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Raccontare la trama di questo incredibile polpettone barocco di Ramoeau sarebbe impossibile: chi ne fosse interessato la trova su Internet. Diciamo comunque che si tratta del tipico drammone del tempo con buoni e cattivi, amori dei singoli cattivi per i singoli buoni, rapimenti, interventi di spiriti buoni e cattivi e naturalmente l’inevitabile lieto fine. Impensabile rappresentarlo come tale ai tempi nostri (o – come spesso avviene per il barocco – con una rigida e geometrica e astratta sceneggiatura) se non si è preparati a vedere uscire dalla sala gli spettatori per recarsi al più vicino fruttivendolo e ritornare con le munizioni per la battaglia finale. Bene ha fatto quindi il regista a trasformarlo in una disputa fra vicini confinanti, con litigi per la siepe di confine, badili usati come armi, vasca da bagno abbandonata nel giardino usata come trincea, protagonisti vestiti con abiti moderni, personaggi che si presentano in bicicletta, regge come abitazioni borghesi, spiriti che intervengono come ospiti vestiti di tutto punto, battaglia giocata come videogame etc.etc.
Fra i tanti spettacoli scadenti – e in alcuni casi ignobili – della komische Oper questo non manca di una sua validità umoristica naturalmente con alti e bassi e soprattutto mostrando un po’ la corda nella seconda parte se non per un tagliaerba utilizzato dai “cattivi” come un carro armato con tanto di luci accese. Insomma una serata che poteva essere una tragedia e che invece si è rivelata interessante. Mi sentirei persino di suggerire al nostro teatro comunale di prendere in considerazione la scenografia: forse potrebbe rivelarsi un successo anche nella conservatrice Bologna. Difficile, difficilissimo dare un giudizio musicale. Lo stile di Rameau si differenzia dal barocco “classico” (costituito dal susseguirsi di recitativo-aria) in quanto il suo stile, seppure influenzato dalla riforma di Gluck, potrebbe definirsi durchcomponiert naturalmente con tutti i limiti del tempo. Buona la direzione di Christian Curnyn anche se per il barocco si limita – di fatto – a dare gli attacchi giusti (e anche qui con qualche inevitabile stecca dei corni dell’orchestra). Le voci sono quelle di buoni professionisti con una nota di demerito per Zoroastre (Thomas Walker) che più volte ha perso l’intonazione e un plauso meritato per Nadja Mchantaf (Erinice) voce drammatica ma sempre perfetta nella intonazione e nella interpretazione del ruolo. Naturalmente grande successo per il pubblico nazional-popolare (normalmente molto di bocca buona) della komische Oper.
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Cast
MUSIKALISCHE LEITUNG
INSZENIERUNG
BÜHNENBILD UND KOSTÜME
Rainer Sellmaier
VIDEO
CHÖRE
LICHT
BESETZUNG
ZOROASTRE
ABRAMANE
Thomas Dolié
AMÉLITE
ÉRINICE
LA VENGEANCE
ZOPIRE
NARBANOR
Daniil Chesnokov
OROMASÈS
Johnathan McCullough
CÉPHIE
Chorsolisten der Komischen Oper Berlin








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