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Non posso non essere d’accordo…
… con la recensione dell’opera di Enrico Girardi del 13-11 sul Corriere (13 Novembre). L’opera l’avevo vista finora solo in TV ma dal vivo non posso che confermare l’impressione ricevuta. Una messa in scena da “reality” non poteva che suscitare comprensibili diverse valutazioni e confrontando gli articoli di Girardi e Moreni (il Sole – 9 novembre) si nota che i giudizi sono diversi e incrociati sia per la scenografia che per la parte musicale. Ma sposo il punto di vista di Girardi. Quando all’inizio dell’opera ho visto un “reality” ho temuto di essere di fronte al solito scempio “alla Michieletto” ma mi sono ricreduto nel corso dello svolgimento.
Ovviamente una trasposizione come quella operata si trova a dovere fare i conti con parti del libretto impossibili (una per tutte: il primo dialogo fra Despina e Don Alfonso “Despina vien qua ti vo’ far del bene – A una giovine come me un vecchio come lei non può far nulla” che viene tagliato per l’evidente età di Sandrine Piau) ma lo iato si può percepire nel corso di tutta la vicenda. Eppure la macchina teatrale funziona, anche per l’uso estremamente intelligente degli strumenti tecnici (ad esempio la piscina o la portaerei). Forse nel reality manca un po’ di quella soffusa ironia, tristezza e disillusione camuffata da opera buffa. Ma la vicenda è tutto considerato una visione del mondo priva di illusioni e speranze e – ovviamente – totalmente antifemminista (nel 2025!).
A parte queste note lo spettacolo è del tutto godibile e la provocazione di Carsen (che cavalca un rischio evidente senza mai cadere nel vieto) è un esempio di regia di altissima qualità – come ci si può aspettare da un regista di grande talento. Certo molto si deve anche a tutte le risorse tecniche oggi disponibili per rendere ambienti diversi. Qualche caduta di stile non manca (come l’abbraccio fin troppo evidente sul letto di Fiordiligi con Ferrando) ma sperare che in una vicenda da reality non ci siano anche piccoli “incidenti” sarebbe troppo. Quindi alla fine un vero plauso alle capacità pirotecniche di Carsen.
Un discorso diverso per la parte musicale che in questo realty trova qualche difficoltà di ambientazione. Grande prestazione di Elsa Dreisig come Fiordiligi, un palmo sopra tutti gli altri cantanti, professionisti di ottimo livello ma non superlativi. Chi è mancato è soprattutto il Don Alfonso di Gerard Finely che seppure vocalmente corretto non ha saputo infondere al personaggio quella malizia e disillusione ammantata di falsa bonomia che il ruolo richiede (si ricordi la magistrale interpretazione nel ruolo alcuni anni orsono del compianto Claudio Desderi). La cosa è tanto più significativa se si pensa che Don Alfonso è il vero protagonista dell’opera, il regista che usa gli altri personaggi come marionette ai suoi ordini. Difficile il suo equilibrio nel contesto di Carsen ma un grande cantante avrebbe saputo non risentire della regia. E Sandrine Piau fa del suo meglio come Despina ma incarnare una giovinetta di 15 anni (Aria “una donna a quindici anni..“) quando l’età denuncia una diversa situazione è difficile se non impossibile. Vocalmente di ottima qualità ma le è mancata quella freschezza e spigliatezza giovanile che il personaggio richiederebbe. (In questo caso mi sono ricordato di una Butterfly in cui il ruolo di Cio-Cio-San era sostenuto da una quarantenne ben in carne…). Discutibile, molto discutibile, la direzione di Soddy, che in molte parti non ha saputo sottolineare i temi musicali presenti. Una prestazione professionalmente sufficiente ma nulla più. Grandissimo e meritato successo di pubblico.
Direttore |
ALEXANDER SODDY |
|---|---|
| Regia | ROBERT CARSEN |
| Scene | ROBERT CARSEN & LUIS F. CARVALHO |
| Costumi | LUIS F. CARVALHO |
| Luci | ROBERT CARSEN & PETER VAN PRAET |
| Video | RENAUD RUBIANO |
| Coreografie | REBECCA HOWELL |
Cast
| Fiordiligi | Elsa Dreisig |
| Dorabella | Nina van Essen |
| Despina | Sandrine Piau |
| Guglielmo | Luca Micheletti |
| Ferrando | Giovanni Sala |
| Don Alfonso | Gerald Finley |







