
MATISSE
Fa sempre piacere..
... vedere che la direzione d’orchestra si apre finalmente alle rappresentanti del mondo femminile. Corinna Niemeyer ha studiato direzione d’orchestra in Europa e in Cina e oggi è invitata da importanti istituzioni musicali oltre ad essere direttrice musicale e artistica dell’Orchestra da Camera del Lussemburgo. Confrontarsi con la quarta sinfonia di Brahms (per me la più bella) è accettare di mettersi a confronto con le grandi direzioni di quest’opera maestosa, di impostazione classica e piena di riferimenti storici avendo come tempo finale una Passacaglia. Opera che non ebbe subito grande successo ma che oggi è considerata uno dei capolavori assoluti brahmsiani. Nella prima parte il V concerto di Beethoven per piano e orchestra. Il rapporto di Beethoven con Napoleone fu controverso. Dopo un entusiasmo iniziale il colpo di stato del 18 Brumaio e poi il regime assoluto dell’impero fecero cambiare totalmente l’atteggiamento del compositore di Bonn che divenne un deciso antibonapartista. Ma la storia delle passioni beethoveniane è piena di contraddizioni e di repentini cambiamenti. E’ controverso anche il nome dato all’opera “Imperatore”: la critica moderna tende a separare la partitura dal corso di Ajaccio e attribuire il nome invece alla maestosità dell’impianto. Di nomi impropri è pieno il panorama musicale (si pensi al preludio chopiniano detto “La goccia d’acqua” e alla sonata op.27 n.2 di Beethoven chiamata ” Al chiaro di luna”, nomi tanto ridicoli quanto tali da colpire l’immaginario degli ascoltatori!). L’interpretazione del concerto di Beethoven da parte di Luca Buratto (e qui faccio ammenda perché non lo conoscevo!!) è stata di ottima qualità in grado di cogliere tutti gli aspetti della maturità del compositore di Bonn con un fraseggio elegante e al contempo mai di maniera. Questo anche dal punto di vista tecnico se si eccettuano due errori nel primo e nell’ultimo tempo (quest’ultimo piuttosto evidente). I limiti dell’esecuzione di Buratto sono consistiti in un certa rigidità ritmica, anche quando la partitura sembrava indicare un allentamento in favore dell’espressione e in generale tempi troppo veloci, soprattutto nel rondò che in alcuni casi (ad esempio nella prima frase del movimento) hanno compresso l’ordito musicale. Ma complessivamente un’ottima prestazione di un esecutore che vorremmo riascoltare in un concerto con più autori. Due bis schumanniani. Anche la direzione di Niemeyer ha prodotto un’ottima interpretazione della sinfonia brahmsiana che fra i suoi pregi ha avuto anche quello di stimolare gli ottoni e in particolare i corni che per una volta sono risultati immacolati. Un approccio alla sinfonia piuttosto muscolare (ma ci sta, sia ben inteso) con un’espressività delegata non solo alla bacchetta ma a tutto il corpo. Un limite tecnico sta nel fatto che le due braccia si muovono contemporaneamente mentre una loro indipendenza permetterebbe di meglio selezionare i dati espressivi. Ma nel complesso un ottimo concerto, forse uno dei migliori del ciclo sinfonico autunnale del teatro applaudito calorosamente da un pubblico che ha riempito per tre quarti la sala.
(Giovanni Neri – 75)
Programma
L.v.B Beethoven concerto per piano e orchestra n.5 in mi bemolle maggiore Op. 73 “Imperatore”
J.Brahms Sinfonia n. 4 in mi minore Op. 98
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SE UN APPUNTO PUO’ FARSI ALLA INTERPRETAZIONE DI BURATTO E’ CHE IL CONCERTO DI BEETHOVEN SIA STATO TROPPO ” IMPERATORE ” . LA BRAVA DIRETTRICE SI E’ LIMITATA AD ACCOMPAGNARE.MI HA COLPITO L’ASSOLUTA MANCANZA DI SGUARDI TRA LA NIEMEYER E IL SOLISTA DURANTE L’ESECUZIONE.
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Verissimo: sembravano due estranei. Ma Buratto suona bene a mio parere
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