Frei aber einsam – Un sito irriverente e libero che recensisce gli eventi musicali. -Di tutti disse mal fuorché di Cristo scusandosi col dir "non lo conosco" – (Epitaffio di Pietro Aretino)
Teatro Comunale revisited – Bologna 8 Febbraio 2015
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Il post sulla composizione del recentemente nominato consiglio di indirizzo del teatro Comunale ha suscitato un notevole interesse se si valutano i numerosi messaggi di posta elettronica (tutti concordi con le mie posizioni) che ho ricevuto. Non uno era contrario ma … quasi nessuno ha voluto esporre ufficialmente le proprie opinioni come commento inserito nel post (adducendo le ragioni più varie..) in modo da rendere visibili a tutti le proprie idee. C’è anche chi mi ha segnalato alcune perle nelle dichiarazioni dei nominati che ho provveduto a inserire nel post in questione come PS (chi è interessato può colà trovarle). Naturalmente ognuno ha diritto alla propria “posizione” ma è del tutto evidente che nessun cambiamento di rotta potrà essere ipotizzato fino a quando un numero sufficiente di persone non esprimano la propria contrarietà in modo palese nei confronti di un episodio certamente non esaltante (la dizione esatta è clientelismo). Vale naturalmente per questo come per altri esempi di mala gestione di istituzioni pubbliche. Insomma gli autori dei pochissimi commenti ufficiali sono da considerare degli eroi della libera informazione! In questo solco di silenzio (che naturalmente diventa automaticamente assenso) si muove anche uno dei giornali più diffusi fra il ceto medio-colto Bolognese, la Repubblica di Bologna, che rifiuta di pubblicare qualunque lettera dei lettori che analizzi la situazione del teatro considerando che gli unici argomenti degni di nota siano i mancati allacciamenti telefonici, i biglietti di TPER, le pappe dei bambini i problemi del traffico e dei cantieri ecc. (ma per questo tipo di informazione e di dibattito di infima qualità basta e avanza il Carlino!). Cultura zero. Peraltro risolve in modo più brillante il Corriere che fa più presto: praticamente non contempla le lettere dei lettori! Dunque chi ha idee e non ha santi in paradiso può solo limitarsi – come in questo caso – a scrivere sul proprio blog ben sapendo che la sua è “vox clamantis in deserto”. Posso nuovamente riprendere il verso di Bertolt Brecht “Wir leben in finsteren Zeiten”?
PS Vorrei ringraziare tutti coloro che mandano commenti ai posts via e-mail ma mi permetto di suggerire l’uso dell’opzione “Lascia un commento” (o “commenti” se ne sono già stati inseriti) prevista nella sezione sinistra (o prima del testo per schermi ridotti come i tablets) dei posts stessi affinchè tutti possano leggerli. Il dibattito è sempre interessante per tutti…..grazie (è gradito lasciare nome e cognome)!!
Per un elenco aggiornato di tutti i precedenti posts di questo blog con i corrispondenti links
Purtroppo il mancato ascolto dei cittadini non coinvolge solo le beghe del Teatro, ma la politica tutta.
I cittadini, per quanto si agitino, non hanno più voce. Ammesso che l’ abbiano mai avuta.
Solo quando, casualmente e sporadicamente, una pur esigua parte degli elettori appoggia quanto è stato già previsto nelle chiuse stanze, allora si plaude alla volontà del popolo sovrano.
Per quanto riguarda tutto il resto, anche e soprattutto ciò che più influisce sulla qualità della vitta – in certi casi sulla sopravvivenza – di tutti e di ciascuno, è muro di gomma. Sono tutti in una botte di ferro, a quanto pare.Dal primo all’ ultimo.
Ed ogni sbandierato “cambiamento” si rivela solo una partita di giro. Quando non l’ ennesimo gradino dell’ infinita discesa verso il basso che caratterizza questi nostri tempi.
A mio parere i cittadini, salvo lodevoli eccezioni quali il prof Neri e altri (e qui colgo l’occasione per inserire anche Lei in questa benemerita categoria ….) sono interessati solitamente al loro privato e massimamente a consultare i propri smartphone.
Altro non si sentono di farlo.
Salvo ovviamente lamentarsi se qualcosa non va.
Spiacevole ma abbastanza vero.
PS: “Lei” come signora Marcucci ……
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Purtroppo il mancato ascolto dei cittadini non coinvolge solo le beghe del Teatro, ma la politica tutta.
I cittadini, per quanto si agitino, non hanno più voce. Ammesso che l’ abbiano mai avuta.
Solo quando, casualmente e sporadicamente, una pur esigua parte degli elettori appoggia quanto è stato già previsto nelle chiuse stanze, allora si plaude alla volontà del popolo sovrano.
Per quanto riguarda tutto il resto, anche e soprattutto ciò che più influisce sulla qualità della vitta – in certi casi sulla sopravvivenza – di tutti e di ciascuno, è muro di gomma. Sono tutti in una botte di ferro, a quanto pare.Dal primo all’ ultimo.
Ed ogni sbandierato “cambiamento” si rivela solo una partita di giro. Quando non l’ ennesimo gradino dell’ infinita discesa verso il basso che caratterizza questi nostri tempi.
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A mio parere i cittadini, salvo lodevoli eccezioni quali il prof Neri e altri (e qui colgo l’occasione per inserire anche Lei in questa benemerita categoria ….) sono interessati solitamente al loro privato e massimamente a consultare i propri smartphone.
Altro non si sentono di farlo.
Salvo ovviamente lamentarsi se qualcosa non va.
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