Frei aber einsam – Un sito irriverente e libero che recensisce gli eventi musicali. -Di tutti disse mal fuorché di Cristo scusandosi col dir "non lo conosco" – (Epitaffio di Pietro Aretino)
Metti che… – Bologna Teatro Comunale 19 Febbraio 2015
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Metti che l’addetta stampa di un teatro sia la compagna di un critico legato al giornale “intellettuale” della città, fortemente connesso con il partito di maggioranza locale e quindi con l’assessore alla cultura, metti che un “quidam de populo” spettatore del teatro scriva alle lettere del giornale segnalando la permanenza di conflitti di interesse e di anomalie nelle nomine dell’appena costituito consiglio di indirizzo del teatro e scriva al teatro stesso lamentando di essere stato “truffato” alla prima della Butterfly, avendo pagato per la prima compagnia e avendo invece “ricevuto” la seconda, che cosa ci si immagina che succeda? Niente, Il silenzio e l’omertà più assoluta: la lettera al giornale viene semplicemente cassata e il teatro fa finta di nulla. Sul giornale ci si interessa di TPER, di lavori in via Rizzoli etc. ma sul teatro zitti e mosca. Quanto al teatro, sovrintendente & co. considerano gli spettatori un “parco buoi” da maramaldeggiare a piacimento senza alcun rispetto neanche fossero sudditi e non coloro che almeno in parte pagano il loro stipendio. Un qualche commento?
PS Vorrei ringraziare tutti coloro che mandano commenti ai posts via e-mail ma mi permetto di suggerire l’uso dell’opzione “Lascia un commento” (o “commenti” se ne sono già stati inseriti) prevista nella sezione sinistra (o prima del testo per schermi ridotti come i tablets) dei posts stessi affinchè tutti possano leggerli. Il dibattito è sempre interessante per tutti…..grazie (è gradito lasciare nome e cognome)!!
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3 risposte a "Metti che… – Bologna Teatro Comunale 19 Febbraio 2015"
Comunque, molto spesso, nei servizi per il pubblico, si ha l’impressione che il pubblico sia al servizio di chi ci lavora. E guai se il pubbllico fiata. Si fa quasi sacrilegio. Il pubblico deve pagare e non rompere. Il nostro teatro non è l’unico esempio. I servizi sanitari, l’università, i vari servizi pubblici ed ancora altro. Forse non è del tutto chiaro chi compra e chi vende, chi paga e chi è pagato….
E’ forte la sensazione che la cortina che separa il pubblico dagli operatori del Teatro Comunale non sia semplicemente il sipario, ma una cortina di ferro. Mi addolora dover pensare che anche la STAMPA, o l’ informazione, stia dall’ altra parte della cortina.
ovvio che per prima cosa Lei abbia stimolato la curiosità di sapere chi è il critico (musicale?) del giornale ‘intellettuale’ di Bologna (Repubblica? parrebbe di sì stando ai suoi Post…). La domanda è pertinente perché non mi pare che Repubblica possieda un ‘critico musicale’ propriamente detto, semmai qualcuno che fornisce informazioni sul contenuto degli spettacoli musicali che andranno in scena in città e dintorni.
In quanto al resto è chiaro che nessuno vuole raccogliere e mettere in moto un movimento di dissenso sgradito ai piani alti dell’istituzione.
Questa è la ragione per cui (lo ripeto volentieri) frequento il Teatro Comunale di Modena dove, fra le altre, ieri sera ho assistito a uno strepitoso balletto della Compagnia ‘Shen Wei Dance Art’.
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Comunque, molto spesso, nei servizi per il pubblico, si ha l’impressione che il pubblico sia al servizio di chi ci lavora. E guai se il pubbllico fiata. Si fa quasi sacrilegio. Il pubblico deve pagare e non rompere. Il nostro teatro non è l’unico esempio. I servizi sanitari, l’università, i vari servizi pubblici ed ancora altro. Forse non è del tutto chiaro chi compra e chi vende, chi paga e chi è pagato….
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E’ forte la sensazione che la cortina che separa il pubblico dagli operatori del Teatro Comunale non sia semplicemente il sipario, ma una cortina di ferro. Mi addolora dover pensare che anche la STAMPA, o l’ informazione, stia dall’ altra parte della cortina.
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ovvio che per prima cosa Lei abbia stimolato la curiosità di sapere chi è il critico (musicale?) del giornale ‘intellettuale’ di Bologna (Repubblica? parrebbe di sì stando ai suoi Post…). La domanda è pertinente perché non mi pare che Repubblica possieda un ‘critico musicale’ propriamente detto, semmai qualcuno che fornisce informazioni sul contenuto degli spettacoli musicali che andranno in scena in città e dintorni.
In quanto al resto è chiaro che nessuno vuole raccogliere e mettere in moto un movimento di dissenso sgradito ai piani alti dell’istituzione.
Questa è la ragione per cui (lo ripeto volentieri) frequento il Teatro Comunale di Modena dove, fra le altre, ieri sera ho assistito a uno strepitoso balletto della Compagnia ‘Shen Wei Dance Art’.
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