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Pur giovanissimo (23 anni) Jan Lisiecki Although very young (23 years) Jan Lisiecki
(v. anche concerto al Quartetto di Milano nel Febbraio 2018) è ormai una stella affermata del panorama pianistico internazionale e a Bologna si presenta per la terza volta da quando quasi sconosciuto suonò per pianofortissimo. Un giovanissimo che si inserisce nella schiera dei grandi talenti non usciti da concorsi internazionali (si pensi ad esempio a Yuja Wang o a Arkadij Volodov) ma affermatisi per riconosciuta eccellenza. Nel concerto in questione si è esibito in uno dei suoi cavalli di battaglia, il concerto n. 2 di Chopin, insieme all’orchestra filarmonica di Bologna (un tempo orchestra filarmonica del teatro comunale). Diciamo subito che non è stata la sua migliore esecuzione in quanto in alcuni passaggi il suono è risultato metallico (l’accordatura del piano?) ed è mancato l’affiatamento con l’orchestra per colpa non indifferente di un direttore non all’altezza. Naturalmente la tecnica di Lisiecki è inappuntabile e il fraseggio, soprattutto nelle parti senza l’orchestra, di qualità eccezionale. I pianissimi vellutati, la capacità di trovare il respiro giusto, l’assenza di qualsiasi intento puramente virtuosistico (a differenza di tanti suoi coetanei costantemente in preda all’ansia da prestazione – ne abbiamo visto alcuni esempi anche recentemente a Bologna) ne fanno un interprete maturo giustamente acclamato. Lisiecki fa parte di quella schiera di esecutori che vorremmo più spesso ascoltare a Bologna (chissà perché è costantemente snobbato da Musica Insieme – forse per una forma di conservatorismo che premia più il nome che la reale qualità). Giustamente il pubblico ha lungamente applaudito (e potrebbe essere diversamente per un brano chopiniano?) ed è stato ripagato da due bis (Rachmaninov e Schumann) non virtuosistici a riprova della maturità dell’interprete canadese. L’estensore del post non può giudicare l’esecuzione del brano di Čajkovskij in quanto per motivi personali ha dovuto lasciare la sala dopo la prima parte. Piccola nota di (s)colore: nel programma di sala il biennio 2016-17 è declinato al futuro. Che io sia stato catapultato nella quarta dimensione?
PS Un “blogger” non è un oracolo e commette inevitabilmente errori (il minimo possibile..). Ricevo spesso “correzioni” non sempre fondamentali e non sempre precise. Così come io mi sottopongo al giudizio altrui con nome e cognome così chi vorrà avere la bontà di segnalarmi eventuali errori o imprecisioni dovrà farlo unicamente mandando un commento: a ognuno la propria responsabilità. Da tempo ho rimosso il mio profilo su facebook: non posso quindi essere contattato per questioni private via messenger ma solo via e-mail all’indirizzo giovanni.neri@unibo.it.
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Velocità della luce?
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