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Avevamo già avuto occasione di ascoltare Paul Lewis nel 2014 e





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A mio parere la mancata esecuzione del bis e’ da interpretarsi come forma di rispetto nei confronti di Haitink, un vero Maestro.
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Mettiamola cosí….
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Posso uscire un attimo dal tema di oggi? Sono anni che attendo qualche anima buona suonare l’unico Concerto per pianoforte di Frederick Kuhlau, purtroppo quasi universalmente e assurdamente conosciuto per la Sonatina Op. 20 n. 1 !!!. Non sarà un assoluto capolavoro ma lo trovo interessante, pieno di belle melodie (con commovente e reverente citazione nell’allegro finale dell’Op. 15 beethoveniano). Possibile che si suonino sempre gli stessi Concerti? Grazie se potrà far qualcosa…p.s. : anche la suo Sonata OP 33 per violino e pianoforte è incantevole…
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E’ assolutamente vero. I programmi ruotano sempre sugli stessi autori e gli stessi brani. Purtroppo questo fa parte di un provincialismo degli organizzatori ma soprattutto degli interpreti. Gli organizzatori non possono imporre i programmi (costerebbe troppo!) e possono solo scegliere nel repertorio dell’esecutore se non addirittura farsi imporre i programmi. Tipico esempio sono i concerti dei solisti più famosi per i quali nelle locandine si trova spesso la locuzione “programma da definire” che significa che l’esecutore farà quello che gli pare. Oppure il caso in cui i brani previsti sono cambiati all’ultimo momento. Temo che ci siano poche speranze di ampliare il repertorio considerando anche il fatto che la maggioranza del pubblico è felice se viene riproposto un brano che conoscono. Dà sicurezza… E gli organizzatori vogliono viaggiare sul sicuro…
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Che ne dice di Lewis accompagnatore di Padmore? ( A me non piacciono gli accompagnamenti troppo “pieni di anima”…)
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Ho ascoltato solo la Winterreise ma pur concordando con Lei sugli accompagnamenti mi pare che il mio giudizio su Lewis ne venga corroborato. É un po‘ uno „smorzatoio“…
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Sono assolutamente d’accordo con la sua recensione del concerto Haitink Lewis.Ho pensato di andare a rileggere il suo blog del gennaio 2014. Le chiedo se i “mixed feelings” di allora hanno avuto una riconferma o se questa volta lei è un po’ deluso.Un altro soccombente? Maddalena Fiorio
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“Mixed feelings” nel mio linguaggio (e in generale inglese) ha un significato tendenzialmente negativo anche se un po’ ammorbidito. Confermo quanto scrissi nel 2014 (e allora avevo già sentito due vole Lewis prima di intraprendere il cammino del blog..): un artista ma NON un grande artista
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Mi pare (sottolineo il pare, molto soggettivo) che il giudizio su Paul Lewis sia un po’ agro. Mi sembra che la sua esecuzione sia stata ineccepibile; penso , piutttosto che la parte pianistica del concerto non sia sempre in sintonia con la parte orchestrale.
Ma che dire del pubblico bolognese che in pochi anni ha dimenticato la sua adorazione per l’ Orchestra Mozart?
Sandra Festi.
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Quanto all’adorazione era infatuazione del nome di Abbado (bravo ma certo non uno stinco di santo). La gente adora chi è stato osannato da altri senza capire un acca. Per Lewis ovviamente i gusti sono gusti. Hai detto bene “ineccepibile” ma priva di anima. E che dire del rifiuto del bis? Ma chi si crede di essere?
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