
MATISSE
Opera verdiana ..
E veniamo ai Vespri. Una messa in scena sontuosa, come sempre alla Scala anche se la cupezza mortifera dei colori appare eccessiva. Non mancano cannoni e carri armati del primo ‘900. Un costante colore grigio e nero, con i soldati con elmo da repubblichini e Monforte che potrebbe essere un graduato della Wehrmacht. La scenografia non si risparmia nulla. L’opera inizia con una citazione Bergmaniana: Il settimo sigillo con la morte e il cavaliere che giocano scacchi. La morte e il cavaliere si ripresentano regolarmente in scena e non è facile interpretarne il significato anche quando la morte si scatena in un ballo imprevisto. Molte le altre citazioni: il waterboarding dei prigionieri esercitato in un secchio e il ratto delle sabine fra le altre. Per accentuare il contesto funereo bare in palcoscenico. Come quasi sempre nelle opere verdiane c’è un intermezzo che si apre al balletto (e che opera ottocentesca del melodramma italiano è se non c’è il balletto?). E’ certamente singolare che il ritmo sia una tarantella (e come tale interpretato dai ballerini) che nella Sicilia del ‘200 non sembra che fosse il ballo più popolare in Sicilia. E’ solo in questo intermezzo che i colori si ravvivano, salvo ritornare velocemente al clima funereo.








Credo proprio che chi sta “sopra le rioghe”, ci stia potendoselo anche permettere.
E chi sta “sotto le righe”? Perché ci sta?…..
"Mi piace""Mi piace"
Temo che la risposta sia anche troppo semplice….
"Mi piace""Mi piace"
Non era prevista Angela Meade come Elena? Non la Marina Rebeka. È stata sostituita?
"Mi piace""Mi piace"
Si, nella serata alla quale ho assistito. Ma senza rimpianti
"Mi piace""Mi piace"