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Quindi è vero …
. .la “direttrice” dai biondi capelli, che non disdegna i ritorni economici della pubblicità, ha “conquistato” la Fenice. Ovviamente con lo sdegno dei competenti, il disinteresse degli ignoranti e la soddisfazione di una destra arraffatrice che ha come unico obiettivo l’occupazione di tutti i posti, indifferente alla qualità dei soggetti prescelti. Basta che appartengano alla stessa parte politica. Chiunque abbia ascoltato (magari su You Tube) un brano diretto dalla biondina e da altro direttore di qualità percepisce subito una differenza abissale. comprovata anche dal rifiuto di alcuni orchestrali (cosa già successa) di essere diretti da chi ha della musica una conoscenza quantomeno approssimativa. Per 4 lunghi anni sembra che la Fenice sarà musicalmente in mano a una persona inadeguata. Sia chiaro: in campo musicale non è l’unico esempio: si pensi all’ex-sovrintendente di Bologna Macciardi ora fortunatamente sbolognato al San Carlo. Ma la Fenice non è un teatro qualsiasi: è una vetrina dell’Italia per la frequentazione internazionale di Venezia. Ma purtroppo (come spesso succede) se una persona di sesso femminile non viene prescelta o viene prescelta contro il parere autorevole degli esperti si alza il solito lamento di mosiginia. Niente di più errato in questo caso: siamo in presenza di una sorta di malata “filoginia” politica alimentata SOLO da interessi di parte. Che ne sa il ministro Giuli (che ha esultato) di musica se non frequenta mai una sala da concerto? Come la premier Meloni che fa un viaggio a New York per un concerto rock e mai mette piede alla Scala o all’Opera di Roma? E se continuiamo di questo passo fra quattro anni vedremo la folta chioma bionda alla Scala? Forse nella presente temperie mondiale non è il problema più grave ma proprio per questa situazione si sarebbe potuto sperare che almeno la musica fosse salvaguardata. Non è stato così.
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(Giovanni Neri 79
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Mi associo in toto alla Sua analisi del fattaccio. Era evidente che la signora sarebbe stata piazzata bene…ma alla Fenice è un vero scandalo. Tutti i consiglieri di indirizzo hanno votato a favore. Tutti convinti che sia quella giusta per un teatro che ha avuto anche momenti positivi. Meraviglia che le masse artistiche del teatro subiscano tale scempio senza dare nessun parere. Tutti rincretiniti? L’ altro tema caldo dell’ estate, è il Macciardi, nominato/snominato al San Carlo in un balletto degno di un grande drammaturgo. Lasciata Bologna, senza che nessuno gli abbia espresso, anche formalmente, gratitudine e apprezzamento, sta scalando il grande teatro meridionale. Ma il 6° grado si sta rivelando piú ostico del previsto. La consonanza con il nuovo potere culturale grigio/nero non è stata sufficiente, finora, a piazzarlo sull’ alto scranno. Aspettiamo le prossime puntate, interessati e divertiti.
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Mala tempora….
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