Sinfonica

Zhu Rugani – Bologna Festival Talenti 6 Giugno 2024


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Simon Zhu è il giovane vincitore
. . del concorso Paganini 2023 e nell’odierno concerto dimostra tutta la sua eccellenza tecnica ma prima di una disamina della performance va attribuito un plauso al pianista Simone Rugani. A differenza di molti altri pianisti in duo, Rugani non ha eseguito come se fosse una solista, evitando di sovrastare il suono del violino ma cercando di ottenere una perfetta amalgama sonora con il risultato di  valorizzare i brani eseguiti. A cominciare dalla delicata sonata di Beethoven, certamente l’esecuzione di maggior pregio della serata, senza le esecuzioni muscolari degli altri pezzi. I capricci di Paganini avrebbero potuto essere degli studi qualsiasi mancando il valore musicale in favore di una esecuzione funambolica immemore che si trattava di brani con il loro significato musicale. Molto interessante il brano di Colasanti che coniuga reminiscenze paganiniane con una impostazione moderna. Certamente di minore valore l’esecuzione della grande sonata del tardo Schumann dove tutto il pathos del compositore di Zwickau è risultato trascurato in favore di una impostazione virtuosistica e nel quale è mancata la fusione sonora con il piano. Una esecuzione poco maturata di una sonata difficile ma piena di spunti del tutto trascurati. Non mettono conto le variazioni di Wieniawski, una poltiglia sonora da mettere immediatamente nel dimenticatoio e che non  depongono a favore della sensibilità del violinista. Un buon successo di pubblico e un bis.
Programma
Ludwig van Beethoven Sonata n.5 in fa maggiore op.24 “La primavera”
Niccolò Paganini Capricci n.5, n.7 n.24
Silvia Colasanti A una voce lontana presto ascolto per violino solo
Robert Schumann Sonata n.2 in re minore op.121 “Grosse Sonate”
Henryk Wieniawski Variazioni su un tema originale op.15
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(Giovanni Neri 78)
Happy

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Simon Zhu is the young winner of the Paganini competition 2023 and in today’s concert he demonstrates all its technical excellence. But before a review of the performance a praise should be attributed to the pianist Simone Rugani. Unlike many other pianists in duo, Rugani did not perform as if he were a soloist, avoiding to overpower the sound of the violin but trying to get a perfect sound amalgam with the result of enhancing the pieces performed. Beginning with Beethoven’s delicate sonata, certainly the most valuable performance of the evening, without the muscular performances of the other pieces. Paganini’s whims could have been just studies lacking the musical value in favor of a muscular execution forgetting that these are  pieces with a musical meaning. Very interesting the piece by Colasanti that combines paganinian reminiscences with a modern setting. Certainly of lesser value is the performance of the great late sonata of Schumann where all the pathos of the composer of Zwickau was neglected in favor of a virtuoso setting and in which there was no sound fusion with the piano. A little matured performance of a difficult sonata but full of ideas completely neglected. Not to be taken into account the variations of Wieniawski, a sound mush to put immediately into oblivion and that do not speak in favour of  the sensitivity of the violinist. A good audience success and an encore.
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2 risposte a "Zhu Rugani – Bologna Festival Talenti 6 Giugno 2024"

  1. Avatar di Simone R. Simone R. ha detto:

    Gentile Giovanni,

    grazie davvero per la recensione! Il violinista che ha suonato tuttavia non è Kevin Zhu (anche lui eccellente vincitore del Paganini nel 2017 ma non imparentato con l’attuale) ma Simon Zhu.

    un caro saluto!

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