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Un concerto …
. .”double face” con due brani classici e altri moderni (la marimba non ha repertorio classico nativo). Un concerto difficile da giudicare per la varietà di stili fra loro inframmezzati. Ovviamente la percussionista Glennie ha dato prova di grande tecnica. Non lo stesso si può dire per il quintetto di archi. L’unico brano “noto” era la grande fuga op. 133 di Beethoven trascritta da quartetto a quintetto. A parte la scelta di una tracrizione la fuga è stata eseguita a una velocità che non ha permesso di coglierne il significato musicale. Per il resto il giudizio sulla serata è… “sospso” (ma per incapacità di giudizio del recensore).
Programma
Purcell Ciaccona in sol minore per archi
Zivkovic Fluctus per marimba
Koshinski Caleidoscopie per marimba
Ho Nostalgia per vibrafono
Vasks Meditation dal Quartetto per archi n. 4
Schnelzer Apollonian Dances per archi e percussioni
Casals Song of the Birds per archi
Beethoven Grande Fuga in si bemolle maggiore op. 133
Dessner Aheym per archi e percussioni
PS Sono costretto ancora una volta a segnalare che commenti “anonimi” e non inviati ai “commenti” dei posts sono immediatamente cassati







Concerto piuttosto atipico per programma ed esecutori.
Mi e’ sembrato che la” stella” Evelyn Glennie abbia partecipato , piuttosto che esserne la protagonista, come invece si evinceva dalla locandina.
Se ne poteva fare a meno.
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