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Posso dire che …
. .era un pezzo che non assistevo a un concerto così scadente. Per certi aspetti la cosa mi ha persino divertito, nel senso che ormai siamo anche troppo abituati a giovani leoni che ovviamente non sempre raggiungono vette elevate ma il cui livello medio è accettabile. Qui semplicemente non ci siamo. E non vale la pena di addentrarsi in una disamina delle esecuzioni dei singoli brani. Geniušas suona forte (quasi sempre – un tempo si diceva che “pestava”, un termine passato di moda) e anche nell’unico caso in cui ha ridotto il volume (Une barque sur l’ocean) la qualità del suono era decisamente carente. E non pariamo della scelta dei brani. Quelli di Enescu e soprattutto del giovane Rachmaninov sono una accozzaglia di suoni senza un filo logico, una struttura, un significato musicale. E naturalmente Geniušas ci ha messo del suo per peggiorarli. Un disastro. E a coronamento dell’esibizione due bis stralunati di autori ignoti ma che hanno riflesso il tenore di quelli in programma. Non spendo ulteriori parole per una serata da dimenticare.
Programma
G. EnescunPreludio in bemolle maggiore
M. Ravel, Une barque sur l’ocean
M. Ravel, Alborada del gracioso
S. Rachmaninov, Sonata n. 1 in re minore op. 28 (prima versione)
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