Sinfonica

Die Walküre – Milano La scala 15 Febbraio 2025

 


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Difficile…
. . comprendere le polemiche che hanno coinvolto questa edizione di Walküre. Uno spettacolo bellissimo con una  direzione del giovane Alexander Soddy, che pure avendo avuto il tempo di effettuare solo tre prove ha portato orchestra e cantanti al livello altissimo che contraddistingue da sempre gli spettacoli della scala. Una scenografia cupa che ben rappresenta la tragedia umana e divina di un destino segnato da un inizio marcato da una tradimento sia umano che divino. La maledizione dell’oro del Reno rubato da Alberich, con la sua rinuncia al’amore, e poi a sua volta ottenuto con l’inganno da Wotan e con la  violenza da Fafner sottende tutto il ciclo ed è ben rappresentanto dalle scene di questa edizione di Walküre. 

Walküre è l’ìunica opera dove l’umano ha una ruolo altrettanto importante di quello divino e tutti i protagonisti sono avvolti in uno scenario apocalittico a partire dalla prima scena dove il frassino appare un albero rinsecchito che necessita di un appoggio. Non c’è traccia della casa di Hunding che appare poi atttorniato da una schiera di esseri fantastici ma che nella sua rozzezza misogina ben rappresenta la violenza del carattere. 
La scena forse più debole dello spettacolo è quella della cavalcata delle Walkirie. Qui i cavalli sono rappresentati da elementi del corpo di ballo che camminano su appoggi utilizzati nelle corse dei disabili e con una sorta di maschera che rappresenta la testa di un cavallo. Veramente una scelta deprecabile in un contesto di grande valore. Molto bella la scena finale con lo struggente confronto fra Wotan e Brunhilde che si conclude con la walkiria deposta all’interno di un volto colossale che simboleggia Erda e il richiamo di Loge per il fuoco che deve attorniare il luogo dove Bunhile attenderà l’arrivo di Sigfirdo.
 
Abbiamo già detto dell’ottima direzione di Soddy. Quanto alle voci sono tutte di ottimo livello (eccelle soprattutto quella di Michael Volle come Wotan, emissione potente e drammatica) ma tutto il cast è di altissimo livello con ua gradino sotto Siglinde (Elza van den Heever) piuttosto insufficiente nel primo atto che però migliora nel secondo.  Un grande successo di pubblico e molto toccante alla fine dello spettacolo la presenza sul palco del sovrintendente Meyer lungamente applaudito da tutti. Un sovrintendente che ha dato moltissimo alla scala e che mancherà anche perchè si prospettano tempi cupi con il nuovo consiglio di amministrazione dove addirittura sono stati inseriti Barbara Berlusconi e Marcello Foa.  Quale competenza abbiano è un mistero ma siamo in un periodo dove la competenza è un disvalore. Mala tempora….
 
Direttore ALEXANDER SODDY
Regia DAVID MCVICAR
Scene DAVID MCVICAR & HANNAH POSTLETHWAITE
Costumi EMMA KINGSBURY
Luci DAVID FINN
Video e proiezioni KATY TUCKER
Coreografia GARETH MOLE
Maestro arti marziali/prestazioni circensi DAVID GREEVES

Cast

Siegmund Klaus Florian Vogt
Hunding Günther Groissböck
Wotan Michael Volle
Sieglinde Elza van den Heever
Fricka Okka von der Damerau
Brünnhilde Camilla Nylund
Gerhilde Caroline Wenborne
Helmvige Kathleen O’Mara
Ortlinde Olga Bezsmertna
Waltraute Stephanie Houtzeel
Rossweisse Eva Vogel
Siegrune Virginie Verrez
Grimgerde Eglė Wyss
Schwertleite Freya Apffelstaedt
 
 
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Difficult to understand the controversy surrounding this edition of Walküre. A beautiful performance with a direction by the young Alexander Soddy, who despite only having had time for three rehearsals brought orchestra and singers to the very high level that has always distinguished La Scala performances. A sombre set design that well represents the human and divine tragedy of a destiny marked by a beginning marked by both human and divine betrayal. The curse of the Rhine gold stolen by Alberich, with his renunciation of love, and then in turn obtained through deception by Wotan and through violence by Fafner underlies the whole cycle and is well represented by the scenes of this edition of Walküre. Walküre is the only opera where the human plays an equally important role as the divine and all the protagonists are enveloped in an apocalyptic scenario starting from the first scene where the ash tree appears to be a withered tree in need of support. There is no trace of Hunding’s house, which then appears to be surrounded by a host of fantastic beings, but in its misogynistic roughness well represents the violence of character. Perhaps the weakest scene in the show is that of the Walkirie ride. Here, the horses are represented by elements of the corps de ballet walking on supports used in disabled people’s races and with a sort of mask representing a horse’s head. Truly a regrettable choice in a valuable context. Very beautiful is the final scene with the poignant confrontation between Wotan and Brunhilde that ends with the walkiria placed inside a colossal face symbolising Erda and Loge’s call for the fire that is to surround the place where Bunhile awaits the arrival of Siegfried. We have already mentioned Soddy’s excellent direction. As for the voices, they are all of an excellent level (Michael Volle’s as Wotan excels above all, powerful and dramatic emission) but the whole cast is of a very high level with a step below Siglinde (Elza van den Heever) rather insufficient in the first act but improving in the second. A great success with the audience and very touching at the end of the performance was the presence on stage of Superintendent Meyer, who was applauded at length by all. A superintendent who has given so much to La Scala and who will be missed, also because dark times are ahead with the new board of directors where even Barbara Berlusconi and Marcello Foa have been included. What competence they have is a mystery but we are in a period where competence is a disvalue. Mala tempora….
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2 risposte a "Die Walküre – Milano La scala 15 Febbraio 2025"

  1. Avatar di UMBERTO CICERO UMBERTO CICERO ha detto:

    Ho assistito alla rappresentazione di ieri pomeriggio, Domenica 23.2

    Ottimi i tutti cantanti, la direzione (di Soddy) e l’orchestra.

    Molto struggenti, mi sono davvero emozionato: la morte di Siegmund e l'”addio” di Wotan a Brünnhilde.

    Unico, non piccolo neo, la Cavalcata: ridicola e persino disturbante a causa degli insulsi movimenti degli uomini-cavallo e dei rumori che facevano i trampoli di metallo degli stessi sul palcoscenico.

    Cordiali saluti.

    Umberto Cicero

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