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Con un concerto ….With a concert …
.. tutto dedicato a Rachmaninov il primo dubbio che assale lo spettatore è di trovarsi di fronte a uno dei soliti energumeni tutto muscoli e niente cervello (come il ben noto macellaio di cui ho già avuto ripetutamente modo di scrivere che rompe due corde del piano a ogni esibizione). E’ stata invece una piacevole sorpresa ascoltare un interprete che pur dotato di eccellente tecnica ha dimostrato di essere in grado di addomesticarla e di metterla al servizio dell’interpretazione. Certamente le composizioni di Rachmaninov hanno sempre un lato fortemente virtuosistico (Rachmaninov è stato un grande e acclamano pianista della prima metà del ‘900), ma contengono comunque al loro interno un tratto distintivo che le distingue da puri esercizi funambolici. Non per niente il compositore russo tardoromantico gode del favore del pubblico proprio per l’equilibrio fra le due componenti che offrono all’interprete molteplici possibilità. E’ l’equilibrio che ha mostrato Volodin, un interprete poco conosciuto in Italia che però ha dato luogo a un concerto di prim’ordine (probabilmente molto meglio del sostituito Ansdnes) e che vorremmo riascoltare quanto prima in un repertorio più vasto per potere formulare un giudizio compiuto. Presentare un solo autore è una scelta diminutiva che lascia inevitabilmente il dubbio di come sarebbero stati affrontati altri autori. Un giudizio positivo quindi, ma sospeso in attesa di una conferma che speriamo possa essere da Musica Insieme. Ottimo successo di pubblico e due bis – manco a dirlo – di Rachmaninov. Una nota di assoluto biasimo per l’ennesima, prolissa, noiosa introduzione. “Conoscicchiare” la musica non vuol dire sapere parlare in pubblico e fornire gli strumenti interpretativi di quanto si sta per ascoltare. Una presentazione NON può durare più di 10 minuti (anche troppi) e richiede sintesi, incisività e deve comuqnue prescindere dai gusti del relatore (se un brano gli piace non interessa nessuno). Insomma deve essere oggettiva e colta. Esattamente quanto non ascoltato. E vorrei ricordare che una delle società di concerti più importanti di Italia, il Quartetto di Milano, ha abolito da tempo i pistolotti iniziali. Dice nulla?
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PS Un “blogger” non è un oracolo e commette inevitabilmente errori (il minimo possibile..). Ricevo spesso “correzioni” non sempre fondamentali e non sempre precise. Così come io mi sottopongo al giudizio altrui con nome e cognome così chi vorrà avere la bontà di segnalarmi eventuali errori o imprecisioni dovrà farlo unicamente mandando un commento: a ognuno la propria responsabilità. Da tempo ho rimosso il mio profilo su facebook: non posso quindi essere contattato per questioni private via messenger ma solo via e-mail all’indirizzo giovanni.neri@unibo.it. In base alla nuova normativa chi si fosse iscritto e desidera de-iscriversi è sufficiente che mi invii un messaggio e-mail.
— totally dedicated to Rachmaninov the first doubt that the spectator’s axle is to be confronted with one of the usual thugs all muscles and no brain (as the well-known butcher of which I already had repeatedly the opportunity of writing that breaks two strings of the piano to each performance). It was a pleasant surprise to listen to an interpreter who, although endowed with an excellent technique, has proven to be able to tame it and put it at the service of interpretation. Rachmaninov’s compositions have always a strong virtuosistic side (Rachmaninov was a great and acclaimed pianist of the first half of ‘ 900), but still containa distinctive characteristic that distinguishes them from pure funambolic exercises. Not to to forget that the Russian tardoromantic composer enjoys the favour of the public precisely because of the balance between the two components that offer to the interpreter multiple possibilities. It is the sort of balance that showed Volodin, a little-known interpreter in Italy that however gave rise to a first-rate concert (probably much better than the replaced Ansdnes) and that we would like to listen again as soon as possible in a broader repertoire. so as to be able to formulate an accomplished judgement. To present only one author is a diminutive choice that inevitably leaves the doubt of how other authors would be confronted. A positive judgement then, but suspended waiting for a confirmation that we hope can be made possible by Musica Insieme. Great public success and two encores – needless to say – by Rachmaninov.
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Programma
S. Rachmaninov Due sonate, Sei Moments Musicaux op. 16







Un bel concerto di un sostituto di lusso.Suono elegante, preciso, forse a discapito della melodia. Un buon libro non ha bisogno di una lunga,noiosa e insopportabile prefazione. Un buon libro basta a se stesso.
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Sulla questione delle introduzioni più o meno riuscite e del loro gradimento potrebbe forse essere utile che Musica Insieme promuovesse un sondaggio tra gli abbonati.
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Sulla questione della introduzioni più o meno riuscite e del loro gradimento potrebbe forse essere utile che Musica insieme promuovesse un sondaggio tra gli abbonati.
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Lo feci due anni fa e il risultato era che la larga maggioranza era contrario. Ma non c’è peggior sordo…
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Sono d’accordo sul commento, tuttavia penso che ad un pianista in grado di addomesticare Rachmaninov, si può dare fiducia: è padrone del metodo per affrontare un Autore. nulla si dice sulla dotta, circostanziata e approfondita introduzione??? 🙂 !!! sono stupoefatto! il Blogger ha perso la verve o la speranza?
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Hai perfettamente ragione. Ora modifico l’articolo
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