Sinfonica

Marc Andrè Hamelin – Fondazione la società dei concerti Milano 4 Giugno 2025


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In sostituzione del previsto Seong-Jin Cho …
. .si presenta il pianista canadese, purtroppo molto trascurato dalle società concertistiche italiane. Sessantatrenne, dotato tuttora di una tecnica strabiliante  che non ha nulla da invidiare ai giovani “leoni da tastiera” (absit iniuria verbis…)  tutti muscoli e poco cervello Hamelin ha invece solidamente la testa sulle spalle.  Mantenendo intatto lo “smalto” tecnico ha però la maturità che deriva da una grande carriera e quindi è in grado di affrontare con grande accortezza stilistica un vasto repertorio. Ovviamente non manca nei suoi concerti l’amato Rachmnainov (in questo caso anche con la non bellissima e poco frequentata sonata n.2) ma va sottolineata la presenza di due brani di un autore spesso trascurato: il russo Medtner contemporaneo di Rachmaninov che si inserisce del solco del postromanticismo del grande Sergei. Per questo compositore è in corso una “riscoperta” da parte di molti grandi interpreti e a ragione. Così come Hamelin è spesso trascurato in Italia così è trascurato il compositore Medtner. E va segnalata la sensibilità dii Hamelin verso compositori ingiustamente trascurati dal “mainstream”, che ripetono spesso fino alla noia lo stesso repertorio. Insomma un concerto di altissima qualità. Tre bis: “Reflets dans l’eau” di Debussy, un brano di un compositore brasiliano a me ignoto e un breve  “divertissement” finale. Grade e caloroso successo di pubblico.
Programma
J. Haydn Sonata in re maggiore Hob. XVI:37
L. van Beethoven Sonata n. 3 in do maggiore op. 2 n. 3
N.K.Medtner Improvvisazione in si b minore (in forma di variazione) op. 31 n. 1
N.K.Medtner Danza festiva op. 38 n. 3
S.Rachmaninov Etude-Tableau op. 39 n. 5
S.Rachmaninov Sonata n. 2 in si b minore op. 36 (1931)”
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(Giovanni Neri 79)
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In place of the expected Seong-Jin Cho the Canadian pianist appears, unfortunately much neglected by Italian concert societies. Sixty-three years old, still gifted with an astonishing technique that has nothing to envy of the young “keyboard lions” (absit iniuria verbis…) all muscle and little brain, Hamelin instead has a solid head on his shoulders. Keeping his technique intact, he has however the maturity that comes from a great career and therefore is able to tackle a vast repertoire with great stylistic astuteness. Obviously his beloved Rachmanainov is not missing from his concerts (in this case also with the not very beautiful and little played sonata n.2) but it is worth highlighting the presence of two pieces by an often overlooked author: the Russian Medtner, contemporary of Rachmaninov who fits into the furrow of the post-romanticism of the great Sergei. For this composer a “rediscovery” is underway by many great interpreters and rightly so. Just as Hamelin is often overlooked in Italy, so is the composer Medtner. And it is worth mentioning Hamelin’s sensitivity towards composers unjustly overlooked by the “mainstream”, which often repeats the same repertoire to the point of boredom. In short, a concert of the highest quality. Three encores: “Reflets dans l’eau” by Debussy, a piece by a Brazilian composer unknown to me and a brief final “divertissement”. Great and warm success with the public.
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