Sinfonica

Brodksy Quartet/Ashkenazy – Bologna Musica Insieme 5 Maggio 2025


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Forse uno dei  …
. .più longevi quartetti arrivi che ha appena celebrato i suoi 50 anni. Come si può vedere dal loro sito, una formazione non convenzionale anche nell’abbigliamento e comunque certamente priva di atteggiamenti divistici ma – ovviamente – con una consuetudine che permette loro di trovarsi occhi chiusi. I quattro esecutori sono ormai attempati (interessante notare che nessuno di loro usa i moderni strumenti di visualizzazione dello spartito) ma non hanno certo perso la “verve” che li ha sempre caratterizzati. Non affermerei che è il miglior quartetto in circolazione ma certo ha elevati standard esecutivi e la sua poliedricità si riflette anche nei programmi scelti. in articolare nei brevi pezzi di Stravisnkij ma soprattutto nel bellissimo quartetto  di Šostakovič   (anche se così non denominato dall’autore) nel quale hanno saputo trovare la giusta interpretazione, cosa comunque non comune per un autore così complesso. Eseguire Šostakovič vuole dire penetrare nella personalità di un grande autore che ha vissuto una vita travagliata, in particolare nel periodo Zdanoviano, costantemente nel timore di una sua “epurazione”. Ottima scelta e ottima esecuzione.  Quanto al clarinetto di Ashkenazy (figlio d’arte di un padre pianista famosissimo) un plauso per un’eccellente esecuzione del quintetto brahmsiano. Nell’op. 115 (che si affianca agli altri brani intimistici dell’ultimo periodo del compositore) si ritrova una visione crepuscolare di un’animo complesso che si avvia però a una serena vecchiaia. L’intero quintetto è stato eseguito impeccabilmente e certamente Ashkenazy è nel novero dei grandi clarinettisti moderni.  Un bis: una famosa danza ungherese trascritta per quintetto. Un buon successo, non eccezionale. Ma è inutile sottolineare che i grandi successi a Bologna si ottengono solo con esecuzioni tecnicamente strabilianti del piano e del violino e che un quintetto come quello di Brahms, che termina con un calando che ricorda quello della Kreisleriana di Schumann, non induce all’applauso fragoroso. Che  in un caso come questo sarebbe stato assolutamente doveroso. 
Programma
Stravinskij                   Tre Pezzi per clarinetto
                                     Tre Pezzi per quartetto
Šostakovič                  Quartetto n. 3 in fa maggiore op. 73
Brahms                        Quintetto in si minore op. 115
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(Giovanni Neri 79)
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Perhaps one of the longest-lived quartets that has just celebrated its 50 years. As you can see from its website, an unconventional approach also in clothing and certainly devoid of divisive attitudes which – obviously – allows them to play with the eyes closed. The four performers are now aged (it is interesting to note that none of them use modern tools for displaying the score) but they have certainly not lost the “verve” that has always characterized them. I wouldn’t say that it is the best quartet around, but it certainly has high standards of performance and its versatility is also reflected in the chosen programs. in particular  in the short pieces of Stravisnkij but especially in the beautiful quartet of Šostakovič (although not so named by the author) in which they were able to find the right interpretation, something that is not common for such a complex author. Performing Šostakovič means penetrating into the personality of a great author who lived a troubled life, particularly in the Zdanovian period, constantly fearing for his life. Excellent choice and excellent execution.  As for the clarinet of Ashkenazy (son of a famous father pianist) a praise for an excellent performance of the Brahms quintet. In the op. 115 (together with the other intimistic pieces of the last period of the composer) is a crepuscular vision of a complex soul can be found  that begins a serene old age. The whole quintet was performed impeccably and certainly Ashkenazy is among the great modern clarinettists.  An encore: a famous Hungarian dance transcribed for quintet. A good success, not exceptional. But it is unnecessary to stress that the great successes in Bologna are obtained only with technically amazing performances of the piano and violin and that a quintet like this of Brahms, which ends with a “calando” reminiscent of that of Schumann’s Kreisleriana, does not induce a thunderous applause. That in a case like this would have been absolutely right. 
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2 risposte a "Brodksy Quartet/Ashkenazy – Bologna Musica Insieme 5 Maggio 2025"

  1. Avatar di Giuseppina Speltini Giuseppina Speltini ha detto:

    caro Kurvenal sono perfettamente d’accordo con il suo commento sul quartetto Brodsky e sul clarinettista, che mi sono sembrati davvero molto molto bravi. Il così complesso Sostacovich è per così dire “arrivato” anche a spettatori semplici come me, intenso, commovente, perturbante. Sono d’accordo anche sui troppo tiepidi applausi del pubblico.

    La ringrazio come ho fatto altre volte per i suoi commenti puntuali, competenti, a volte un po’ severi, ma sempre giusti. Giuseppina Speltini

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