Comincio con un “mea culpa”: confesso infatti di non avere ricordato che la violinista di origine tedesca Arabella Steinbacher aveva già suonato a Bologna alcuni anni fa e non ricordare un’artista di così elevato talento è grave. La Steinbacher ha eseguito sul suo Stradivari due concerti di Mozart in modo semplicemente perfetto: suono limpido, intonazione perfetta, tecnica esecutiva sopraffina e stile mozartiano senza una sbavatura. Una performance memorabile coronata dall’esecuzione virtuosistica – come bis – di una sonata per violino solo di Eugène Ysaÿe che ha strappato l’applauso (questa volta pienamente giustificato) di tutto il pubblico. Bisogna sperare che venga reinvitata quanto prima per un concerto solistico. Come corollario possiamo anche dire che una volta tanto abbiamo visto una solista vestita con grande eleganza, osando addirittura il colore viola che notoriamente è ostracizzato dagli artisti per motivi scaramantici e la cui scelta conferma l’assoluta sicurezza esecutiva della Steinbacher. La performance è stata coadiuvata da un’ottima orchestra da camera che ha eseguito i brani di Grieg e la sinfonia di Mozart con rigore stilistico e piena rispondenza con i periodi di composizione. Da sottolineare la prova dei fiati (e in particolare dei corni) dimostrando che anche con strumenti infidi è possibile evitare incertezze di intonazione. Un concerto veramente di ottima qualità.
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