Sinfonica

Le comte Ory – Comunale nouveau Bologna 18 Ottobre


Non profit banner
Medici senza frontiere

IMG-20200729-WA0003

MATISSE
Che la penultima opera di Rossini   ..
. . non sia un capolavoro (eufemismo) lo dice il fatto che, seppure abbia goduto in passato di un certo successo, viene oggi raramente rappresentata. E a ragione. Si tratta di una vicenda assurda con un libretto di scarsissima qualità seppure ascritto a Scribe (è difficile raccapezzarsi nei meandri di una storia assurda e surreale nel senso peggiore) e con una musica sicuramente non all’altezza del miglior Rossini. Sembrerebbe quasi che il compositore pesarese l’abbia composta in fretta con la mano sinistra per motivi non chiari. C’è di tutto: travestimenti, inganni, amori non corrisposti, libertinaggio etc. Ecco un’opera come questa richiederebbe una regia di alta qualità per ovviare all pochezza dell’ “handlung“. Non è così nella messa in scena di Bologna dove la mancanza di un’impostazione “critica” e tale da compensare le mancanze del libretto ci si affida a una mascherata con la quale nascondere l’assenza di una valida impostazione registica. E così sulla scena abbiamo figure oniriche (ad esempo gli uccellacci del secondo tempo molto ben mimati dalla compagnia di ballo), compagni di Ory con elmetti da imbuto, cerchi da ginnastica artistica etc. Forse il top del cattivo gusto si ha nel primo atto dove protagonisti e comparse sono agghindati con copricapi fiori e  frutti, si muovono come in una rivista di periferia con mossette da avanspettacolo fino a una sorta di “trenino”.  Ma che ci capa in un’opera Rossiniana? Ecco un regia che avrebbe fatto furore all’Ambra Jovinelli e che mi ha fatto venire in mente lo spettacolo con Sordi e la Vitti che cantano “Bella hawaiana, e prenditi …” (il resto è noto). Insomma un gusto pessimo per uno spettacolo noioso che ha giustamente suscitato un fragoroso e meritato Buh alla fine del primo atto. Poi alla fine dell’opera si è scatenata la clacque che ha riempito la sala altrimenti semivuota. E veniamo al lato musicale. Inascoltabile Antonino Siracusa nel ruolo di Ory: una voce sgraziata, fredda e metallica in tutti i registri che francamente il comunale di Bologna non meritava. Meglio il Raimbaud di Nicola Alaimo che nelle parti lui assegnata svolge in modo corretto, anche se non eccezionale, il proprio compito. Ottime in vece le due soprano con alcuni sopracuti di eccezionale qualità. Purtroppo nel disastro della rappresentazione si è infilata anche Oksana Lyniv con una direzione scialba e del tutto non rossiniana. La Lyniv ha probabilmente risollevato un’orchestra che era in molti casi disastrata ma il suo gesto è confinato a poche varianti (se la si osserva è facile individuarli, utilizzati ripetitivamente) che della direttrice fanno una buona professionista ma nulla più Una serata da dimenticare.
PS Sono costretto ancora una volta a segnalare che commenti “anonimi” e non inviati ai “commenti” dei posts sono immediatamente cassati
(Giovanni Neri 77)
Sad
Direttrice Oksana Lyniv

Regia, scene e costumi Hugo De Ana

MAESTRO DEL CORO Gea Garatti Ansini

 

Cast

LE COMTE ORY Antonino Siragusa

RAIMBAUD Nicola Alaimo

LE GOUVERNEUR Davide Giangregorio

LA COMTESSE ADÈLE Sara Blanch

ISOLIER Lamia Beuque

DAME RAGONDE Caterina Dellaere

ALICE Silvia Spessot

Nuova Produzione del TCBO con Rossini Opera Festival
Orchestra Coro e Tecnici del TCBO

A coloro che leggono il blog chiederei cortesemente la registrazione (che non comporta nulla). Così facendo riceveranno un e-mail tutte le volte che un nuovo post è pubblicato.

PS Un “blogger” non è un oracolo e commette inevitabilmente errori (il minimo possibile..). Ricevo spesso “correzioni” non sempre fondamentali e non sempre precise. Così come io mi sottopongo al giudizio altrui con nome e cognome così chi vorrà avere la bontà di segnalarmi eventuali errori o imprecisioni dovrà farlo unicamente mandando un commento: a ognuno la propria responsabilità. In base alla nuova normativa chi si fosse iscritto e desidera de-iscriversi è sufficiente che mi invii un messaggio e-mail..
————————————————————————————————————————————————————————
That Rossini’s penultimate opera s not a masterpiece (euphemism) is indicated by the fact that, although it has enjoyed a certain success in the past, it is rarely performed today. And rightly so. It is an absurd story with a libretto of very poor quality even if written by E.Scribe (it is difficult to find a sensible path through the meanders of an absurd and surreal story in the worst sense) and with music certainly not up to the level of the best Rossini. It would seem that perhaps the composer from Pesaro composed it in a hurry with his left hand for unclear reasons. There is everything: disguises, deceptions, unrequited love, licentiousness, etc. A work like this would require a high-quality direction to make up for the paucity of the “handlung“. This is not the case in the staging of Bologna, where the lack of a “critical” approach tries in vain to compensate the shortcomings of the libretto with a masquerade with which to hide the absence of a valid directorial approach. And therefore on the stage we have dreamlike figures (for example the birds of the second half very well mimicked by the dance company), Ory’s companions with funnel helmets, artistic gymnastics hoops etc. Perhaps the height of bad taste is in the first act, where the protagonists and extras are dressed up with flowers and fruits headdresses and act as in a peripheral show with movettas ending up to a sort of “train”.  But what is this in a Rossini opera? A direction that would have made the public of Ambra Jovinelli (a well known third order peripheral theatre) excited and that reminded me of the italian show with A.Sordi and M.Vitti singing “Bella hawaiiana, e prenditi ...” (the rest is known). In short, a very bad taste for a boring performance that rightly aroused a thunderous and well-deserved Buh at the end of the first act. Then, at the end of the opera, the clacque was unleashed and filled the otherwise half-empty hall. And let’s get to the musical side. Antonino Siracusa in the role of Ory is unlistenable: an ungainly, cold and metallic voice in all registers that frankly the Comunale di Bologna did not deserve. Nicola Alaimo’s Raimbaud is better, and in the arias assigned to him he performs his task correctly, even if not exceptionally. On the other hand, the two sopranos are excellent with some “sopracuti” of exceptional quality. Unfortunately, Oksana Lyniv also slipped into the disaster of the performance with a dull and completely non-Rossinian conducting. Lyniv has probably revived an orchestra that was in many cases in ruins, but her gesture is confined to a few variations (if you look at her it is easy to identify them, used repetitively) that make the conductor a good professional but nothing more.
PS I would kindly ask the readers of this blog to  register  (which implies nothing) which can be easily made  by “clicking” the black square above each post. By so doing they will receive an e-mail message whenever a new post is published.
PS A “blogger” is not an oracle and inevitably makes errors (the minimum possible..). I often receive “corrections” not always fundamental and not always accurate. Just as I submit myself to the judgement of others with the name and surname so those who want to have the goodness to report errors or inaccuracies will have to do so only by sending a comment: everyone has his own responsibility.
Per un elenco aggiornato di tutti i precedenti  posts di questo blog con i corrispondenti links
 
Blog
Leggete anche i commenti ai posts selezionando il bottone “commenti” sulla sinistra del post. Talvolta sono persino più interessanti del post stesso!!!
PS  Vorrei ringraziare tutti coloro che inseriscono commenti  ai posts utilizzando l’opzione “Lascia un commento”  (o “commenti” se ne sono già stati inseriti) prevista nella sezione sinistra (o prima del testo per schermi ridotti come i tablets) dei posts stessi affinchè tutti possano leggerli.  Il dibattito è sempre interessante per tutti…..grazie (è indispensabile lasciare nome e cognome – i commenti anonimi non saranno pubblicati)!!

About me

Standard

2 risposte a "Le comte Ory – Comunale nouveau Bologna 18 Ottobre"

  1. Avatar di Antonio Contestabile Antonio Contestabile ha detto:

    Non è che Rossini abbia composto il Comte Ory con la mano sinistra. Per quasi metà è musica autoimprestata dal Viaggio a Reims, un’opera che non poteva ovviamente entrare in repertorio una volta finiti i festeggiamenti per l’incoronazione di Carlo di Francia, e si tratta di musiche in qualche caso di ottima vena Rossiniana (la cavatina del Guverneur, quella della contessa Adele e l’aria di Rimbaud travestito da pellegrina). Se a questo aggiungiamo il terzetto del Conte, Adele e Isolier, un capolavoro di leggerezza e ambiguità erotica e una delle musiche più straordinarie composte da Rossini, non credo che l’opera possa essere liquidata troppo sbrigativamente. Il libretto, come spesso succede in tante opere, non è all’altezza della musica ma vi ritroviamo certamente elementi di quella follia organizzata che aveva conquistato Stendhal nelle opere buffe di Rossini. Sono d’accordo sulla spocchiosa banalità della messa in scena, ma si tratta fortunatamente di una di quelle opere che per la bellezza della musica resistono anche alla più cervellotica delle regie. Concordo sulle ottime qualità vocali del soprano e del mezzo en travestì, ma spezzerei una lancia in favore di Siragusa, un tenore di lunga e onorata carriera belcantistatica, Rossiniana in particolare. Certo, non è Juan Diego Flores, ma mi pare che la sua prova sia stata apprezzabile. Essendo un melomane di seconda mano e privo di qualunque educazione musicale, non mi permetto di valutare la direzione musicale, non avendo la necessaria competenza. Per Oksana Lyniv sento una forte simpatia umana e la musica che usciva dalla buca mi è parsa brillante ed emozionante, come sempre mi capita con Rossini.

    "Mi piace"

    • Ovviamente non concordo ma apprezzo. Grazie per l’articolato commento. Brani estrapolati non sono una composizione. Una carriera non giustifica una prestazione scadente. Non è una condanna a vita ma la valutazione di una serata. Ma la mia è solo una valutazione sulla quale è lecito dissentire. Non ho purtroppo la possibilità (e anche la voglia) di assistere alle repliche. Chi ne avrà la possibilità faccia sentire la propria voce!

      "Mi piace"

Scrivi una risposta a Giovanni Neri Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.