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La ventunenne russo-armena …
. .Eva Gevorkyan è dotata di una tecnica strabiliante. Nel corso dell’intero concerto non ho rilevato un singolo errore. L’esecuzione della trascendentale “campanella” è quella più rapida e immacolata che io ricordi e lo stesso può dirsi dirsi della trascrizione del capriccio 24 di Paganini. Insomma, per fare un paragone automobilistico una Ferrari (di altri tempi…). E lo stesso dicasi per i bis chopiniani fra i quali il n.12 dell’op.25 e quello “sui tasti neri”. Ma è noto che in un’automobile non conta solo il motore e che molte delle prestazioni sono dovute al pilota. Ecco, nel caso della Gevorkyan il motore è mandato spesso “fuori giri” con ovvie conseguenze. Per tornare in campo musicale non manca alla Gevorkyan la capacità di estrarre dalle partiture il significato musicale profondo, come, ad esempio, in molti dei preludi del compositore di Zelazowa Wola, quelli dove la tentazione tecnica non ha preso il sopravvento. Un discorso diverso vale per il Carnaval di Schumann. Qui più volte il motore della Gevorkyan si è “imballato” (ad esempio nel brano iniziale e in quello finale, trasformato in una sorta di “galop” senza significato musicale quasi una cavalcata fine a sé stessa). E lo stesso può dirsi per i tutti brani del Carnaval dal ritmo più sostenuto. Il concerto della pianista è stato basato solo su brani del repertorio romantico in senso stretto e certo rimane la curiosità (e il dubbio…) di conoscere la sua sensibilità per altri autori quali Beethoven, Brahms etc. che richiedono un approccio molto più introspettivo. Comunque una giovane (che ancora segue corsi di pefezionamento) che ha tutta una vita per affinare la propria musicalità a partire dalla base di una tecnica di assoluto prim’ordine.
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(Giovanni Neri 79)
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The 21-year-old Russian-Armenian Eva Gevorkyan is gifted with an amazing technique. During the whole concert I did not detect a single mistake. The execution of the transcendental “Campanella” is the fastest and most immaculate that I remember and the same can be said of the transcription of capriccio 24 by Paganini. In short, to make an automobile comparison, a Ferrari (of good old times…). And the same applies for the chopiniani bis among which the n.12 of op.25 and that “on the black keys”. But it is known that in a car not only the engine counts and that much of the performance is due to the driver. Here, in the case of the Gevorkyan, the engine is often sent “out of turns” with obvious consequences. To return to the field of music, Gevorkyan does not lack the ability to extract from the scores the deep musical meaning, as, for example, in many of the preludes of the composer of Zelazowa Wola, those where the technical temptation has not taken hold. A different evaluation applies to Schumann’s Carnaval. Here the engine of the Gevorkyan went “out of gear” several times (for example, in the opening and ending pieces, transformed into a kind of “gallop” with no musical meaning, almost like a ride for its own sake). And the same can be said for all the pieces of the Carnaval with the most sustained rhythm. The concert of the pianist was based only on pieces from the romantic repertoire in a strict sense and certainly the curiosity (and doubt…) remains to know her sensitivity for other authors such as Beethoven, Brahms etc. that require a much more introspective approach. However, a young woman who has a whole life to refine her own musicality from the basis of an absolutr first order technique.
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