Sinfonica

Duo Jussen – Bologna Musica Insieme 14 Febbraio 2022


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MATISSE
Due giovanissimi (almeno così sembra) ..
… decisamente arrembanti nel loro approccio musicale, come si può facilmente immaginare data l’età. Un duo con eccellenti prospettive ma per il quale bisogna sperare che il doveroso processo di maturazione non si esaurisca a causa dell’apparentemente facile successo. Un programma piuttosto sbilanciato con una prima sonata mozartiana molto nota per il collegamento al doppio concerto e un brano schubertiano molto d’occasione, ben lontano dalle grandi composizioni dell’ultimo periodo del compositore viennese. Ma il clou della sera è stata la trascrizione per due pianoforti da parte dell’autore del “Sacre du printemps” che una velenosa recensione dopo la prima esecuzione indicò come “Le massacre du printemps”. Il brano in versione pianistica manca della tavolozza timbrica della versione orchestrale e nonostante l’impegno degli esecutori appare piuttosto prolisso, soprattutto se eseguito senza pausa fra le due parti.  L’esecuzione da parte del duo è stata improntata da una costante ricerca della brillantezza esecutiva (tecnicamente il duo è impeccabile) ma senza la dovuta sensibilità nelle parti più melodiche o meglio meno brillanti. ll risultato è stato una esecuzione un po’ monocorde, piena di ardore giovanile ma anche senza quella maturazione che si può riscontrare nelle esecuzioni moderne e meno moderne di altri “Duo” più affermati.  Certamente rimarcabile è stato l’affiatamento dei due fratelli anche per le esecuzioni senza l’ausilio della partitura (la giovinezza aiuta molto in questo senso).  Insomma un duo meritevole che speriamo di risentire quando il processo maturativo sarà più accentuato e in un repertorio di portata più ampia (suggerirei ad esempio la trascrizione dell’autore della grande fuga di Beethoven op. 133).  Una mielosa presentazione del concerto di cui avremmo volentieri fatto a meno, imprecisa per quanto riguarda la distribuzione fra due pianoforti e 4 mani (anche perché uno speaker serio non legge ma si adatta all’uditorio seguendo una falsariga predisposta ma anche saggiando gli umori dell’audience, insomma come fanno i professori universitari seri).
Happy
Programma
Wolfgang Amadeus Mozart         Sonata in re maggiore KV 448 (375a)
Franz Schubert                               Rondò in la maggiore D 951
Igor’ Fëdorovič Stravinskij           Le Sacre du printemps
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Two very young (at least so it seems) performers decidedly relentless in their musical approach, as you can easily imagine given their age. A duo with excellent prospects but for which we must hope that the due maturation process does not end because of the apparently easy success. A rather unbalanced program with a Mozart first sonata well known for the connection to the double concerto and a very occasional Schubertian piece, far from the great compositions of the last period of the Viennese composer. But the highlight of the evening was the transcription for two pianos by the author of the “Sacre du printemps” that a poisonous review after the first performance indicated as “Le massacre du printemps”. The piano version of the piece lacks the timbre palette of the orchestral version and despite the commitment of the performers appears rather bpring, especially if performed without pause between the two parts.  The performance by the duo was marked by a constant search for executive brilliance (technically the duo is impeccable) but without the due sensitivity in the more melodic or rather less brilliant parts. The result was a somewhat monochord performance, full of youthful ardor but also without that maturation that can be found in the modern and less modern performances of other more established “Duo”.  Certainly remarkable was the harmony of the two brothers also for the performances without the aid of the score (youth helps a lot in this sense).  In short, a deserving duo that we hope to hear again when the maturation process will be more accentuated and in a repertoire of wider scope (I would suggest for example the transcription of the author of Beethoven’s great fugue op. 133).  A tedious presentation of the concert that we would have gladly done without, inaccurate as regards the distribution between two pianos and 4 hands (but a serious speaker does not read but adapts the speach to the audience following an abstract but also testing the mood of the audience, in short, as serious university professors do – or are supposed to do….).
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4 risposte a "Duo Jussen – Bologna Musica Insieme 14 Febbraio 2022"

  1. Avatar di Italo Bicchierri Italo Bicchierri ha detto:

    Un buon Concerto.Certamente una interpretazione vivace , data la giovane eta’ dei musicisti. Ho apprezzato i selvaggi ritmi del ” Sacre …” meno lo Schubert reso opaco e il Mozart ” troppo vivace”.Non ho apprezzato la prolusione iniziale di un seppur valente relatore ( in altri contesti ) che qui ha cercato di far coincidere S.Valentino ( ?! ), i duo pianistici , le eta’ dei pianisti e degli Autori in un coacervo di frasi e parole ,che mi hanno indotto ripetutamente a pensare , come qualche decennio fa il Di Pietro di ” Mani Pulite” ” ma che ci azzecca ? “

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  2. Avatar di carlo giulio lorenzetti settimanni carlo giulio lorenzetti settimanni ha detto:

    Due minime osservazioni a margine della sua condivisibile recensione. La prima riguarda l’abituale ritardo con cui iniziano i concerti di Musica insieme : ieri sera si è sfiorata la mezz’ora. La seconda, la discutibile utilità di introduzioni che si sforzano di trovare un filo conduttore tra brani tanto diversi, ricorrendo magari, come ieri sera , ad aneddoti gustosi ma privi di nesso con il testo musicale.

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