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Ho avuto la fortuna …
. .di conoscere Sol Gabetta una ventina di anni fa quando ancora c’erano i concerti a Imola organizzati dal Circolo della musica. Da Allora Gabetta ha fatto una carriera di grande e meritato successo che l’ha portata ai vertici mondiali del violoncellismo, confermato dall’odierno concerto. Un’artista di grandissimo talento che insieme al compagno pianista di sempre ha dato luogo a un concerto di altissima qualità. La prima cosa che si nota di Gabetta è il suono. Il violoncello è strumento che per la sua natura può rendere difficile produrre un suono pieno e udibile anche in fondo alla sala. Non è il caso di Gabetta che estrae dallo strumento a corda una sonorità del tutto inconsueta e di grande qualità. Inutile dire che è dotata di grande tecnica (non una sola nota imprecisa) e che infonde nelle sue esecuzioni un entusiasmo che unito a grandi capacità interpretative permette di produrre una esecuzione di grande valore. Anche la scelta del programma non è casuale: accanto a grandi opere (soprattutto la bellissima e difficilissima – per il violoncello – sonata di Brahms – ma le opere del compositore amburghese per qualunque strumento sono sempre impervie, riflettendo la complessa personalità dell’autore) la scelta di due brani eterei di Rihm, un compositore con cui ha avuto un rapporto di grande valore. E anche Widman – un compositore poco frequentato – è stata una scelta felice. Di Chamayou va detto che si tratta di un pianista eccellente che ha una consuetudine di duo con Gabetta che si percepisce nella capacità dei due di integrarsi e fondersi con un equilibrio non comune. E – ripeto – la capacità di estrarre suono dallo strumento di Gabetta ha evitato quello squilibrio che spesso avviene con il pianoforte. Forse l’unico caso in cui la sonorità del piano è risultata un po’ eccessiva si è avuto nelle variazioni concertanti di Mendelssohn. Ma si può considerare un peccato veniale. Grande successo di un folto pubblico (cosa rara per un concerto di violoncello) e grande successo. Un bis.
Programma
Felix Mendelssohn Variations concertantes in re maggiore op.17
Wolfgang Rihm Lied ohne Worte, Verschwundene Worte
Johannes Brahms Sonata n.2 in fa maggiore op.99
Jörg Widmann Lied ohne Worte
Felix Mendelssohn Sonata n.2 in re maggiore op.58
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