Sinfonica

Abel Celaocoe- Milano Quartetto 25 Novembre 2025



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Ecco un concerto
… recensire il quale è per il sottoscritto molto difficile. Più che un concerto la definirei una performance in cui si mescolano musica, canto e persino gestualità, il tutto assecondato anche – in alcuni casi – da una “base” preregistrata. Celaocoe dialoga costantemente con il pubblico e in alcuni casi lo invita anche a ripetere alcune semplici intonazioni mentre lui esegue un canto solistico. Il violoncello diventa per lui uno strumento multifunzione, talvolta cello, in altri casi chitarra e anche percussione.  In aggiunta ai brani di impostazione etnica anche un paio di brani “classici”: l’esecuzione del preludio della terza suite di Bach è stata il perfetto contrario di quella che chiamiamo “esecuzione filologica” (e in totale molto discutibile).  Non sono in grado di valutare complessivamente il concerto. Di certo ha espresso un panorama musicale molto distante da quello tipico del Quartetto ma – a giudizio del tutto personale del sottoscritto – anche piuttosto ripetitivo (tipico della sua musica la ripetizione anche un po’ ossessiva di brevi stilemi) e alla fine anche un poco noioso. Ma il pubblico ha invece appludito calorosamente facendo sentire chi scrive un vecchio parruccone. D’altronde la mia età giustifica la cosa…..
PS Fra le cose dette da Celaocoe ho trovato molto spiritoso definire Sollima “il Jimi Hendrix del violoncello”…..
Programma
Abel Selaocoe Pula
Senzeni na brano trad. sudafricano
Ben Nobuto Living, prima esecuzione italiana
Joseph Marie Clément Dall’Abaco Capriccio n. 5
Colin Alexander Alva’s Riff
Abel Selaocoe Sefako,Tshepo
Johann Sebastian Bach Preludio dalla Suite n. 3 in do maggiore BWV 1009
Abel Selaocoe and Michel Van der Aa Entanglements, prima esecuzione italiana
Happy
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(Giovanni Neri 79 –  ancora per poco….)
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A concert which is very difficult for me to review. More than a concert, I would describe it as a performance combining music, singing, and even gestures, all accompanied— in some cases — by a pre-recorded sound track. Celaocoe constantly interacts with the audience and, in some cases, even invites it to repeat a few simple intonations while he performs a solo song. The cello becomes a multifunctional instrument for him, sometimes a cello, in other cases a guitar and even percussion. In addition to ethnic-style pieces, there were also a couple of “classical” pieces: the performance of the prelude to Bach’s third suite was the perfect opposite of what we call a “philological performance” (and highly questionable overall). I am not able to evaluate the concert as a whole. Certainly, it expressed a musical panorama very different from that typical of the Quartet but – in my entirely personal opinion – also rather repetitive (typical of his music is the somewhat obsessive repetition of short stylistic elements) and, in the end, even a little boring. But the audience applauded warmly, making me feel like an old fogey. On the other hand, my age justifies it…
PS Among what Celaocoe said, I found it very witty to define Sollima as “the Jimi Hendrix of the cello”…
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