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Statuto del teatro Comunale – 8 Ottobre 2014



Un breve, amaro commento alle notizie apparse sui giornali locali: il CdA del teatro comunale di Bologna ha ancora una volta ritardato l’ormai fuori tempo massimo approvazione del nuovo statuto, sulla base di ridicole ragioni. Inutile ricordare che Milano e Torino, solo per fare un esempio, hanno già da tempo approvato il nuovo statuto senza troppi pretestuosi cavilli. Ma quelli sono teatri seri, con un CdA serio. Qui no, e la ragione è che l’assessore Ronchi vuole fare il delegato del sindaco – delegato previsto come opzione dalla legge Bray – anche se per la legge Veltroni non potrebbe avendo già una carica pubblica. Ma si sa: le leggi in Italia non sono degli obblighi ma solo dei suggerimenti (come i semafori a Napoli!).  Non gli basta il ruolo di assessore, vuole anche mettere le mani sul teatro in coppia con Sani (Dio li fa poi li accompagna) con esiti del tutto prevedibili. E altrettanto ridicole sono le dichiarazioni dei suoi supporters in CdA (interessati ovviamente a fare parte del nuovo consiglio di indirizzo- bisogna che tutto si modifichi perché nulla cambi affermava il conte di Salina!) secondo le quali non deve essere delegato del sindaco un esponente della società civile in quanto “non dotato di peso politico”, proprio il contrario della legge Bray che invece prevede la figura del delegato come esperto slegato dalla partitocrazia. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. E il sindaco Merola, attuale presidente del CdA non ha nulla da dire in materia?  

 

 
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