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Un duo violoncello pianoforte giovane composto da due esecutori ancora in fase di studio (il violoncello segue attualmente dei corsi di perfezionamento mentre il pianista studia al conservatorio). L’esecuzione della difficile sonata beethoveniana non è stata immacolata: vari problemi di intonazione da parte del violoncello (soprattutto nelle parti che richiedono il capotasto) e alcune non secondarie incertezze del piano. Sia chiaro: si tratta di giovani (il pianista è addirittura uno studente del secondo anno del triennio accademico di primo livello) e quindi le incertezze ci stanno ma troppo nota è la sonata e le grandi esecuzioni (ad esempio il duo Rostropovitch Richter) perché sfuggano a un orecchio avvertito i problemi. Ciononostante l’impostazione musicale del brano è stata di buona qualità e altrettanto buono è l’affiatamento fra i due strumentisti ma there is a big room for improvement. Molto meglio l’esecuzione della bellissima sonata di Šostakovič nella quale l’aspetto popolare (nel senso migliore del termine) del brano è stato reso molto bene, sottolineando quegli aspetti che ne fanno un classico del violoncello. Qui (anche per la tessitura della partitura) sono mancate in larga parte le carenze del violoncello che ha risolto brillantemente anche alcuni complessi passaggi (ad esempio quelli che richiedono glissati e successioni di intonazioni con la mano nella stessa posizione). Un buon successo di pubblico premiato con un bis: il secondo tempo della sonata per violoncello e pianoforte di Rachmaninov eseguito in modo eccellente.
PS Nelle biografie degli esecutori bisognerebbe evitare frasi del tipo “vincitore di numerosi premi in concorsi nazionali e internazionali”: o si indicano i nomi dei concorsi e le date oppure la sensazione è che si tratti di aria fritta. Sarebbe poi indispensabile (soprattutto per un giovane) evitare atteggiamenti istrionici da “kapellmeister” che dirige un’orchestra che non c’è, o espressioni eccessivamente ispirate. Forse sarebbe bene vedere le registrazioni dei grandi interpreti: Schiff, Argerich, Michelangeli, ma anche giovani come Volodos, Blechacz etc. La sobrietà è sintomo di sicurezza mentre gli atteggiamenti estremi paiono volere compensare con l’espressione quanto le mani non riescono ad esprimere. ….
Programma
L. v. Beethoven Sonata il la maggiore op. 69
D. Šostakovič Sonata il R eminore op. 40
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