. .  del cartellone 2024:   Manon Lescaut, il Trovatore, Dido and Aeneas – Die sieben Tondsünden (in una stessa sera?), Macbeth, Tosca, Don Giovanni, Trittico, La voce del silenzio, Werther, Pagliacci, Rheingold e Die Waküre queste due in forma di oratorio!!! Una prima analisi indica una sorta di sovranismo musicale con un profluvio di autori italiani e di opere mille volte ricicciate. Due soli titoli fuori dal coro Dido and Aeneas – Die sieben Todsünden e Don Giovanni (le opere di Wagner in forma di oratorio sono semplicemente tristemente risibili – ricordarsi del Ring negli anni ’90!!!!).  Dove sono finiti il Rosenkavalier rimandato a causa Covid e tutte le altre opere di Strauss?  e tutti gli autori del grande repertorio francese e tedesco (Weber, Gounod, Debussy, Lalo etc.)? E tutti i titoli mai eseguiti di questi autori? Niente, autarchia assoluta e senza un briciolo di fantasia. E il repertorio barocco anche solo italiano? Vivaldi, Stradella, Scarlatti etc. Forse sarebbe opportuno che il management (?) del teatro ripassasse un po’ di storia della musica scoprendo nomi noti a tutti ma non a loro.  Dopo decenni di abbonamento non rinnoverò. Con un costo superiore ma qualità infinitamente superiore a quella di un teatro di periferia in totale declino assisterò quantomeno alle opere della Scala.