Frei aber einsam – Un sito irriverente e libero che recensisce gli eventi musicali. -Di tutti disse mal fuorché di Cristo scusandosi col dir "non lo conosco" – (Epitaffio di Pietro Aretino)
Dendeviel Isserlis – Bologna teatro comunale 6 Marzo 2022
MATISSE
Steven Isserlis ..
… è da molti anni ai vertici del violoncellismo mondiale. Grande tecnica (anche se non manca qualche piccola pecca dovuta all’esuberanza delle sue esecuzioni), dominio assoluto dello strumento, grande sonorità e interpretazioni trascinanti. Certamente il concerto di Saint-Saëns sembra quasi costruito per mettere in risalto le sue doti. Isserlis non suona soltanto ma trascina con tutto il corpo l’orchestra e nel suo costante dialogo con il direttore sembra quasi volere sostituirsi nella direzione mentre la zazzera bianca (suo marchio di fabbrica da sempre – oggi ha 63 anni ma io lo ricordo ancora negli anni ’90 con la stessa capigliatura bianca a cespuglio) serve a sottolineare gli aspetti interpretativi del brano eseguito. La letteratura violoncellistica è purtroppo rarefatta e il concerto di Saint-Saëns con tutti i suoi aspetti virtuosistici è nel repertorio di tutti i grandi esecutori. Certamente ci sono altri brani che vorremmo sentire (in un concerto solistico – ad esempio le sonate di Brahms o quelle di Beethoven) per non parlare delle suites bachiane. A riprova dei vasti interessi di Isserlis (fra i quali ricordiamo anche l’attenzione verso il pubblico dei piccoli) l’unico bis eseguito è stato un brano virtuosistico solo pizzicato. Ovviamente grande successo di pubblico. Successo di cui ha goduto anche il direttore belga Dendeviel anch’egli originalmente un violoncellista (da cui la perfetta intesa con Isserlis). La direzione di Dendeviel è sempre “maschia” e manca qualche volte di quelle “nuances” che in ogni brano certamente sono presenti. Ottima l’interpretazione del brano di Ravel, dove l’orchestra ha reso perfettamente l’atmosfera favolistica che sottende la partitura. Qualche perplessità per la direzione della sinfonia di Čajkovskij proprio per l’eccesso di sonorità in alcune parti. Ad esempio nell’attacco del primo tempo il “solo” dei fiati era un po’ troppo rumoroso nell’atmosfera un po’ rarefatta della partitura. Ma certamente un direttore ancora giovane con grandi possibilità che comunque dimostra già una notevole maturità. Un concerto quindi tutto godibile sottolineato dal gradimento del pubblico e da quello dell’intera orchestra.
Programma
M. Ravel Ma Mère l’Oye
C. Saint-Saëns Concerto per violoncello e orchestra n. 1 in la minore, op. 33
P. Čajkovskij Sinfonia n. 1 in sol minore, op.13 “Sogni d’inverno”
A coloro che leggono il blog chiederei cortesemente la registrazione (che non comporta nulla). Così facendo riceveranno un e-mail tutte le volte che un nuovo post è pubblicato.
PS Un “blogger” non è un oracolo e commette inevitabilmente errori (il minimo possibile..). Ricevo spesso “correzioni” non sempre fondamentali e non sempre precise. Così come io mi sottopongo al giudizio altrui con nome e cognome così chi vorrà avere la bontà di segnalarmi eventuali errori o imprecisioni dovrà farlo unicamente mandando un commento: a ognuno la propria responsabilità. In base alla nuova normativa chi si fosse iscritto e desidera de-iscriversi è sufficiente che mi invii un messaggio e-mail..
Steven Isserlis has been at the top of world cellism for many years. Great technique (even if there are some small flaws due to the exuberance of his performances), absolute control of the instrument, great sonority and enthralling interpretations. Certainly the Saint-Saëns concert seems almost built to highlight his talents. Isserlis does not play only but drags the orchestra with his whole body and in his constant dialogue with the conductor he almost seems to want to replace him in the direction while the white hair (his trademark since always – today he is 63 years old but I still remember him in the 90s with the same white bush hair) serves to underline the interpretative aspects of the piece performed. Cellist literature is unfortunately very small and the Saint-Saëns concert with all its virtuosic aspects is in the repertoire of all the great performers. Certainly there are other pieces that we would like to listen from him (in a solo concert – for example the sonatas of Brahms or those of Beethoven) not to mention the Bach suites. As proof of the vast interests of Isserlis (among which we also remember the attention to the public of the little ones) the only encore performed was a virtuosic piece “pizzicato” only . Obviously great success with the public. Success that was also enjoyed by the Belgian conductor Dendeviel also originally a cellist (hence the perfect understanding with Isserlis). Dendeviel’s direction is always “vigorous” and sometimes lacks those “nuances” that are certainly present in every partiture. Excellent interpretation of Ravel’s piece, where the orchestra perfectly rendered the fairytale atmosphere that underlies the score. Some perplexity for the direction of Tchaikovsky’s sinfony precisely because of the excess of sound in some parts. For example, in the attack of the first mouvement the “solo” of the winds was a little too loud in the somewhat rarefied atmosphere of the score. But certainly a director still young with great possibilities that in any case already shows a remarkable maturity. A concert therefore all enjoyable underlined by the appreciation of the public and that of the entire orchestra.
PS I would kindly ask the readers of this blog to register (which implies nothing) which can be easily made by “clicking” the black square above each post. By so doing they will receive an e-mail message whenever a new post is published.
PS A “blogger” is not an oracle and inevitably makes errors (the minimum possible..). I often receive “corrections” not always fundamental and not always accurate. Just as I submit myself to the judgement of others with the name and surname so those who want to have the goodness to report errors or inaccuracies will have to do so only by sending a comment: everyone has his own responsibility.
Per un elenco aggiornato di tutti i precedenti posts di questo blog con i corrispondenti links
Per iscriversi a Kurvenal e ricevere un messaggio email ogni volta che un nuovo post è pubblicato “clikkare” sul cerchio rosso per conoscere la modalità
NB Poichè qualcuno ha avuto difficoltà nell’iscrizione il filmato è stato aggiornato per renderlo più comprensibile!!!!
Leggete anche i commenti ai posts selezionando il bottone “commenti” sulla sinistra del post. Talvolta sono persino più interessanti del post stesso!!!
PS Vorrei ringraziare tutti coloro che inseriscono commenti ai posts utilizzando l’opzione “Lascia un commento” (o “commenti” se ne sono già stati inseriti) prevista nella sezione sinistra (o prima del testo per schermi ridotti come i tablets) dei posts stessi affinchè tutti possano leggerli. Il dibattito è sempre interessante per tutti…..grazie (è indispensabile lasciare nome e cognome – i commenti anonimi non saranno pubblicati)!!
MI CHIEDO, DA SEMPLICE ASCOLTATORE , FINO A CHE PUNTO PUO’ SPINGERSI LA LIBERTA’ INTERPRETATIVA DEL MUSICISTA. RITENGO CHE CIO’ SIA LECITO SE E’ CONSERVATO LO SPIRITO DELLA PARTITURA .NON HO APPREZZATO, COMUNQUE LA ESECUZIONE DI ISSERLIS ( NON PER I DETTAGLI TECNICI, CHE NON SONO IN GRADO DI DETTAGLIARE )
La mia opinione su Isserlis non può che essere totalmente negativa. Fin dal tema iniziale il suono di Isserlis è risultato carente e lacunoso, praticamente assente in molti passaggi tecnici, quasi a nascondere qualche carenza di intonazione. Fin troppe sbavature hanno costellato l’esibizione, prima tra tutte la “non-esecuzione” del fa alto al culmine di una scala nel registro acuto. Un altro grave problema dell’esecuzione è il ritmo libertino del solista, mai a tempo e con troppe licenze, tanto che il direttore non ha diretto nella sua postura abituale, ma è stato costretto a una posizione scomposta su un angolo del podio per seguire il solista per tutta la durata del brano. A prova di quanto detto, segnalo alcuni attacchi asincroni dell’orchestra rispetto al solista proprio a causa delle eccessive libertà prese da quest’ultimo. Da Isserlis, personalmente, non mi aspettavo molto: era già stato a Bologna qualche anno fa per il Concerto di Elgar e anche il quel caso l’esibizione e lo show avevano prevalso sul concerto, oggi, tuttavia è riuscito anche a fare molto peggio.
Non posso che essere totalmente in disaccordo, ovviamente. Potrei certamente spiegare le ragioni del mio dissenso. Ma questo è un luogo di libero dibattito e quindi grazie per il contributo
Mi piacerebbe ascoltarle, in realtà. Io parlo da violoncellista e conosco molto bene il brano. Tuttavia, sono consapevole che un muratore vede tutto il mondo a forma di mattone.
Anche io suono il violoncello (in realtà meglio dire studio, sono a livello di un 5-6 anno): anche a me piacerebbe discutere la questione. E le sue obiezioni mi ricordano quelle che io come pianista diplomato – perfettamente a conoscenza dei brani eseguiti – ho fatto al concerto di Baremboim alla Scala (v. la mia recensione). E’ certamente vero che fra esecutori e ascoltatori ci sono percezioni diverse. Nel caso di Isserlis la mia prospettiva è stata quello dell’ascoltatore non conoscendo il brano da esecutore . Ma poi mi chiedo spesso quale sia la prospettiva giusta ricordando che il fine ultimo della musica è dare piacere pur consapevole che ci si trova talvolta davanti a una “truffa” ben confezionata. So che lei è un esecutore esperto (mi sono documentato!) e quindi mi farebbe piacere avere una disamina approfondita anche se purtorppo non siamo in grado (così credo) di avere una registrazione del concerto. I commenti (come i posts) servono anche a questo! Grazie ancora per il suo commento.
Pingback: Brunello Doni – Bologna Festival 12 Maggio 2022 | Kurvenal: le recensioni musicali
MI CHIEDO, DA SEMPLICE ASCOLTATORE , FINO A CHE PUNTO PUO’ SPINGERSI LA LIBERTA’ INTERPRETATIVA DEL MUSICISTA. RITENGO CHE CIO’ SIA LECITO SE E’ CONSERVATO LO SPIRITO DELLA PARTITURA .NON HO APPREZZATO, COMUNQUE LA ESECUZIONE DI ISSERLIS ( NON PER I DETTAGLI TECNICI, CHE NON SONO IN GRADO DI DETTAGLIARE )
"Mi piace""Mi piace"
Isserlis ha scatenato un bel dibattito….
"Mi piace""Mi piace"
La mia opinione su Isserlis non può che essere totalmente negativa. Fin dal tema iniziale il suono di Isserlis è risultato carente e lacunoso, praticamente assente in molti passaggi tecnici, quasi a nascondere qualche carenza di intonazione. Fin troppe sbavature hanno costellato l’esibizione, prima tra tutte la “non-esecuzione” del fa alto al culmine di una scala nel registro acuto. Un altro grave problema dell’esecuzione è il ritmo libertino del solista, mai a tempo e con troppe licenze, tanto che il direttore non ha diretto nella sua postura abituale, ma è stato costretto a una posizione scomposta su un angolo del podio per seguire il solista per tutta la durata del brano. A prova di quanto detto, segnalo alcuni attacchi asincroni dell’orchestra rispetto al solista proprio a causa delle eccessive libertà prese da quest’ultimo. Da Isserlis, personalmente, non mi aspettavo molto: era già stato a Bologna qualche anno fa per il Concerto di Elgar e anche il quel caso l’esibizione e lo show avevano prevalso sul concerto, oggi, tuttavia è riuscito anche a fare molto peggio.
"Mi piace""Mi piace"
Non posso che essere totalmente in disaccordo, ovviamente. Potrei certamente spiegare le ragioni del mio dissenso. Ma questo è un luogo di libero dibattito e quindi grazie per il contributo
"Mi piace""Mi piace"
Mi piacerebbe ascoltarle, in realtà. Io parlo da violoncellista e conosco molto bene il brano. Tuttavia, sono consapevole che un muratore vede tutto il mondo a forma di mattone.
"Mi piace""Mi piace"
Anche io suono il violoncello (in realtà meglio dire studio, sono a livello di un 5-6 anno): anche a me piacerebbe discutere la questione. E le sue obiezioni mi ricordano quelle che io come pianista diplomato – perfettamente a conoscenza dei brani eseguiti – ho fatto al concerto di Baremboim alla Scala (v. la mia recensione). E’ certamente vero che fra esecutori e ascoltatori ci sono percezioni diverse. Nel caso di Isserlis la mia prospettiva è stata quello dell’ascoltatore non conoscendo il brano da esecutore . Ma poi mi chiedo spesso quale sia la prospettiva giusta ricordando che il fine ultimo della musica è dare piacere pur consapevole che ci si trova talvolta davanti a una “truffa” ben confezionata. So che lei è un esecutore esperto (mi sono documentato!) e quindi mi farebbe piacere avere una disamina approfondita anche se purtorppo non siamo in grado (così credo) di avere una registrazione del concerto. I commenti (come i posts) servono anche a questo! Grazie ancora per il suo commento.
"Mi piace""Mi piace"