MATISSE
… muore…! ..
… La parafrasi dei fili dell’alta tensione mi nasce dal fatto incredibile che ci sono persone che non possono ammettere di leggere Kurvenal (giuro!) come se questo fosse un peccato capitale che viene fatto scontare in certi ambienti. Potrei quasi dire “troppo onore!” il fatto che un blog con qualche centinaio di iscritti (e parecchi che leggono senza iscriversi – perchè non si sa dal momento che poi si informano presso terzi se una recensione è uscita mentre, iscrivendosi, verrebbero avvertiti in tempo reale via mail!) possa assurgere a marchio di infamia, seppur negativo. Così va il mondo, C’è chi ha paura della propria ombra e chi ritiene di vivere nella Russia dello stalinismo quando la lettura di un “samizdat” era considerata un reato. Sono consapevole – purtroppo – della presenza della censura in paesi odierni come la Russia di Putin ma l’autocensura in Italia credevo che fosse un retaggio del bieco ventennio oggi fortunatamente sparito. Mi sbaglio spesso, purtroppo!
A coloro che leggono il blog chiederei cortesemente la registrazione (che non comporta nulla). Così facendo riceveranno un e-mail tutte le volte che un nuovo post è pubblicato.
PS Un “blogger” non è un oracolo e commette inevitabilmente errori (il minimo possibile..). Ricevo spesso “correzioni” non sempre fondamentali e non sempre precise. Così come io mi sottopongo al giudizio altrui con nome e cognome così chi vorrà avere la bontà di segnalarmi eventuali errori o imprecisioni dovrà farlo unicamente mandando un commento: a ognuno la propria responsabilità. In base alla nuova normativa chi si fosse iscritto e desidera de-iscriversi è sufficiente che mi invii un messaggio e-mail..
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Kurvenal: le recensioni musicali 
scrivere è complicato ma è un segno di libertà non avrei mai penato che leggere (apertamente non di nascosto) fosse più difficile!!!!!!
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Purtroppo questa è la sgradevole realtà
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Congratulazioni, congratulazioni vivissime !!!
Non è da tuttii tenere un blog che fa paura.
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Purtroppo non riguarda solo la lettura di Kurvenal.
In questi tristissimi giorni persino Dostoevskij ne fa le spese… Un copione già visto.
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Questa poi…
Faccio fatica a pensare che c’è qualcuno a cui la frequentazione di Kurvenal va tenuta nascosta. Come potrebbe essere fatto questo tale, di cosa potrebbe occuparsi? Che reazioni avrebbe se venisse a sapere che io, ad esempio, leggo regolarmente Kurvenal? Una scenata isterica, un’ironia corrosiva, un profondo turbamento, una vendetta sottile? Di questa persona dai contorni sfumati è difficile dare una rappresentazione, ma proprio questo la rende più imprevedibile e minacciosa: tirando le somme, non posso fare a meno di pensare al Sarchiapone di Walter Chiari…
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Purtroppo è la realtà. E non è una persona sola…così va il mondo.. anche se può sembrare incredibile. E se leggono i commenti (e li leggono e come!) non rispondono altrimenti si scopre che sono lettori di Kurvenal….! Ma si tratta di persone che vedono nemici ovunque, per lo piú immaginari, hanno paura della propria ombra e ai quali non importa di apparire un po’ patetici….
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Non mi sorprende, capita spesso alle voci libere. Del resto il presentimento è già tutto nel motto da lei prescelto. Mi lasci però dire che forse saremo in pochi ad esserle musicalmente amici ma la stima e la simpatia sono grandi.
P.S. Aspettavo con curiosità il suo commento al concerto della Mullova, preceduto da un lungo ed ambiguo pistolotto registrato di Alessandro Bergonzoni. Una magnifica violinista in una improbabile combinazione col figlio al contrabbasso (solo pizzicato).
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Grazie. Purtroppo ero assente dalla Mullova. Non sempre riesco a tenere dietro al numero di manifestazioni musicali. Sono un po’ in overdose…
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