Frei aber einsam – Un sito irriverente e libero che recensisce gli eventi musicali. -Di tutti disse mal fuorché di Cristo scusandosi col dir "non lo conosco" – (Epitaffio di Pietro Aretino)
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A guardare il cartellone dell’opera…
…. del teatro comunale (o come cavolo si fa chiamare adesso) vengono i brividi per la pochezza e la ripetitività (avevamo proprio bisogno di una ennesima Bohème…). Un cartellone da terzo mondo indegno di un’orchestra che ha così migliorato la propria qualità, di un pubblico che meriterebbe ben di meglio, di sponsors che potrebbero dileguarsi e di un teatro in generale che in tempi passati ha vissuto fasti da tempo ormai dimenticati. Ora i casi sono due: o il cartellone è stato predisposto ancora da Macciardi (la solita “macciardata”) oppure è farina del sacco della nuova sovrintendente. Voglio veramente sperare che si tratti della prima ipotesi (che dati anche i tempi mi sembra più realistica) oppure siamo veramente caduti dalla padella nella brace. Naturalmente nel consueto silenzio del comitato di indirizzo (ma che ci sta a fare? a scaldare le poltrone e mendicare qualche abbonamento gratuito?). Teniamo le dita incrociate di entrambi gli arti.
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(Giovanni Neri 79 ancora per poco…)
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Premesso che la Boheme non è nel cartellone 2026 ma la prossima settimana, e concordando comunque che di Boheme (per non parlare di Tosche) ne abbiamo avute a sufficienza, è probabile che il cartellone 2026 sia in gran parte opera del Dottor Macciardi, nel frattempo promosso al San Carlo con qualche polemica. Non mi pare tuttavia che si debba essere così negativi per quanto riguarda il cartellone del prossimo anno, se non per quanto riguarda l’incomprensibile ritardo nel termine dei lavori per il Bibbiena, che costringerà a presentare due opere in forma di concerto al Manzoni (ricordiamo che il San Carlo inaugurato nel 1737 fu costruito in meno di un anno). Torna Idomeneo, a mio parere la più grande opera di Mozart al di fuori della Trilogia, titolo rappresentato ma certo non inflazionato. Per la Cavalleria, certamente opera inflazionata, ci viene almeno risparmiato il tradizionale accoppiamento con Pagliacci e viene invece proposto l’accoppiamento con la colonna sonora di un film muto musicato da Mascagni, scelta che quanto meno incuriosisce. Il Roberto Devereux non è certamente fra le opere più rappresentate di Donizetti, ma è opera di ottima qualità ed il cast pare promettente. Torna finalmente un Handel dopo tempo immemorabile e il vecchio leone Gregory Kunde non ci deluderà certamente nel Samson et Dalila. Insomma, in attesa di tornare finalmente nel vero teatro, non fasciamoci la testa in anticipo e speriamo in bene.
Premesso che la Boheme non è nel cartellone 2026 ma la prossima settimana, e concordando comunque che di Boheme (per non parlare di Tosche) ne abbiamo avute a sufficienza, è probabile che il cartellone 2026 sia in gran parte opera del Dottor Macciardi, nel frattempo promosso al San Carlo con qualche polemica. Non mi pare tuttavia che si debba essere così negativi per quanto riguarda il cartellone del prossimo anno, se non per quanto riguarda l’incomprensibile ritardo nel termine dei lavori per il Bibbiena, che costringerà a presentare due opere in forma di concerto al Manzoni (ricordiamo che il San Carlo inaugurato nel 1737 fu costruito in meno di un anno). Torna Idomeneo, a mio parere la più grande opera di Mozart al di fuori della Trilogia, titolo rappresentato ma certo non inflazionato. Per la Cavalleria, certamente opera inflazionata, ci viene almeno risparmiato il tradizionale accoppiamento con Pagliacci e viene invece proposto l’accoppiamento con la colonna sonora di un film muto musicato da Mascagni, scelta che quanto meno incuriosisce. Il Roberto Devereux non è certamente fra le opere più rappresentate di Donizetti, ma è opera di ottima qualità ed il cast pare promettente. Torna finalmente un Handel dopo tempo immemorabile e il vecchio leone Gregory Kunde non ci deluderà certamente nel Samson et Dalila. Insomma, in attesa di tornare finalmente nel vero teatro, non fasciamoci la testa in anticipo e speriamo in bene.
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Forse sono un po’ pessimista ma il cartellone non mi sembra all’altezza di un importante teatro. Vorrei smentirmi…..
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