C’è un aspetto di Enrico Dindo che si somma alle sue eccezionali caratteristiche musicali: quello di dare l’impressione non solo di divertirsi durante le sue esecuzioni, ma anche quello di essere “alla mano” ovvero di non presentarsi come un ieratico ministro di un’arte superiore ma bensì come un artefice insieme al pubblico di una festa musicale. Lo ha dimostrato anche nel concerto in questione nel quale, presentatosi con un abbigliamento al limite del “casual” proprio a dimostrare la sua vicinanza agli altri esecutori e al pubblico, con pochi ma significativi gesti del capo e della persona ha trascinato la giovane orchestra “senzaspine” a una esecuzione di altissimo livello. Una vera festa della musica dominata dall’eccezionale tecnica e dalla musicalità di un artista che pure nel gotha internazionale dei violoncellisti non ha ancora visto il suo nome inserito ai vertici assoluti mondiali insieme a Yo Yo Ma, Mischa Maisky, Mario Brunello, Natalia Gutman etc. come meriterebbe. E complimenti per avere accettato di eseguire con una giovane ma promettente orchestra (tutti, direttore incluso, under 35) che certamente ha molto imparato da Dindo nel corso dell’esecuzione del celebre concerto di Dvořák. Il preludio della prima partita di Bach per violoncello solo è stato il bis concesso da Dindo (forse meno eccezionale del concerto). Una giovane orchestra che ha eseguito nella seconda parte – sempre del compositore ceco – la altrettanto famosa “sinfonia dal nuovo mondo” composta nel suo periodo newyorkese. Qui un minimo di inesperienza del direttore (che forse dovrebbe ricordarsi che le due braccia possono e devono muoversi non all’unisono – Abbado docet) e dell’orchestra ha sottolineato i limiti attuali della giovane compagine nella quale però la sezione dei fiati (e in particolare quella dei corni – strumento terribilmente infido) ha offerto una prova significativa. Purtroppo la sala del concerto – il teatro Duse dedicato normalmente agli spettacoli di prosa – ha un’acustica disgraziata, ma questo non ha impedito al pubblico abbastanza numeroso – anche se un po’ scalcinato in quanto non avvezzo al galateo delle sale da concerto, come dimostrato dagli applausi alla fine dei primi tempi – di tributare un buon, meritato successo al concerto.
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come al solito un gustoso (……pubblico un po’ scalcinato in quanto non avvezzo al galateo delle sale da concerto, come dimostrato dagli applausi alla fine dei primi tempi…..) e puntuale commento a un concerto a cui avrei voluto assistere.
Come al solito…. grazie!
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