Sinfonica

Dialogues des Carmélites- La Fenice Venezia 28 Giugno 2025


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Del misticismo di Bernanos …
…. in questa edizione non è rimasto nulla. Tutto è drammaticamente terreno. Potrebbe anche essere accettabile ma la realizzazione è drammaticamente scadente e in certe parti è persino ridicolo. Le suore sono qui agghindate con una specie di aureola che ricorda molto da vicino le acconciature giapponesi. Il realismo (se così si può definire) contempla persino un crocifisso in carne ed ossa che nel secondo atto viene palleggiato fra le converse.

La libertà di pensiero e di fede nel contesto della rivoluzione francese (e il conseguente martirio delle carmelitane) si spinge fino a prevedere una passeggiata in biciclette di colore giallo con fanalini accesi.  E che dire dei rivoluzionari che sono vestiti come Unni  (manca loro solo l’accetta di corredo) che in un contesto settecentesco sembrano figuranti fuori posto. Le carmelitane, tutte, camminano zoppicando (un attacco corale di polio?) e a rappresentare il fardello della loro fede spostano di continuo pesanti massi. Il vecchio marquis de la Forge, seduto in carrozzella, rimesta costantemente un pentolino con una sostanza che genera fumo così come accade nella scena finale del dramma. Il significato? Tralascio ulteriori dettagli. Insomma una regia sgangherata che trasforma una dramma in  una sceneggiata da “grand guignol“. 

Di converso molto buona è tutta la parte musicale. La direzione di Chaslin si sforza di fare dimenticare la sciagurata regia e con successo.  E tutto il cast offre una ottima prestazione vocale giustamente applaudita dal pubblico della Fenice.  Ma nel complesso una serata da dimenticare.
Orchestra e Coro del Teatro La Fenice. 
direttore Frédéric Chaslin
maestro del coro Alfonso Caiani
regia Emma Dante
scene Carmine Maringola
costumi Vanessa Sannino
light designer Cristian Zucaro
movimenti coreografici Sandro Maria Campagna

Cast

Marquis de La Force Armando Noguera
Blanche de La Force Julie Cherrier-Hoffmann
Chevalier de La Force Juan Francisco Gatell
Madame de Croissy Anna Caterina Antonacci
Madame Lidoine Vanessa Goikoetxea
Mère Marie de L’incarnation Deniz Uzun
Soeur Constance de Saint-Denis Veronica Marini
Mère Jeanne de l’Enfant-Jésus Valeria Girardello
Soeur Mathilde Loriana Castellano
L’Aumônier du Carmel Jean-François Novelli
Officier Gianfranco Montresor
I Commissaire Marcello Nardis
Le Geôlier/ Thierry/ II Commissaire/ Monsieur Javelinot Francesco Paolo Vultaggio
 
 

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Of Bernanos’s mysticism nothing is left in this edition. Everything is dramatically earthy. It might even be acceptable but the realization is dramatically shoddy and in some parts it is even ridiculous. The nuns here are adorned with a kind of halo that closely resembles Japanese hairstyles. Realism (if one can call it that) even contemplates a crucifix in the flesh being dribbled between the converse in the second act. Freedom of thought and faith in the context of the French Revolution (and the ensuing martyrdom of the Carmelite nuns) goes so far as to include a ride on yellow bicycles with lighted headlights. And what about the revolutionaries who are dressed like Huns (all they lack is a hatchet to accompany them) who in an eighteenth-century context seem out-of-place figures. The Carmelite nuns, all of them, walk with a limp (a choral attack of polio?) and to represent the burden of their faith they are constantly moving heavy boulders. The old Marquis de la Forge, sitting in a wheelchair, constantly stirs a pot with a smoke-generating substance just as he does in the play’s final scene. The meaning? I omit further details. In short, a ramshackle direction that turns a drama into a “grand guignol” scenario. Conversely very good is the whole musical part. Chaslin’s conducting strives to make one forget the wretched direction, and with success. And the whole cast gives an excellent vocal performance rightly applauded by the Fenice audience. But overall a performance to forget.
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