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L’intelligenza … The intelligence ..
…e la qualità di un interprete (o di un ensemble – nel caso in questione oltre al violino di Gabriele Pieranunzi il violoncello di Giovanni Gnocchi, il violino di Fabrizio Falasca, la viola di Francesco Fiore e il pianoforte di Andrea Bacchetti) si misura anche dalla tipologia del programma eseguito. In questo concerto – a geometria variabile – fra tre brani sostanziosi di Mozart viene inserito un trio di Schubert che c’entra come i cavoli a merenda. E non è neppure giustificato dal punto di vista temporale. Dopo un primo tempo durato un’ora, il quartetto Mozartiano del secondo tempo sarebbe stato più che sufficiente a raggiungere la durata ormai standard di 90 minuti di musica (in questo caso comunque abbondantemente superati). Le durate anomale sono concesse solo a brani particolarmente lunghi (ad esempio una sinfonia di Bruckner) o a interpreti stellari (Kissin, Sokolov) e normalmente solo per l’esecuzioni di molteplici bis che quindi sono sollecitati dal pubblico. Non è il caso del concerto in questione. Si è trattato di un concerto di buon livello, ineguale sotto molti aspetti (la trascrizione del concerto di Mozart per quintetto non è certo felice) anche per una difficoltà di amalgama sonoro fra pianoforte e archi. Strumentisti individualmente di buon livello ma lontani da un ensemble di grande qualità, cosa che richiede quel “quid” che fa più della somma di individualità. Non è giustificata una disamina più puntuale dei brani eseguiti: si tratta di esecuzioni professionalmente valide ma niente di più. Modesto successo di pubblico.
(Giovanni Neri
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Concerto assolutamente piatto con prevalenza della tastiera,Non comprendo il quid del costitursi di questo ensemble ( appositamente per questo Concerto del Manzoni ?) .Piuttosto evidente la non consuetudine a suonare insieme .
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Sono totalente d’accordo, soprattutto sul concerto per pianoforte di Mozart, che a una come me: amante di Mozart ma di certo musicalmente incompetente, risultava quasi irriconoscibile. Anche il primo quartetto di Mozart a me è parso suonato in modo piatto.
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