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Il concerto …
. .comincia in modo disastroso, con una composizione che sembra prodotta da uno studente di composizione cui sia stato assegnato il compito di comporre un brano in stile fine ‘700. Un brano senza capo né coda privo di qualunque significato musicale e averlo scelto non depone certo a favore della pianista. Che poi esegue in modo “diligente” due notturni chopiniani. Senza lode particolare ma anche senza infamia. Segue l’op. 57 di Beethoven. Qui cominciano i problemi. Seguendo una impostazione “slava” la sonata classica del compositore di Bonn è sottoposta ad alcune variazioni di tempo e di sonorità che male si sposano con l’impostazione stilistica del compositore. Con alcune incertezze tecniche negli arpeggi spezzati del primo tempo che seguono le batture puntate iniziali, incertezze coperte da un eccesso di sonorità della mano sinistra. Molto meglio il secondo tempo e nel rondò finale va sottolineata la grande prova di tecnica del finale, eseguito a una velocità inusuale. Insomma una esecuzione luci ed ombre. Mentre le ombre abbondano nel Carnaval op. 9 di Schumann. Sembra che l’esecuzione di un brano “romantico” debba permettere all’esecutore di variare a suo piacimento e in modo plateale sonorità e ritmi. E sarebbe ne ricordare che Schumann, insieme alla moglie Clara, era membro attivo del movimento classicistico che si opponeva alle trasformazioni della seconda metà dell’800 che aveva Wagner come capofila. Certamente tecnicamente impeccabile (anche nel difficilissimo brano “Paganini”) ma con eccessi interpretativi che non trovano giustificazione. Suggerirei alla Fedorova di ascoltare attentamente l’esecuzione di Evgeni Kissin, uno slavo che però ha il massimo rispetto della partitura. E qui non si tratta di discutere l’interpretazione ma lo stile che non deve mai essere travalicato. Tre bis: la trascrizione della danza dei fuoco di De Falla, un celebre Waltz di Chopin e per finire – scelta senza senso – un brano dai “Quadri di ua esposizione” di Musorgskij. Anche la scelta dei bis dice dell’interprete. Buon successo di pubblico che tanto applude la velocità fine a sè stessa.
Programma
Silvestrov The Messenger
Chopin Due Notturni op. 27
Beethoven Sonata n. 23 in fa minore op. 57 – Appassionata
Schumann Carnaval op. 9
PS Sono costretto ancora una volta a segnalare che commenti “anonimi” e non inviati ai “commenti” dei posts sono immediatamente cassati







Arrivato al Concerto animato da ottime intenzioni di ascolto, ne sono uscito piu’ che deluso. Solo tecnica . Nessuna musicalita’. il pianoforte suonato quasi fosse un tamburo.Qualche sprovveduto ha anche gridato ” Brava! ” bis !!. Questi suonati in maniera circense;pensavo che l’ ultimo addirittura fosse una maldestra velocissima” interpretazione” di un brano da Children’s corner (!?) di Debussy!
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