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Sulla scelta del programma …
. .ci sarebbe da eccepire: una prima parte del concerto composta solo di trascrizioni (Skrjabin è stato eseguito nella seconda) è quantomeno singoilare, vista la sterminata letteratura pianistica disponibile. Ma veniamo alle esecuzioni. Putroppo non è stata eseguita la trascrizione del bellissimol Lied schubertiano Auf dem wasser zu singen e sull’esecuzione degli altri Lieder trascritti non c’è nulla da eccepire. Borrow è dotato di solida tecnica (non trascendentale come vedremo) e ha il senso della misura nel senso che ricerca nella musica il suo significato profondo, cosa che nelle trascrizioni lisztiane può spesso scomparire in favore di un approccio virtuosistico. Va invece discusso l’approccio verso le due composizioni bachiane e in particolare quella della famosissima ciaccona di Busoni. Qui l’approccio è stato quello che potremmo definire “michelangioliano” (da Benedetti Michelangeli) la cui esecuzione della ciaccona è certamente la più famosa. Niente a che vedere con una impostazione “filologica”: il brano viene eseguito con variazioni di ritmo e di sonorità, con uso abbondante di pedale, certamente non bachiano in senso stretto richiamando una polemica che non avrà mai fine. Quale è l’approccio giusto? E quale sarebbe stata l’impostazione di Bach se avesse avuto a disposizione un clavicembalo “con il piano e il forte”? Discussione sul sesso degli angeli, Una volta digerita l’impostazione “non filologica” l’esecuzione del ventiquattrenne Borrow è stata di ottima qualità ricevendo il giusto plauso del pubblico. Ovviamente il discorso vale anche per la trascrizione di Rachmaninov. Nella seconda parte il “clou” è stata la fantasia di Schumann essendo i preludi di Skrjabin niente più che schizzetti a riminescenza chopiniana senza valore musicale. Molto buona per lo più l’interpretazione della fantasia, quasi sempre misurata a riprova di una notevole maturità dell’interprete. Qui la tecnica ha lasciato un po’ a desiderare perchè nel difficilissimo finale del secondo tempo (tutto basato sul ritmo puntato tanto caro a Schumann) i primi salti sono stati sonoramente sbagliati. E anche dal punto di vista interpetativo si potrebbe eccepire su alcune sonorità dell’ultimo tempo indicato come “Langsam getragen – Durchweise leise” (Lento trattenuto – Leggero in tutta l’esecuzione).- L’indicazione schumanniana non è stata seguita in modo disciplinato per la presenza di alcuni “forti” innecessariamente robusti. Anche l’accelerazione finale avrebbe dovuto essere molto più contenuta. Un solo bis, molto poco per un giovane che deve conquistarsi il suo pubblico. Buon, non strepitoso successo.
Programma
Johann Sebastian Bach Suite dalla Partita per violino solo n. 3 in mi maggiore BWV 1006 (arr. di Sergej Rachmaninov)
Aleksandr Nikolaevič Skrjabin5 Peludes, Op.16
Schubert / Liszt Ständchen,
Schumann / Liszt Frühlingsnacht
Schubert / Liszt Auf dem Wasser zu singen, D.774
Schumann / Liszt Widmung
Bach / Busoni Ciaccona dalla Partita n. 2 in re minore per violino BWV 1004
Robert Schumann Fantasia, Op.17
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