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Dotato di una buona tecnica …
. .(ma non brillante – in certi momenti l’esecuzione è un po’ confusa. Non sbagliare le note non significa necessariamente avere un tecnica trascendentale: anche la qualità della meccanica ha un suo valore) il giovane Xhaferi si presenta con un programma ambizioso che fa presagire un suo tentativo di partecipare al prossimo concorso Chopin. Ovviamente il programma si presta a confronti impegnativi e Xhaferi non sfigura anche se denuncia una carenza di sensibilità interpretativa, particolarmente nell’esecuzione dei preludi. Ad esempio nel terzo il movimento continuo della mano sinistra pare spesso interrompersi, forse per motivi erronei interpretativi. Ottima l’esecuzione dei difficilissimi studi op. 10 (la serie più complessa a partire dal n. 1 in do maggiore) ma con una netta prevalenza dell’aspetto tecnico su quello interpretativo. Spesso Xhaferi cede alla tentazione di continue accelerazioni e ritardi e non sempre la mani vanno in sincronismo. Ovviamente un programma capace di suscitare facili applausi da parte di un pubblico non particolarmente avvertito, premiato con due bis non chopiniani. Un concerto con luci ed ombre e un interprete che comunque speriamo di risentire, magari dopo una fase si maturazione interpretativa.
Programma
F.Chopin. 24 Preludi, 12 studi op. 10
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