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C’è una sorta di …
….comune denominatore nelle tre sonate: sono le uniche composte per lo strumento (per la precisione quella di Franck è l’unica per violino e pianoforte nel concerto eseguita nella trascrizione di Desart, sempre più frequente nei concerti di violoncello). Sono sonate estremamente differenti come stile e impostazione e singolarmente quella che segue maggiormente i canoni strutturali tradizionali è quella di Rachmaninov. La composizione di Debussy, pur indicando tre tempi, ha però una impostazione del tutto innovativa che riflette in pieno il mondo musicale del compositore francese. Anche la sonata di Franck (che trascritta per violoncello perde un po’ del suo smalto a causa del registro più grave dello strumento ad arco) è anch’essa suddivisa in tempi che però non hanno i connotati tradizionali. In comune tutte e tre le sonate hanno il fatto di essere delle pietre miliari della letteratura violoncellistica e un terreno che permette di valutare appieno le caratteristiche degli interpreti. I quali certamente hanno dalla loro un’ottima tecnica comprovata dalla difficoltà tecnica del programma. In questo contesto l’esecuzione che è risultata meno brillante è stata quella di Debussy in cui è mancata quella sorta di “follia” e di improvvisazione che la contraddistingue. Al contrario l’esecuzione del duo è risultata piuttosto scolastica mancando di fare emergere l’innovatività e la libertà di impostazione del brano. Meglio certamente la bellissima sonata di Franck nella quale, però, mentre la partitura del piano è praticamente rimasta la stessa della versione per violino, il violoncello ha faticato ad emergere come partner allo stesso livello dello strumento cui era accoppiato. Stante il registro del violoncello è necessaria un’esecuzione strepitosa dello strumento ad arco per ottenere una parità dei due strumenti che è invece mancata. Molto di qualità invece l’esecuzione della rutilante sonata di Rachmaninov anche se dalla partitura emerge con chiarezza l’origine pianistica del compositore. Ma il duo ha saputo sottolineare l’aspetto tardoromantico del brano eseguito, con il ruolo del violoncello finalmente all’altezza della partitura. Ottimo successo di pubblico premiato con due bis: il “largo” della sonata per violoncello di Chopin (anche questa un “unicum”) e la trascrizione di un Lied di Brahms.
Programma
C. Debussy Sonata in re minore
C. Franck Sonata in la maggiore
S.V.Rachmaninov Sonata in sol minore op. 19
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