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Che il quartetto di Cremona rappresenti la migliore formazione cameristica italiana (di livello mondiale, comunque) è cosa ormai nota e se ne è avuta la riprova ieri con un concerto che non esito a definire strepitoso. Questo quartetto ha ormai una capacità di fusione del suono e una capacità corale interpretativa che non smettono di stupire. Impegnati in un concerto di lunghezza “monstre” (2 ore e un quarto di musica – forse un po’ troppo per un concerto iniziato alle 20.30. In questi casi si dovrebbe avere il coraggio di anticipare alle 19 e – forse – di inserire due intervalli) hanno saputo, in presenza di formazioni variabili, esprimere appieno il mondo schubertiano, e in particolare del suo ultimo periodo, l’anno della morte. Senza dubbio il meglio si è avuto con la formazione base della compagine, impegnata nel quartetto “Der Tod und das Mädchen” (il nome è preso dall’omonimo Lied composto precedentemente e il cui tema – variato – viene ripreso in uno dei tempi del brano) con una esecuzione perfetta che ha giustamente strappato un applauso caloroso e sentito del pubblico. Della stessa qualità il meraviglioso quintetto con i due violoncelli dimostrando, ancora una volta, come l’inserzione di strumentisti di qualità in una formazione così affiatata non ponga alcun problema, vista la qualità degli altri esecutori. Di buona qualità (non strepitosa però) l’esecuzione del quintetto “Die Forelle” (nome derivato anch’esso da un precedente Lied il cui tema con variazioni costituisce il terzo movimento): è probabile che la sensazione di una qualità leggermente inferiore sia legata al diverso periodo compositivo schubertiano (1819 anziché 1828) e a un contenuto musicale meno pregnante delle altre due composizioni eseguite. Buona la prova della Campaner. Un quartetto, comunque, che vorremmo sentire molto più spesso, come accade a Milano alla società del Quartetto dove vengono proposte le integrali di vari autori. Un’ultima considerazione positiva. La viola del quartetto ha detto due parole molto semplici ma molto utili prima del concerto limitando a 5 minuti il suo intervento. Che possa servire di esempio ai self-made musicologi che infestano i concerti di Musica Insieme?
Programma
Franz Schubert
Quartetto in re minore D 810 – Der Tod un das Mädchen
Quintetto in do maggiore D 956 per due violini, viola e due violoncelli
Quintetto in la maggiore D 667 per pianoforte, violino, viola, violoncello e contrabbasso – Die Forelle
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