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Mitsuko Uchida è giustamente da molto tempo ai vertici del pianismo mondiale e il concerto in questione ne è una riprova. Un programma ritagliato sulle caratteristiche principali della pianista giapponese che ha studiato a Vienna e che ora vive in UK: Mozart e Schubert. Il tratto principale di Uchida è certamente una musicalità perfettamente aderente allo stile dei brani eseguiti, un tocco felicissimo e un uso sapiente del pedale. Forse meno valido- oggi – è l’aspetto tecnico sottolineato da svariati errori nella prima serie di improvvisi di Schubert (D899) e comprovato dai tempi un po’ troppo “cauti” nel secondo e nel quarto improvviso della stessa serie. Bellissimo invece l’incipit del secondo improvviso della seconda serie (D935) con una impostazione interpretativa superba e una sonorità assolutamente perfetta. Bellissima certamente anche l’esecuzione del rondò mozartiano anche se certe libertà ritmiche possono apparire discutibili nel contesto dello stile del compositore salisburghese. Due bis: una celebre sonata di Scarlatti, resa assolutamente senza pedale ma con l’uso continuo di “una corda” (forse per avvicinarsi alle sonorità clavicembalistiche?) e un momento musicale di Schubert. Grande successo di pubblico per l’unica vera manifestazione solistica classica dell’ormai trasformato (in senso peggiorativo) festival ravennate, che costituisce la controprova che anche nell’arte esiste purtroppo un trend populistico.
Programma
Wolfgang Amadeus Mozart : Rondò in la minore K511
Franz Schubert: “Impromptus” Libro I D899, “Impromptus” Libro II D935
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