Sinfonica

Lucia di Lammermoor – Comunale Bologna 20 Febbraio 2025


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Certamente una delle opere …
. . (e a ragione) più famose dello smisurato repertorio donizettiano che si caratterizza per una varietà di stili, da quello tragico (Lucia) a quello giocoso (l’Elisir). Bene ha fatto il comunale di Bologna a riprenderne la rappresentazione. Cominciamo da quelle che sono normalmente le conclusioni con i voti: cantanti 9, direzione, 6, regia 2. Forse tutto si potrebbe riassumere in questo. Ma veniamo a una disamina più dettagliata.

Nonostante uno scalmanato che ha urlato ripetutamente “vergogna” (forse si riferiva alle ultime uscite di Trump sbagliando contesto) il soprano Jessica Pratt ha fornito una prova maiuscola soprattuttto nella famosa e difficilissma “ardono gli incensi” la cui difficoltà forse a molti non è chiara. Si tratta di un’aria che è cantata, per lo più, senza l’appoggio dell’orchestra se non alcune note del flauto. Mantenere l’intonazione e interpretare è cosa molto, molto complessa. Il soprano Pratt è stata ineccepibile anche nelle altre parti dell’opera se si esclude l’acuto finale del duetto del primo atto che parso un po’ “strillato”. Una nota di assoluto plauso anche al tenore Ayón Rivas, anch’egli chiamato a una prova di grande difficoltà a partire dall’aria finale “tombe degli avi miei“.  Insomma un cast di assoluto valore completato da un’ottima prestazione del baritono Lucas Meachem, voce possente e drammatica. Nella norma le altre poche voci.
La direzione di Oren è stata la solita: di buona qualità ma con la costante tendenza a eccedere nelle sonorità coprendo le voci dei contanti. La cosa è risultata particolarmente evidente nelle arie in cui si inseriscono i corni (in questo caso immacolati). Naturalmente l’acustica sgangherata del teatro ci ha messo del suo ma è proprio compito di un direttore avere la sensibilità dell’ambiente, cosa che non è risultata con Oren che forse credeva di dirigere alla scala. Ma una sufficienza la merita comunque. Il disastro si è invece avuto con la regia. Una scena fatta di quinte con un palo (che avrebbe dovuto essere un albero) piantato in mezzo alla scena.  Gli scozzesi in maniche di camicia stile dopolavoro in mezzo ai qualii si catapulta in kilt il promesso sposo di Lucia, come personaggio che avesse sbagliato scena.  Il coro femminile è vestito in uno stile indefinito, tendenzialmente anni ’30, che dopo le tragiche nozze. si mette a ballare su un tavolo come se si fosse non in Scozia ma in una balera di periferia. Per non parlare delle “mossette” che i coristi debbono fare. Insomma un pieno disastro opportunamente “buhhato” da pubblico che invece ha tributato un meritato plauso ai cantanti e un plauso contenuto al direttore. Uno spettacolo insomma luci ed ombre in una sala con moltissimi posti vuoti.
Direttore Daniel Oren
SCENE Mauro Tinti
COSTUMI Agnese Rabatti
LUCI Giuseppe Di Iorio
CAST
LORD ENRICO ASHTON Lucas Meachem
LUCIA Jessica Pratt
SIR EDGARDO DI RAVENSWOOD Iván Ayón Rivas
LORD ARTURO BUCKLAW Vincenzo Peroni
RAIMONDO BIDEBEND Marko Mimica
Nuova Produzione del Teatro Comunale di Bologna con Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo
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Certainly one of the operas (and rightly so) most famous of Donizetti’s immense repertoire which is characterized by a variety of styles, from the tragic (Lucia) to the playful (the Elixir). The “comunale” of Bologna did well to resume its representation. Let’s start with what are normally the conclusions with the votes: singers 9, direction, 6, regisseur 2.  Perhaps everything could be summed up in this. But let’s move on to a more detailed examination. Despite a rowdy man who repeatedly shouted “shame” (perhaps he was referring to Trump’s latest statements in the wrong context) the soprano Jessica Pratt provided a masterly performance especially in the famous and very difficult “ardon gli incensi“aria whose difficulty perhaps is not clear to many. It is an aria that is sung, for most of the part, without the support of the orchestra other than a few notes from the flute. Maintaining intonation and interpreting is very, very complex. The soprano Pratt was also impeccable in the other parts of the opera if we exclude the high note at the end of the duet in the first act which seemed a little “shrill”. A note of absolute applause also goes to the tenor Ayón Rivas, who was also called to a very difficult test starting from the final aria “tombe degli avi miei“.  In short, a cast of absolute value completed by an excellent performance by the baritone Lucas Meachem, a powerful and dramatic voice. The other few voices were normal.  Oren’s direction was the usual: good quality but with the constant tendency to overdo the sound, drowning out the voices of cast. This was particularly evident in the arias in which the horns were inserted (in this case immaculate). Naturally, the theater’s ramshackle acoustics took their toll but it is a director’s job to have sensitivity for the environment, which was not the case with Oren who perhaps believed he was conducting on at “la scala” in Milan. But he still deserves sufficient marks. The disaster instead occurred with the regisseur. A scene made of qyartas with a pole (which should have been a tree) planted in the middle of the scene.  The Scots in shirtsleeves “after-work” style  among whom Lucia’s betrothed in a kilt is thrown in, like a character who has got the wrong opera.  The female choir is dressed in an undefined style, basically from the 1930s, which after the tragic wedding. starts dancing on a table as if he were not in Scotland but in a suburban dance hall. Not to mention the “moves” that the choristers have to do. In short, a complete disaster appropriately “buhhated” by the public which instead gave deserved applause to the singers and limited applause to the director. In short a show of lights and shadows in a hall with many empty seats.
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Una risposta a "Lucia di Lammermoor – Comunale Bologna 20 Febbraio 2025"

  1. Avatar di Italo Bicchierri Italo Bicchierri ha detto:

    Spettacolo del 25 febbraio. Jessica Pratt superlativa.Concordo in toto per la amorfa e cervellotica regia. Mi chiedo perche’nella scena della pazzia sia stata proiettata sullo sfondo una immagine che mi e’ parsa essere un salasso (?).

    "Mi piace"

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