altro…….. Mah…

HappySad

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Una proposta per il Comunale – Cortina 13 Agosto 2015

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Alcuni lettori mi “rimproverano” (molto cortesemente sia chiaro) un atteggiamento talvolta eccessivamente catoniano nei confronti del teatro Comunale di Bologna esortandomi nel contempo a formulare proposte concrete per un miglioramento della situazione. Accolgo volentieri il suggerimento ricordando una conversazione privata avuta un paio di anni fa con Vergnano, il sovrintendente di Torino. La sua opinione era che sarebbe possibile predisporre un’alleanza organica fra i teatri d’opera di Torino, Genova e Bologna in modo di proporre gli stessi allestimenti (o almeno una loro parte) con un significativo risparmio per tutti e tre i teatri. La distanza geografica è sufficiente a evitare sovrapposizioni e naturalmente i casts (cantanti e orchestra) potrebbero (dovrebbero a mio parere!) essere diversi per evitare dannose ripetizioni e stimolare al limite l’interesse degli spettatori a verificare come un’identica scenografia sia “interpretata” diversamente da compagini diverse. Va da sé che questa ipotesi “in nuce” dovrebbe essere opportunamente approfondita evitando inutili campanilismi e protagonismi che in questi chiari di luna sono ovviamente del tutto fuori posto. Il sasso è stato tirato nello stagno: che cosa ci si può attendere?

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Comunale e Repubblica – 11 Agosto 2015

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Grazie alle ripetute pressioni esercitate da alcuni dei miei assidui lettori, la Repubblica di Bologna il 31 Luglio ha finalmente pubblicato la lettera di cui al mio post http://wp.me/p5m12m-Dd. Qualunque organizzazione seria avrebbe risposto esplicitando la propria posizione e rispondendo ai quesiti posti, ma nel caso specifico a tutt’oggi nulla. Ora chi non smentisce… conferma, ovvero conferma ab silentio la fondatezza dei dubbi espressi, ammettendo implicitamente la potenziale presenza di cadaveri nell’armadio. Che dire? Un’istituzione pubblica non avrebbe il dovere di rispondere alle domande dei cittadini che con i loro abbonamenti e biglietti sostengono in buona parte le sue attività? E la trasparenza è diventata nuovamente un optional? E che dire dell’ineffabile comitato di indirizzo che si comporta come un novello “convitato di pietra” assistendo inerte al lento e inarrestabile sprofondamento agli inferi del teatro (nel caso specifico senza neppure offrire un’ultima possibile redenzione, a differenza del Commendatore)? Meditate gente, meditate, ringraziando anche l’assessore alla cultura (silente su questo argomento ma non sui giochi politici locali) Ronchi…

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Repubblica di Bologna – 28 Luglio 2015

Non profit bannerNon profit bannerSclerosiGiovedì scorso ho  inviato alla edizione bolognese di Repubblica la seguente lettera:
” Nella complessità della situazione disastrata del teatro comunale si inserisce una anomalia incomprensibile. Come è possibile che l’orchestra Filarmonica, costituita sostanzialmente dagli stessi strumentisti dell’orchestra del teatro comunale vada in Giappone per eseguire due rappresentazioni di Pagliacci quando la convenzione con il teatro  esclude che la Filarmonica possa partecipare a un’opera con messa in scena? Adesso abbiamo due orchestre d’opera in una città da 350.000 abitanti e un solo teatro d’opera? E tutti i debiti contratti per l’affitto del teatro Manzoni sono stati saldati?  Non sarebbe ora che Sani, Ronchi e Merola facessero un po’ di chiarezza in materia?”
L’argomento è certamente di interesse generale (molto più dei ripetuti, mielosi ringraziamenti per i medici che hanno semplicemente fatto il loro dovere…) la domanda è lecita e la risposta dovuta. Naturalmente la lettera non è stata pubblicata. Perché? Non di certo per la presenza di altre lettere di maggiore interesse ma soltanto perché la collusione fra redazione di Repubblica, il duo ferrarese Ronchi-Sani e il comitato di indirizzo (che mai batte un colpo: che si tratti di puri spiriti?) costituisce una piccola associazione del silenzio colpevole (ai lettori la scelta della parola più adatta…)  per cui solo i comunicati ufficiali del teatro (e i relativi pianti per l’indifferenza dei privati) sono pubblicati. Ma davanti a fatti come quelli sopra indicati che denunciano una gestione quantomeno non chiara con interessi laterali se non conflittuali rispetto al teatro quali privati possono essere interessati? O si fa chiarezza oppure è meglio smettere di lamentarsi.

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Buone vacanze!

Non profit bannerNon profit bannerSclerosiCon questo post prendo (temporaneo!) commiato dai miei lettori trasferendomi in montagna fino alla fine di Agosto dove le attività culturali presentano lo stesso deserto di Bologna (una bella gara!). Inserirò di certo un post dopo il 7 Agosto, data nella quale sarò a Bayreuth per il Tristan und Isolde e anche nel caso che contrariamente alle aspettative qualche evento meriti un commento. Per la stagione d’opera 2016 del Comunale di Bologna (al cui bilancio mancano “solo” 2.250.000 euro che si attendevano dai privati…a chi attribuire la colpa?) da alcune “soffiate” pare che ci sarà un Barbiere di Siviglia, il Werther di Massenet non sarà quello della Cavani (costi eccessivi) e saranno mantenuti la splendida Elektra di Strauss (anche se costosissima a causa dell’organico orchestrale – indimenticabile e strepitosa la recente versione scaligera), Macbeth di Verdi e L’elisir d’amore di Donizetti. Questi tre ultimi titoli sono stati in ballo  fino all’ultimo per motivi di budget ma la posizione del sindaco, presidente del Comitato d’Indirizzo, è stata a quanto pare irremovibile.  Rimane il piccolo, trascurabile problema dei fondi a causa dei quali si vocifera che siano in pericolo gli stipendi di Agosto …

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PIetrasanta – Luglio-Agosto 2015

Non profit bannerNon profit bannerSclerosiHo avuto la fortuna di visitare (per la prima volta – mea culpa!) Pietrasanta. Al di là della gradevolezza della cittadina (patria di Botero), del suo animatissimo centro a 5 Km dal mare e dell’incredibile, smisurato numero di gallerie d’arte (potrei quasi dire che ce n’è una ogni due negozi!) sono stato colpito dal cartellone delle manifestazioni musicali organizzate nel chiostro della centrale chiesa di S.Agostino. Si tratta del cartellone di Pietrasanta in concerto che si tiene dal 24 Luglio al 2 Agosto. Gli artisti: Jean-Yves Thibaudet, Katia and Marielle Labèque, Salvatore Accardo, Yuri Bashmet, Boris Berezovsky oltre a giovani emergenti come Lorenzo Gatto, Leonard Schreiber e Denis Kozhukhin. Per le formazioni cameristiche: il Debussy Quartet. l’orchestra da camera del Maggio Musicale Fiorentino, i solisti di Mosca e l’orchestra da camera di Basilea.  E stupiscono anche i prezzi che vanno dai 46 (quarantasei – valore massimo per i grandi nomi) ai 17,25 (diciassette e venticinque per ogni concerto!) euro. E i concerti sono tutti sempre sold out.  Chapeau!
PS Voglio rassicurare i miei lettori: la mia recensione NON è uno spottone finanziato dalla Azienda di Soggiorno di Pietrasanta ma solo un giusto tributo a un’iniziativa di grande valore culturale che forse dovrebbe fare riflettere chi ritiene che valga l’equivalenza vacanze=discoteca (con sballo) e fare fischiare le orecchie ai sedicenti “operatori culturali” rockettari bolognesi che nei mesi estivi offrono il nulla agli amanti della musica “alta” (la definizione è di Q.Principe). Idem per Cortina (sono un amante della montagna) dove il “Festival Ciani” dagli inizi gloriosi di alcuni anni fa (si aprì con Marta Argerich) si è ridotto ormai a una kermesse di quarta categoria (definizione benevola)!

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Roth Golan – Varignana 17 Luglio 2015

Non profit bannerNon profit bannerSclerosiForse andrebbe segnalato per prima cosa che la proposta “cena con gli artisti” si riduce in realtà a una cena in una sala ove cenano anche gli esecutori che hanno però un tavolo riservato talché la possibilità di interazione spettatori-esecutori è semplicemente nulla. Ciò detto il breve concerto (l’op. 78 di Brahms e la sonata di Franck) può essere considerato “soddisfacente” in un ambito estivo ma a una disamina più razionale non sono mancate le non piccole carenze. In primo luogo quella del pianista ammalato di protagonismo sia dal punto comportamentale sia da quello del volume di suono, che ha coperto assai spesso il suono del violino, generando uno squilibrio forse dovuto anche all’assenza di prove sufficienti e comunque inadatto al volume della sala. Quanto al violinista, esso è dotato di bel suono (per chi ne ha memoria mi ricordava Nastase nel tennis, tennista elegante “di tocco” che oggi sarebbe spazzato via dagli schiacciasassi che dominano il panorama internazionale) ma di ridotta incisività, messa particolarmente in luce dal confronto con l’esuberante pianista. L’esecuzione della sonata di Brahms è risultata – specialmente nel primo tempo – troppo lenta ed esangue, lontana dalla spirito del compositore amburghese; migliore l’esecuzione della sonata di Franck se si prescinde dal truculento pianista. Un bis brahmsiano dalla sonata “Frei aber Einsam”. Un buon successo del ridotto pubblico.

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Teatri per l’EXPO- 15 Luglio 2015

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Può essere interessante scorrere i programmi dei principali teatri musicali del nord Italia nel mese di Luglio in coincidenza con l’EXPO
Teatro Regio di Torino: Traviata (4 recite), Barbiere (4 recite), Norma (4 recite)
La Scala di Milano: un’opera o un balletto o un concerto praticamente ogni giorno
Teatro comunale di Firenze: Barbiere (8 recite), Butterfly (6 recite), 4 concerti
La Fenice di Venezia: Un concerto o un balletto o un’opera quasi ogni giorno
Teatro comunale di Bologna: Evita musical (tre recite)!
Senza commenti!
PS Alcuni dei teatri citati (escludendo Bologna, ovviamente) hanno spettacoli anche in Agosto. A tempo debito farò un confronto anche dei cartelloni di Settembre… 
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Opera a Kyoto – 13 Luglio 2015

Non profit bannerNon profit bannerSclerosiScorrazzando sul sito https://www.facebook.com/diamovaloreallacultura e  da qui su altri siti musicali scopro (http://the-japan-news.com/news/article/0002126692) che il 17 e 19 Settembre a Kyoto vengono rappresentati i Pagliacci di Leoncavallo con una noted Italian opera company (da quando in qua di un’orchestra non si indica il nome quasi fosse un segreto?) e la direzione di Hirofumi Yoshida – lo sventurato direttore di Butterfly – che è direttore artistico della Filarmonica del teatro comunale (nella foto del 14 Maggio sul sito giapponese sopracitato il castello di Himeji, il direttore e altri protagonisti).
Pagliacci 2Ed ecco una scenografia (molto suggestiva) con lo sfondo del castello e la platea:
Pagliacci
Non può che trattarsi dell’orchestra Filarmonica del teatro comunale (non l’orchestra del teatro comunale).   Strano: avevo capito – evidentemente erroneamente – dalle conversazioni avute con il precedente sovrintendente Ernani che la Filarmonica non potesse eseguire opere (qualcuno può solo immaginare che una cosa simile capiti alla Scala?), ma forse sono cambiate oppure più semplicemente sono diverse le regole. Sarebbe bene però che il sovrintendente Sani e tutto il consiglio di indirizzo a partire dal suo presidente Merola spiegassero la cosa all’ignaro e stupefatto pubblico (ai quidam de populo insomma!) di cui faccio parte. In ogni caso la cosa sarebbe curiosa: due orchestre d’opera formate sostanzialmente dagli stessi strumentisti in una città di 350.000 abitanti e un solo teatro d’opera assolutamente sottoutilizzato! E poi comunque un’opera all’estero proprio quando il cartellone locale del teatro piange e l’EXPO è in piena stagione? Il teatro ci guadagna almeno qualcosa economicamente? Mah, miracoli organizzativi del management del teatro che forse dovrebbe affrontare in modo serio e definitivo l’intricata e irrisolta questione Filarmonica,  la gestione del Manzoni (e il relativo affitto!) etc.

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Censura preventiva – Teatro comunale 19 Maggio 2015

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Non male: dopo l’assenza di recensioni serie del Flauto Magico sui giornali locali (a meno che non si vogliano considerare tali i peana preconfezionati e acritici come quello del Corriere di oggi 19 Maggio) si palesano uno o più Ždanov autoctoni (dai nomi a me ignoti) che sul sito” diamo valore alla cultura” dei lavoratori del teatro Comunale (con tanto di logo ufficiale  del teatro!) inseriscono le recensioni positive (ad esempio quella della Repubblica) e censurano quella parzialmente negativa di Kurvenal (a differenza di quanto avvenuto in passato)! E sarebbe questo “dare valore alla cultura“? Questi sgangherati clientes “culturali” del potere che evidentemente intendono ingraziarsi i ras di turno per una misera sportula svendendo la dignità del sito sono un tipico prodotto del clima di consenso artificiale (una sorta di claque endogena) che il sovrintendente, il comitato di indirizzo  e il suo presidente “in pectore” (che però ormai da mesi rimane tale – a quanto ne è dato sapere – forse per disinteresse o dimenticanza del sindaco) vogliono creare con tanti saluti alla indipendenza e al dibattito, anche serrato, che è il sale della cultura.  Che dire? Kurvenal (una voce libera e indipendente, ahimé per loro) come novello “samizdat” dalla circolazione clandestina che tutti leggono (200 secondo le ultime statistiche) ma nessuno vuole ammetterlo (e di queste anime belle ce ne sono tante, anche ben note…)? Senza capire che così facendo si attizza, contrariamente alle aspettative, un interesse insperato e si ammette implicitamente che quanto scritto sul blog è vero, tanto da dovere nasconderlo? Non solo malafede ma anche intelligenza sotto il minimo. L’autore ringrazia.

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PS finalmente (forse) una buona notizia: sulla pagina bolognese di Repubblica l’ineffabile rockettaro Ronchi ventila la possibilità di un suo abbandono dell’assessorato. Ci dispiace per coloro presso i quali in futuro farà danno ma  “mors tua …”..
PPS leggere http://ilcorrieredellagrisi.eu a proposito del flauto….
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Supporters e detrattori – 5 Maggio 2015

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Alla vigilia del mio duecentesimo post (sì, quasi duecento in meno di due anni!!) qualche considerazione sul pubblico posso (forse) permettermela. Tralascio il fatto che nella larga maggioranza dei casi è influenzato in modo irrimediabile dallo star-system e che quasi sempre applaude la musica e non l’esecuzione (sarei pronto a scommettere che se dietro un tendone faccio eseguire lo stesso brano da Schiff e da due bravi allievi di conservatorio la maggioranza non è in grado di distinguere) ma interessanti sono i fans di questo o quell’interprete, tanto più accaniti quanto più vicini personalmente all’esecutore. E scrivere un post di dissenso rispetto a un’interpretazione suscita le ire più incontrollabili che quasi sempre si riducono alle accuse di incompetenza musicale tralasciando di confutare nella sostanza quanto affermato e contestato.  Insomma si guarda il dito e non la luna…Si potrebbe dire che i supporters vivono una specie di trans amoroso che li rende ciechi come gli innamorati (ma in questo caso direi sordi…) con un’apodittica fede in questo o quel personaggio dimenticando che a tutti, anche ai grandissimi, capita una sera no e che il povero recensore giudica una serata e non l’intera storia e stirpe dell’esecutore. Quello dei fans è – traslato – il medesimo atteggiamento dei tifosi di calcio per i quali l’arbitro ha sempre torto pronti a sterminare mediaticamente chi ha l’ardire di dissentire. Purtroppo in questo blog non sono mancati gli eccessi e le contumelie che mi hanno costretto a imporre un’approvazione prima della pubblicazione di un commento ma spero che tutti si siano accorti che in nessun caso ho censurato chi mi dà dell’incompetente: così come è vero che per ripetute sentenze della magistratura non è perseguibile in alcun caso chi scrive una critica, anche la più velenosa, così non sarebbe giusto censurare i commenti, a meno che non si tratti di villani e maleducati. Per fortuna in numero limitatissimo.
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30 Aprile e 1 Maggio 2015

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Passi per i “concertoni” nazional popolari che infestano ormai ovunque in Italia  la data del 1 Maggio e che allietano schiere di persone che mai hanno messo piede in una sala da concerto o in un teatro d’opera (e che avrebbero comunque potuto assistere in TV alla Turandot della Scala – ma la cultura è faticosa ed è una conquista, non un “prêt-à-porter usa e getta”) ma la vergogna della squallida esibizione del 30 Aprile è inaccettabile. Presentare come biglietto da visita un “cantante” che avrebbe potuto essere surclassato da Claudio Villa e che solo un buonismo d’accatto (è non vedente!)  subdolamente sfruttato dallo star system è in grado di presentare come “artista” è circonvenzione di incapace. E la presenza del fenomeno da baraccone Lang Lang pronto a vendersi al miglior offerente indipendentemente dalla qualità del contesto in cui si esibisce (ognuno immagini l’epiteto che ritiene opportuno affibbiargli) la dice lunga sul concetto di cultura sbandierato dagli organizzatori (e avente come ciliegina sulla torta la scandalosa ignoranza culturale e linguistica dei presentatori incapaci di pronunciare correttamente il nome di Feuerbach che evidentemente non hanno mai prima sentito – si legge “foierbach” signori somari). Ma insomma si può conoscere il nome degli organizzatori che si spacciano per  operatori “culturali” responsabili di questo scempio, fra l’altro costato una fortuna conoscendo i cachet dei due dilettanti? E che ci fa una soprano seria in mezzo a questi figuri? Anche lei pronta a vendersi per trenta denari? Se è vero quanto si afferma, ovvero che l’Italia non è una potenza economica ma non ha nulla da invidiare quanto a cultura, siamo in mezzo a una banda di malfattori che hanno truffato il buon nome della cultura italiana. E si torna al  1 Maggio: quale è la differenza alla fine dei conti? Non potevamo mandare Cric e Croc sul palco del concertone?

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Recensori e Pubblicitari – Bologna 30 Aprile 2015

Non profit bannerNon profit bannerRequiescat in pace: è l’epitaffio della recensione sulle pagine locali dei grandi quotidiani nazionali (segnatamente Corriere e Repubblica). Al posto di quella che dovrebbe essere una doverosa disamina delle manifestazioni musicali cittadine gli ineffabili “critici” bolognesi si limitano a “presentare” l’evento il giorno precedente a mo’ di anonima pubblicità. Questo ha dal loro punto molteplici vantaggi: evita possibili contrasti con gli organizzatori in caso di flop ed evita di dovere assistere allo spettacolo che teoricamente richiederebbe una recensione. Non che i recensori “nazionali” si sprechino: gli unici casi di commenti estesi sono normalmente riservati alle grandi manifestazioni operistiche. Ma nel caso dei giornali locali nulla! Sicché questi cosiddetti “critici” (il vocabolo “critico” deriva dal greco κρινω [“krino”] che significa giudicare!) si riducono a una specie di pubblicitari senza correre rischi di sorta, senza perdere probabilmente biglietti gratuiti per le manifestazioni ma mancando in pieno a quello che dovrebbe essere il loro compito primario. Pubblicizzare un evento (magari a pagamento e con articoli preconfezionati da parte delle organizzazioni musicali) è attività che chiunque può esercitare senza particolari difficoltà; avere idee qualificate su quanto eseguito richiede studio, competenza, presenza e attenzione. Cosa credono i miei lettori che manchi?

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Alcune considerazioni – Bologna 13 Aprile 2015

Come sempre mi succede ho atteso 24 ore prima di prendere una decisione a me sgradita ma resasi ora indispensabile dopo quanto avvenuto ieri su questo blog in seguito alla mia recensione del concerto di Francesco Libetta: i commenti saranno d’ora in poi sottoposti alla mia approvazione per evitare che a causa di qualche scalmanato uno spazio di civile, anche aspro, confronto di idee si trasformi in una trasmissione trash da TV pomeridiana per casalinghe annoiate. Si tranquillizzino i miei lettori: nessuna censura per opinioni diverse dalle mie purché confinate al terreno delle idee e senza sconfinamenti nell’insulto personale. Chiunque ha diritto di esprimere le proprie opinioni su questo blog anche ove non vantasse competenze specifiche in campo musicale (e non è il mio caso maestro Martelli, se solo avesse avuto la pazienza di leggere il mio CV!) purché espresse in modo civile e motivato. Ammettere onestamente da parte di chi scrive di non conoscere un brano non è una prova di incompetenza ma una prova di onestà intellettuale se mai da ammirare e non da stigmatizzare. E utilizzare versioni non Urtext nelle esecuzioni andrebbe segnalato: gli esempi di alterazioni arbitrarie del dettato originale chopiniano non si contano. Serve citare Mikuli, Klindworth e persino nel ‘900 Cortot? Mi consola il fatto che questi eccessi provengono unicamente da una piccola organizzazione musicale locale che forse farebbe bene a informarsi, ad esempio, della stroncatura abrasiva di Cappello (da me recensito negativamente) in occasione del suo recente concerto a Cagliari (debbo la segnalazione a un conoscente – La Nuova Sardegna, mercoledì 8 aprile 2015, pag. 34) o del commento feroce del concerto della Buniatishvili al quartetto di Milano sul Corriere Musicale che ha fatto seguito alla mia negativa recensione dello stesso concerto. Solo per dire che mentre è vero che non sono dotato ohimé della infallibilità è anche vero che spesso le mie recensioni coincidono con quelle dei critici “accreditati” secondo la visione del maestro Martelli che evidentemente si arroga autocraticamente il diritto di distribuire diplomi di competenza senza averne titolo. Peraltro qualcuno potrebbe immaginarsi una reazione furibonda di uno Zimerman, di una Wang, di un Blechacz, di un Yundi etc. a una critica negativa? Chi è grande sa bene che a tutti capita una serata negativa (mai comunque sotto un certo livello) e proprio perchè grande sarà il primo a dolersi di una performance inadeguata. Sono gli altri che minacciano ridicole querele e invocano le liste di proscrizione se si dimostra che il re è nudo. Perchè non proporre anche l’olio di ricino? E citare gli applausi come prova della qualità di una esecuzione è ridicolo. Il pubblico, in Italia per lo più è comprensibilmente poco preparato, non applaude notoriamente l’esecutore ma la musica eseguita, tanto più quanto essa è orecchiabile e nota e quanto più velocemente (magari con molte stecche passate inosservate) eseguita. E su questo contano quegli esecutori che tentano di spacciare per oro colato pacottiglia di vile stagno. In conclusione: questo blog è stato, è e sempre sarà aperto a tutti ma proprio perchè voglio salvaguardare a tutti i costi la sua qualità inserirò un filtro “anti energumeni”. Purtroppo. Cordialmente

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Assessore Ronchi – Bologna 28 Marzo 2015

Finalmente, bisognerebbe dire, qualcuno si è reso conto che l’assessore è “nudo” (come nella celebre favola di Andersen) e i nodi anche nella stampa più servile (leggasi Repubblica) vengono al pettine. Perchè Ronchi sia assessore alla cultura del comune di Bologna (dopo essere stato cacciato da Errani) è un mistero irrisolto: quali qualifiche possa vantare, quali studi e con quali risultati, quale background abbia non è dato sapere. Nulla, nebbia. Si sa solo che è un irriducibile “rockettaro” – sic – che raramente si presenta agli eventi culturali a meno che non servano a mettersi in mostra, che veste in modo trasandato (per mostrare anche visivamente un ribellismo d’accatto) e che è sostenuto ormai dal solo sindaco Merola (speriamo ancora per poco) perchè – come disse il sindaco in un colloquio privato a fronte delle contestazioni portate da vari presenti – “sa dire di no!”. Un po’ poco e quale sia il motivo di dovere attingere al panorama ferrarese per un assessore alla cultura bolognese, è un puzzle irrisolto, quasi mancassero figure prestigiose bolognesi in grado di ricoprire con merito quell’incarico (discorso analogo vale per Sani per il quale la cravatta è un cappio e il suo nodo un nodo scorsoio – the Ferrara connection). L’ineffabile Ronchi, che di musica classica e opera capisce persino meno di Merola (roba da Guinness dei primati!) vuole anche diventare presidente del consiglio di indirizzo del teatro comunale (a meno che non lo sia già segretamente diventato) impersonando il famoso principio di Peter sulla massima incompetenza. Non è autorevole ma autocratico. Si può solo sperare che il ritardo nella nomina sia dovuto a un tardivo ripensamento del sindaco ma c’è poco da sperare. Ora si vocifera che voglia anche fondare un proprio partito alla sinistra del PD, magari associandosi a Landini (propongo il nome “confusione mentale”): come si dice Dio li fa poi li accompagna!

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Sito web Teatro Comunale – Bologna 15 Marzo 2015

Il sito web di un teatro è ormai il suo biglietto da visita ed è lo strumento di riferimento per avere tutte le informazioni in tempo reale, acquistare biglietti, conoscere casts e regie etc. Alcuni siti sono di ottima qualità (il migliore in Italia è quello della Scala di Milano)  ma anche per teatri di minore dimensione (ad esempio la Fenice di Venezia) la qualità è elevata.  Chi accede vuole trovare facilmente uno spettacolo e tutto quanto ad esso correlato. Ad esempio per il sito della Scala digitando “Lucio Silla” si hanno date, interpreti, sinopsi, libretto, foto, video etc. Insomma ogni possibile informazione utile all’utente. Che dire del sito del Teatro Comunale bolognese: povero, di scomodo accesso, carente di informazioni etc. Ma cosa si aspetta a renderlo almeno decente e SOPRATTUTTO aggiornato, visto che spesso reca informazioni obsolete (v. il caso della Butterfly relativamente alla sostituzione  del soprano)?
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Filarmonica del teatro comunale – Bologna 10 Marzo 2015

Dunque vediamo: ci sono due orchestre sinfoniche a Bologna, quella del teatro comunale e la filarmonica composta dagli stessi professori dell’orchestra del teatro. Nulla di strano: vi sono esempi simili in altre realtà italiane e europee. Vi sono però alcune anomalie da sottolineare.  Innanzitutto il fatto che si esibiscano per tutti i concerti sinfonici al teatro Manzoni dalla acustica sventurata a differenza della sala del Bibiena (per non citare la differenza ìn termini di bellezza architetturale). E questo diminuendo ulteriormente il già risibile tasso di utilizzazione del teatro mentre i costi gestionali continuano a correre. Motivi legati al numero di posti? Si può ricordare che in passato per la stagione sinfonica si facevano due turni (A e B) a prezzi differenziati, cosa che se ripetuta oggi permetterebbe di invogliare un pubblico giovane tenuto lontano anche dai prezzi dei concerti?   Ah, dimenticavo, questo richiederebbe un ulteriore impegno dell’orchestra con tutte le conseguenze organizzative, sindacali etc. come se suonare fosse assimilabile al lavoro di un impiegato dalle mezze maniche e non un onore e un piacere prima che un mestiere. Poi vi è il problema delle possibili sovrapposizioni degli impegni.  Siamo quest’anno in periodo di EXPO. La Scala ha sviluppato una programmazione per la quale in tutto il periodo non una sola sera la sala del Piermarini resta inutilizzata (nonostante qualche anima bella abbia dichiarato di non volere suonare per motivi ridicolmente ideologici per l’apertura il primo Maggio – roba da ricovero al neurodeliri. Che importa loro se l’Italia fa una figura ridicola da paese della banane?). Ora come “fallout” dell’EXPO è del tutto probabile che Bologna goda di un incremento del flusso turistico: cosa ha previsto il teatro per questa evenienza? Da povero spettatore direi nulla. Ma c’è di più. L’orchestra del teatro nel mese di Agosto si sposta a Pesaro (al mare guarda caso…) per il Rossini opera festival (e quindi zero manifestazioni a Bologna) ma addirittura pare, dico pare, che vi sia una possibilità che la filarmonica si rechi in Giappone in Settembre azzerando i concerti (o meglio quelli potenziali..) in un periodo assai favorevole al turismo. Ma il nuovo sovrintendente non ha nulla da dire in materia? Oppure esiste un sindacaleggiante tacito “pactum sceleris”?  E il consiglio di indirizzo (a tutt’oggi ancora acefalo – non oso sperare in un ravvedimento del sindaco..) non ha nulla da dire in materia? Ma cosa indirizza lo sgangherato e raffazzonato consiglio di indirizzo di stampo campanilisticamente ferrarese (come se a Bologna mancassero persone esperte in materia)?

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Considerazioni – Bologna 24 Febbraio 2015

Avere successo con un blog (siamo sui 400 lettori, un numero assolutamente impensabile fino a un mese fa) è sicuramente piacevole ma esiste il rovescio della medaglia. Ora non posso più adottare un linguaggio libero e scanzonato perchè gli interpreti colpiti prendono cappello (il permalismo è sindrome assai diffusa in  campo musicale mentre è assente il senso dell’umorismo),  minacciano sfracelli e l’adire al tribunale non sapendo che la giurisprudenza ha sancito ripetutamente e senza equivoci il diritto alla critica anche feroce e corrosiva. Naturalmente tutto questo è sgradevole e toglie il piacere di redigere gli elzevirini del blog. Insomma forse si stava meglio quando si stava peggio con poche decine di lettori sentendosi liberi di esprimere le proprie opinioni liberamente e senza condizionamenti. Adesso al posto di “stecca” dovrò adottare il vocabolo “imperfezione di intonazione”, al  posto di “prestazione spaventosa” la dizione “prestazione insoddisfacente”, al posto del termine “tracagnotto” che tanto ha irritato il tenore Ganci,  l’espressione ” di modesta statura (1.70 mi ha precisato il Ganci più interessato al suo fascino virile che alle sue qualità canore!)  e di complessione robusta”. Naturalmente nulla cambia ma pare che la forma sia in questo caso anche sostanza. I musicisti dovrebbero fare l’esperienza dell’università dove gli studenti  in modo anonimo hanno il diritto di dire quello che vogliono senza diritto di replica dei docenti. Forse aprirò un secondo blog con accesso riservato (è possibile!) in cui inserire le recensioni in versione non edulcorata.  Posso dire che tutta questa storia mi ha tolto un po’ dell’entusiasmo con cui redigevo il blog?  Ma “io son uom di pace, e duelli non fo se non a mensa” e quindi farò di necessità virtù. Ma un cane rimane tale anche se cosí non lo si può definire apertamente. Debbo adottare l’espressione “il più fedele amico dell’uomo”?
PS tornerò alle recensioni non appena l’influenza avrà deciso di andarsene. A presto!

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Sul blog – Bologna 21 Febbraio 2015

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Per una serie di fortuite coincidenze il numero di accessi al blog è schizzato da alcune decine a oltre 250 e in continua ascesa. Grazie a tutti, ovviamente. Naturalmente sono cresciuti anche i  “commenti” (alcuni privati) e la loro analisi offre un bell’affresco dell’intelligenza e del senso dell’umorismo di cantanti e interpreti. Una recensione negativa (che non è una condanna capitale) è sempre presa come un’offesa personale, un attentato al corpo mistico, una prova che il recensore è un ignorante o una persona in malafede. Una serata negativa può capitare a tutti e si scrive su ciò che si vede o si sente, anche se certe carenze sono strutturali e non casuali. Naturalmente non posseggo la verità rivelata ma posso assicurare di essere sempre in buona fede (anche quando sbaglio a differenza di certi interpreti che non sbagliano mai a loro parere…). Purtroppo l’assenza delle recensioni sui giornali ha garantito una sorta di impunità agli interpreti che se violata suscita le reazioni più piccate. Questo blog continuerà imperterrito a essere una voce libera senza condizionamenti al servizio di tutti coloro che amano la musica e i teatri. Benvenuti comunque e sempre i commenti!!!,
HappySad
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Metti che… – Bologna Teatro Comunale 19 Febbraio 2015

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Metti che l’addetta stampa di un teatro sia la compagna di un critico legato al giornale “intellettuale” della città, fortemente connesso con il partito di maggioranza locale e quindi con l’assessore alla cultura, metti che un “quidam de populo” spettatore del teatro scriva alle lettere del giornale segnalando la permanenza di conflitti di interesse e di anomalie nelle nomine dell’appena costituito consiglio di indirizzo del teatro e scriva al teatro stesso lamentando di essere stato “truffato” alla prima della Butterfly, avendo pagato per la prima compagnia e avendo  invece “ricevuto” la seconda, che cosa ci si immagina che succeda? Niente, Il silenzio e l’omertà più assoluta: la lettera al giornale viene semplicemente cassata e il teatro fa finta di nulla. Sul giornale ci si interessa di TPER, di lavori in via Rizzoli etc. ma sul teatro zitti e mosca. Quanto al teatro, sovrintendente & co. considerano gli spettatori un “parco buoi” da maramaldeggiare a piacimento senza alcun rispetto neanche fossero sudditi e non coloro che almeno in parte pagano il loro stipendio.   Un qualche commento?
Sad
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Madama Butterfly revisited – Bologna Teatro Comunale 16 Febbraio 2015

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Questa è il messaggio e-mail che ho inviato al teatro Comunale. Mai come in questo caso i commenti sono graditi….

La disastrosa “prima” della Butterfly (con un “soprano” che al primo acuto ha tirato un stecca “de paura”) ha messo subito in luce l’inadeguatezza della nuova direzione con il caos (invano denegato) dei direttori d’orchestra, lo scambio delle compagnie, il rifiuto della prima compagnia etc (v. il relativo post ). Ma gli spettatori della “prima” hanno pagato fior di quattrini per una compagnia che non ha cantato e il minimo che ci si sarebbe aspettato erano scuse formali. Nulla! In tempi purtroppo lontani esisteva il dignitoso istituto delle dimissioni mentre oggi un nuovo sovrintendente nominato senza concorso (e che ha dato un poco urbano benservito a Ernani) non sente alcun obbligo verso chi gli garantisce lo stipendio. La poltrona innanzitutto, altro che dignità! Questa è probabilmente solo la prima perla del binomio ferrarese Ronchi (probabilmente assente per S.Remo, temo…) Sani, peraltro ampiamente documentata dal mio blog e che acquisisce quotidianamente le adesioni degli spettatori giustamente indignati (siamo oltre i 100!). Ad minora…
G.Neri

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Cameristica, Commenti

Teatro Comunale revisited – Bologna 8 Febbraio 2015

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Il post sulla composizione del recentemente nominato consiglio di indirizzo del teatro Comunale ha suscitato un notevole interesse se si valutano i numerosi messaggi di posta elettronica (tutti concordi con le mie posizioni) che ho ricevuto. Non uno era contrario ma … quasi nessuno ha voluto esporre ufficialmente le proprie opinioni come commento inserito nel post (adducendo le ragioni più varie..)  in modo da rendere visibili a tutti le proprie idee. C’è anche chi mi ha segnalato alcune perle nelle dichiarazioni dei nominati che ho provveduto a inserire nel post in questione come PS (chi è interessato può colà trovarle). Naturalmente ognuno ha diritto alla propria “posizione” ma è del tutto evidente che nessun cambiamento di rotta potrà essere ipotizzato fino a quando un numero sufficiente di persone non esprimano la propria contrarietà in modo palese nei confronti di un episodio certamente non esaltante (la dizione esatta è clientelismo). Vale naturalmente per questo come per altri esempi di mala gestione di istituzioni pubbliche. Insomma gli autori dei pochissimi commenti ufficiali sono da considerare degli eroi della libera informazione! In questo solco di silenzio (che naturalmente diventa automaticamente assenso) si muove anche uno dei giornali più diffusi fra il ceto medio-colto Bolognese, la Repubblica di Bologna, che rifiuta di pubblicare qualunque lettera dei lettori che analizzi la situazione del teatro considerando che gli unici argomenti degni di nota siano i mancati allacciamenti telefonici, i biglietti di TPER, le pappe dei bambini  i problemi del traffico e dei cantieri  ecc. (ma per questo tipo di informazione e di dibattito di infima qualità basta e avanza il Carlino!). Cultura zero. Peraltro risolve in modo più brillante il Corriere che fa più presto: praticamente non contempla le lettere dei lettori! Dunque chi ha idee e non ha santi in paradiso può solo limitarsi – come in questo caso – a scrivere sul proprio blog ben sapendo che la sua è “vox clamantis in deserto”.  Posso nuovamente riprendere il verso di Bertolt Brecht “Wir leben in finsteren Zeiten”?
SadSad
PS  Vorrei ringraziare tutti coloro che mandano commenti  ai posts via e-mail ma mi permetto di suggerire l’uso dell’opzione “Lascia un commento”  (o “commenti” se ne sono già stati inseriti) prevista nella sezione sinistra (o prima del testo per schermi ridotti come i tablets) dei posts stessi affinchè tutti possano leggerli.  Il dibattito è sempre interessante per tutti…..grazie (è gradito lasciare nome e cognome)!!
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Teatro Comunale di Bologna: rockettari “au pouvoir” – 5 Febbraio 2015

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Con la nomina di Nicola Sani a sovrintendente (nonostante la patetica intervista di Ernani al Corriere quasi a mendicare una “sportula” da “cliens” dai nuovi signori) e quella imminente di Ronchi a delegate del sindaco come presidente  si completa il consiglio di indirizzo del teatro Comunale di Bologna. Se questo è il rinnovamento che era implicitamente previsto dai due decreti ministeriali siamo all’ultima scena della farsa finale: ci sarebbe da ridere per non piangere. Cominciamo dai conflitti di interesse.  Il nome di Fulvia de Colle è da lungo tempo legato a Musica Insieme come membro della fondazione e come tale non può non subirne i condizionamenti. Ne discende che è da considerare del tutto improbabile il tanto auspicato trasferimento di molte manifestazioni dal teatro Manzoni al teatro Comunale, visto che la de Colle è stata nominata come “longa manus” di Bruno Borsari, organizzatore di Musica Insieme, uno dei sostenitori dell’ uso del Manzoni. D’altronde oggi – dopo l’avvento di  Berlusconi –  chi non ha conflitti di interesse non è nessuno e non interessa nessuno! Esisterebbe anche la dignità di rifiutare di trovarsi in questa posizione ma questa è coerenza e rigore morale d’antan oggi non più di moda. Insomma il teatro Comunale continuerà ad essere inutilizzato per molte serate, nonostante che i costi corrano come se vi fosse uno spettacolo ogni sera a favore di una sala che certamente non ha nè la bellezza nè l’acustica del Comunale. Ronchi: con lui si perpetua l’occupazione proterva di cariche pubbliche da parte dei politici in spregio alla tanto sbandierata “trasparenza” e al coinvolgimento della società civile. Con quale competenza un dichiarato “rockettaro” digiuno di musica – che è convinto che il pubblico venga richiamato al teatro offrendo più spettacoli “moderni,” (qualcuno si immagina la reazione del pubblico alla recente  “performance” alla Philharmonie di Berlino o alla Scala di Milano?)  probabilmente spalleggiato in questo dalla formazione culturale della de Colle e di Sani – possa ricoprire la carica di presidente di una fondazione lirica (visto il dichiarato, conclamato, comprovato disinteresse di un sindaco, per il quale la musica classica e lirica hanno la digeribilità dell’arsenico – per sua stessa ammissione verbale gli piace solo il rock – e che probabilmente ha delegato acriticamente ogni decisione relativa al teatro Comunale – un fastidioso fardello – allo stesso Ronchi) è un mistero o forse una tragedia. Solo la mai sopita brama di potere dei politici di ogni schieramento poteva immaginare una nomina così tragicamente sventurata (forse si stava meglio quando si stava peggio, roba da fare rimpiangere il decaduto CdA). Quanto a Nicola Sani, nuovo sovrintendente, possiamo ricordare fra i tanti suoi  (de)meriti  (non dimentichiamo comunque fra questi il commissionato Qui non c’è perchè) l’aspirazione alla composizione per la quale è rimasto famoso un concerto di Musica Insieme (Dio li fa poi li accompagna)  – vedi il post  unforgettable in cui un oboe solo, straziato da una partitura (prima ed ultima esecuzione assoluta) ineffabile, ha massacrato un pubblico anche troppo educato sommerso da una straripante claque di corifei  (tutta uscita dopo l’intervallo…). Naturalmente la nomina del sovrintendente non è passata attraverso alcuna manifestazione di interesse, il minimo che si potesse auspicare per un vero rinnovamento e trasparenza.  Quanto a una comprovata competenza musicale degli altri membri un velo pietoso: il nulla. Gli utenti del teatro, gli spettatori, quelli che pagano insomma non hanno avuto alcuna possibiltà di esprimere il loro parere (e visto l’andamento del teatro quanto ce ne sarebbe stato bisogno!) mentre i riti delle nomine di corridoio si sono ripetuti.  Sarà interessante vedere la risposta delle fondazioni che supportano il teatro… Evviva il mancato rinnovamento, la permanenza di conflitti di interesse e il rock “au pouvoir”! A quando una sana ribellione del pubblico (purtroppo piuttosto assente o meglio abulico)? Wir leben in finsteren Zeiten (B. Brecht)…
SadSadSad
PS Puo essere curioso sapere che nel Giugno scorso avevo inviato al sindaco Merola una lettera relativa alla nomina del consiglio di indirizzo del teatro (seguita da un breve colloquio) nella quale i due punti principali erano proprio la raccomandazione di prevenire ulteriori conflitti di interesse evitando la nomina di persone coinvolte negli ultimi tre anni in organizzzioni musicali bolognesi e la predisposizione di una manifestazione di interesse per la nomina del nuovo sovrintendente…. Suggerisco anche  la lettura dell’intervista al Carlino del delegato di Franceschini Andrea Graziosi che oltre a dichiararsi frequentatore sporadico del teatro e sostanzialmente non competente (amare la musica non vuol dire capirla e portare un contributo valido a una istituzione musicale!) porta come proprio curriculum musicale la conoscenza del libruzzo “Come Bach mi ha salvato la vita” di Ramin Bahrami.  Come se un letterato dichiarasse di utilizzare per le proprie lezioni il famoso “Bignami”… Anche Michele Trimarchi (nominato dalla regionene vicepresidente) si è esibito: ” Il Teatro è uno scrigno di meraviglie. Ci si immagina quello che può contenere e non si può prevedere“.  Firmato Forrest Gump (“mamma diceva sempre: la vita è come una scatola di cioccolatini. Quando la apri non sai mai cosa trovi”)
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