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Ha talento il giovane concertista ma

spesso la foga giovanile che troppo presume della propria peraltro eccellente tecnica lo porta a errori del tutto evitabili. E’ il caso della sonata di Liszt nella quale addirittura ha dovuto fermarsi dopo uno strafalcione cosmico. E questo è solo il caso più clamoroso dei vari che si sono ripetuti in questa partitura ma anche nel primo bis, il difficilissimo studio n.1 op. 10 di Chopin, sopratutto dopo il nervosismo causato dall’incidente che anziché essere dominato lo ha portato a eccedere.  A parte questo “giovanile ardore”, che avrà modo di essere domato, il pianismo di Pierdomenico è di ottima qualità come evidenziato nelle due partiture non eseguite come studi tecnici ma anche nelle parti più liriche della sonata lisztiana.  La sonata di Mozart avrebbe forse necessitato di un po’ più di stile mentre di ottima qualità è stata l’esecuzione dei  Fantasiestücke di Schumann nei quali ancora una volta le capacità tecniche di Pierdomenico sono state evidenziate dal brano “capricci”, che pone ardue problematiche. Un secondo bis lisztiano: la trascrizione del Lied Widmung. Un giovane promettente pianista, fortunatamente ancora “coached” da pianisti più maturi, che vorremmo riascoltare quando il processo di maturazione avrà svolto il suo compito.

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