Sinfonica

Capuçon Ducros – Bologna Musica Insieme 13 Gennaio 2025


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Diciamo subito…
. .  che si è trattato di un concerto di eccezionale qualità. I due interpreti denunciano un affiatamento nato da lunga consuetudine nella quale i due strumenti si integrano in modo perfettamente equilibrato con il pianoforte che mai sovrasta lo strumento ad arco. Questo anche perché Capuçon estrae dal suo violoncello un suono pieno come raramente capita di ascoltare. Capuçon si colloca certamente ai vertici del violoncellismo mondiale: una tecnica immacolata, una intonazione sempre perfetta ma soprattutto un’interpretazione che passa dai pianissimi al forte (nei limiti dello strumento) passando per tutte le intensità. Ducros è certamente un partner eccellente e sarebbe interessante ascoltarlo nel repertorio solistico: molto spesso talenti musicali non esprimono tutto il loro potenziale perché per scelta decidono di dedicarsi alla musica di insieme. Bellissime le esecuzioni di Schumann e Beethoven (che nell’opera 69 già indica il percorso che lo porterà a estendere i limiti formali della sonata con uno scherzo che precede l’adagio ridotto a poche battute e che introduce senza soluzione di continuità il tempo finale). Meno felice, dal punto di vista compositivo, è la sonata di Grieg che alterna momenti di grande musicalità a “pause” di ispirazione, ma ineccepibile l’esecuzione del duo. Che raccoglie un grande e meritato successo di pubblico (folto come raramente capita per il violoncello) e che conclude il concerto con tre bis: il brano del cigno dal “carnevale degli animali” di Saint-Saëns, un tempo di una sonata di Prokoviev (una scelta discutibile – molto meglio scegliere brani che hanno un senso compiuto da soli) e infine (un po’ di sciovinismo – perché no?) una trascrizione di una famosa canzone di Edith Piaf.
PS Per una volta – durante l’intervallo – ho porto l’orecchio alle valutazioni del pubblico. Fermo restando che naturalmente ciascuno ha il diritto di esprimere un giudizio (“non è bello ciò che è bello…” etc.)  sono risultate agghiaccianti le motivazoni. Forse la perla è stata “violoncellista un po’ deboluccio”.  Probabilmente ha confuso il violoncello con la grancassa…
Programma
Schumann               Fantasiestücke op. 73
Beethoven               Sonata n. 3 in la maggiore op. 69
Grieg                       Sonata in la minore op. 36
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(Giovanni Neri – 79)
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Let’s say right away that it was a concert of exceptional quality. The two artists sho a harmony born from a long habit in which the two instruments are integrated in a perfectly balanced way with the piano that never overwhelms the string instrument. This is also because Capuçon extracts a full sound from his cello as rarely happens. Capuçon is certainly at the top of world cellism: an immaculate technique, an always perfect intonation but above all an interpretation that ranges from pianissimo to forte (within the limits of the instrument) passing through all intensities. Ducros is certainly an excellent partner and it would be interesting to listen to him in the solo repertoire: very often musical talents do not express their full potential because by choice they decide to devote themselves to ensemble music. Excellent the performances of Schumann and Beethoven (who in opus 69 already indicates the path that will lead him to extend the formal limits of the sonata with a scherzo that precedes the adagio reduced to a few bars and that seamlessly introduces the final mouvement). Less happy, from a compositional point of view, is Grieg’s sonata which alternates moments of great musicality with “pauses” of inspiration, but the duo’s execution was impeccable, which collected a great and well-deserved success with the audience (large as rarely happens for the cello) and which concludes the concert with three encores: the swan piece from Saint-Saëns’ “carnival of the animals”, a mouvement from a sonata by Prokoviev (a questionable choice – much better to choose pieces that make sense on their own) and finally (a bit of chauvinism – why not?) a transcription of a famous song by Edith Piaf.
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3 risposte a "Capuçon Ducros – Bologna Musica Insieme 13 Gennaio 2025"

  1. Avatar di Italo Bicchierri Italo Bicchierri ha detto:

    Concordo in toto con la recensione.Pienamente soddisfatto anche( per me una sorpresa ) del pianoforte di Ducros.un ” accompagnamento” che definirei aristocratico.

    Solo una nota sul suono ” deboluccio” Giudizio del tutto incongruo naturalmente, ma almeno dalla mia posizione, il suono del violoncello si sentiva meno pieno di quanto avrei desiderato.

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