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Purtroppo …
. ..siamo alle solite. Un giovine di belle speranze che non aspetta altro che nella partitura vi sia un brano “brillante” per avventarsi sullo spartito è sparare un gragnuola di note a 1000 DB. spesso (quasi sempre) tali da oscurare il significato musicale del brano. E’ quanto avvenuto, ad esempio nello “Scherzo di carnevale di Vienna” ma anche nelle bellissime variazioni di Brahms e nella novelletta (quella più lunga) di Schumann. Certo al problema in questione ha contribuito la dimensione della sala ma un esecutore non può pensare di essere sempre alla Carnegie Hall e deve essere consapevole del volume di suono accettabile. Per Malignan non esiste il “mezzoforte” ma solo il “piano” o il “forte” mentre i mezzitoni sono così importanti nel discorso musicale. Peccato perché Malignan ha buone doti interpretative dove prevale l’aspetto lirico del brano ma la qualità di un interprete risiede anche nella capacità di moderare il proprio impeto esecutivo e non é sempre necessario “épater la bourgeoisie” con esecuzioni rutilanti. Per il brano finale di Schumann consiglierei a Malignan di ascoltare l’esecuzione perfetta di ABM e di trarne spunto. Giusta l’esecuzione senza soluzione di continuità dei primi tre brani nasati sulla stesso tema musicale. Buon successo di un non folto pubblico.
Programma
Robert Schumann 5 Albumblätter op. 99
Clara Schumann Variations op. 20
Johannes Brahms Variations op. 9
Clara Schumann Nocturne op. 6 n° 2
Robert Schumann Novelette n° 8 op. 21
Robert Schumann Faschingsschwank aus Wien, op. 26
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