Cameristica, Recensioni, Sinfonica

Akademie für alte Musik Berlin – Musica Insieme 14 Dicembre 2015

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Finalmente un’orchestra da camera barocca capace di rigore filologico senza ridicoli atteggiamenti talebani (quali ad esempio – in certi casi – ridicoli travestimenti d’antan). Il complesso è assai noto nei circoli culturali del settore e ha offerto un concerto di alta qualità imperniato su un ventaglio di autori, da Biber a Corelli passando per Telemann Vivaldi, Locatelli e il meno noto (ma ugualmente valido) Pez. Rigore stilistico, affiatamento, calibrazione del suono (addirittura spostando in un caso i flauti nel retropalco per evitare sonorità eccessive e prevalenti) e tecnica esecutiva di altissima qualità sono i suoi indiscutibili meriti. Fra gli strumentisti da citare le bravissime Anna Fusek (flauto) e Xenia Löffler (oboe e flauto dolce) che hanno saputo destreggiarsi magistralmente con gli strumenti barocchi (quelli – per intenderci – privi delle chiavi meccaniche oggi in uso). Un concerto di grande livello, applaudito calorosamente dal pubblico e concluso (come poteva essere diversamente?) con un tempo del IV concerto brandeburghese che ha naturalmente suscitato l’entusiasmo degli spettatori. Interessanti ma discutibili le tesi di Fabrizio Festa nella breve conversazione che ha preceduto il concerto. Illudersi di impostare una sensibilità di fruizione dei brani corrispondente ai tempi in cui furono composti sperando di scrollarsi di dosso la nostra storia per ricostruire la sensibilità e l’ambiente esecutivo del tempo (i brani eseguiti non erano certo previsti per un uditorio di 1.200 persone!) è operazione utopica e anche ingiusta.  Non siamo forse anche oggi, con la nostra sensibilità moderna, in grado di capire e godere della musica del passato (cosa che naturalmente vale anche per i romantici, i post- romantici etc.)? Comunque un bel regalo di Natale da parte di Musica Insieme.
 HappyHappy
PS Qualcuno mi ha accusato di scrivere solo posts negativi (per lo meno nella maggioranza dei casi). Ne ho riletti alcuni dei più recenti e le cose stanno diversamente: non so se sia un merito o un demerito ma questa è la realtà.

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Recensioni

Zuckerman Forsyth Cheng – 15 Dicembre 2014

Ho già espresso nel passato la mia contrarietà ai concerti “a geometria variabile”  nei quali la formazione si spezzetta nei suoi vari componenti, ma nel caso in questione una situazione di “forza maggiore” ha giustificato questa impostazione. I tre strumentisti sono tutti di ottima qualità con la piccola eccezione della violoncellista Amanada Forsyth che ha dimostrato qualche incertezza nei brani di De Falla (in particolare nel primo) riscattata però nell’ottima esecuzione del bellissimo trio di Mendelssohn-Bartholdy. Quanto al violinista-violista  di origine israeliana Pinchas Zuckerman, che ha alle sue spalle una carriera ormai cinquantennale, le sue performances sono sempre di altissimo livello, senza nulla concedere a un virtuosismo fine a sè stesso, nella ricerca di un suono e di un’interpretazione raffinata,  sostenuta quest’ultima da una sensibilità musicale che ha trovato nella sonata di Franck (e in particolare nell’attacco del primo tempo) la sua massima espressione. Un plauso incondizionato alla pianista canadese Angela Cheng che unisce a una tecnica di ottima qualità il senso perfetto di come si deve interpretare la musica in una formazione cameristica.  Insomma un concerto godibilissimo, con un trio che ha trovato un’ottima cifra stilistica pur in un complesso costituito all’ultimo momento in situazione di emergenza (aiutato in questo dal trio di Mendelssohn la cui gioiosità musicale evita complesse problematiche interpretative). In programma anche un rondeau di Beethoven praticamente mai eseguito e un bis (questo proprio brutto senza appello) di Fritz Kreisler .

Happy

Avevo già avuto modo di esprimere il mio parere fortemente negativo sulle “introduzioni” ai concerti di Musica Insieme (come a quelli del Bologna Festival), una punizione di stampo provincialissimo, solo bolognese, per la quale pare non vi sia nè condono nè amnistia. Una prassi che non trova parallelo nelle più accreditate manifestazioni musicali in Italia e all’estero (si immagini il lettore le reazioni a introduzioni per la Società del Quartetto o addirittura per la Scala!). Sarebbe del tutto necessario che fosse condotta un’indagine presso gli spettatori per conoscerne il gradimento che – a sensazione di chi scrive – rasenta lo zero e che ha il solo scopo di dare 10 minuti di visibilità a personaggi che altrimenti godrebbero di un meritato anonimato. Sempre come cartina di tornasole del gradimento (ovvero verificando il numero dei presenti) si potrebbe fare come alla Philharmonie di Berlino dove, in occasione di qualche concerto particolarmente importante viene tenuta una lezione seria un’ora prima del concerto stesso. Riprendo il tema solo a fronte della conversazione che ha preceduto questo concerto. Il relatore è stato prolisso, monotono e addirittura ha dovuto di dotarsi di foglietti come uno studente impreparato per tenere un pistolotto del tutto banale e di lunghezza inaccettabile (pur nella contrarietà alla istituzione gli consiglierei di prendere esempio da Mazzi e Modugno che almeno hanno il senso della misura e sono preparati senza bisogno di improvvisare). Che poi un presunto musicologo possa affermare con bella sicurezza che César Franck era francese mentre il compositore rivendicava orgogliosamente la sua  nazionalità belga, essendo nato a Liège, e che il nome di Proust – Marcel – (questo sì francese) possa essere pronunciato con la “c” di ciabatta e con  l’accento sulla “a” sono solo alcune ciliegine sulla torta. E chi ha mai affermato che per “trio” si intenda una formazione di soli archi (piuttosto rara peraltro) quando la letteratura in materia vede la grande prevalenza della presenza del pianoforte?
SadSadPS  Vorrei ringraziare tutti coloro che mi mandano commenti  ai posts via e-mail ma mi permetto di suggerire l’uso dell’opzione “Lascia un commento” (non sottoposto a censura!) prevista nella sezione sinistra dei posts stessi affinchè tutti possano leggerli.  Il dibattito è sempre interessante per tutti…..Grazie!!
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