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In sostituzione del previsto Kissin …
. .si presenta il “giovane” (mica tanto – 28 anni anche se sembra un ragazzino) Julius Asal, una “new entry” per Bologna. A 28 anni chi ha vinto grandi concorsi (i.e. lo Chopin con Blechaz, Jundi LI, Marta Argerich etc.) è da tempo in carriera (ma non sempre: il vincitore di questo anno Eric Lu ha già 30 anni). Difficile esprimere un giudizio ponderato: il primo concerto di Skrjabin è un’opera relativamente giovanile e francamente discutibile dal punto di vista musicale. Asal ha eseguito in modo corretto, senza particolari qualità, ma sarebbe ingeneroso trarre conclusioni definitive. Certamente un beniamino del pubblico per l’età apparente e il caschetto biondo alla Caterina Caselli che agita in modo sapiente. Forse sarebbe bene che si astenesse da gesti plateali che poco si addicono a un “giovane”. Esegue due bis: un Prokoviev e uno a me sconosciuto. A suo merito quello di avere evitato esibizioni ginniche nei bis come molti esecutori non conosciuti utilizzano per colpire il pubblico. Ma del concerto va ricordata soprattutto la eccezionale direzione di Boreyko e una prestazione di alto livello dell’orchestra del teatro comunale che da tempo si è lasciata alle spalle un passato non glorioso. La sinfonia di Šostakovič è stata eseguita con tutto il pathos che racchiude e con prestazioni individuali di grande livello (ad esempio quella del primo violoncello). Da tempo non avevamo assistito a un concerto sinfonico di così alto livello. Grande succsso del pubblico.
Programma
Glinka Ouverture da Ruslan e Ljudmila
Skrjabin Concerto per pianoforte n. 1 in fa diesis minore op. 20
Šostakovič Sinfonia n. 15 in la maggiore op. 141
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