
Scrivi Viktoria Mullova e leggi qualità garantita. Pur in un contesto unicamente barocco la violinista russa, bella quanto brava, nel gotha del violinismo internazionale da oltre trent’anni, versatile nella scelta del suo repertorio – talvolta anche in modo discutibile come nell’ultimo concerto a Musica Insieme (v. Viktoria Mullova & friends – 10 Febbraio 2014) -, ha dato un’ennesima prova della sua bravura interpretando insieme all’Accademia Bizantina 3 concerti per violino e orchestra di Bach. Intonazione perfetta, tempi azzeccati, stile impeccabile, sonorità ineccepibili. Che altro dire? L’Ensemble con cui si è esibita (archi e clavicembalo) è presente da molti anni ed è composto da eccellenti strumentisti con la passione per le interpretazioni “filologiche” che ancora una volta si concretizzano unicamente in archetti a punta, impugnature sopra il tallone etc. Buona l’interpretazione della sonata di Händel senza la Mullova. L’esiguità dell’organico richiederebbe in ogni caso una sala meno vasta del teatro Manzoni (e della sua pessima acustica). Certamente curioso che in un organico esteticamente barocco spunti – senza contrasti musicali – l’archetto moderno della Mullova (che suona alternativamente uno Stradivari e un Guadagnini, due strumenti costruiti in epoca barocca), a riprova di come la pretesa di riproporre l’ambiente barocco “com’era” sia di fatto solo una pretesa, appunto. Un bis bachiano e grande successo di pubblico.
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(peccato non esserci stato, sentimento che provo spesso leggendo le sue recensioni….)
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