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Una messa in scena…
. . e una regia delle più tradizionali, con costumi d’epoca e un eccesso di elementi umoristici certamente in grado di solleticare il palato del pubblico più di bocca buona ma non certamente di qualità. Ora certamente il barbiere è una farsa e quindi il suo aspetto deve riflettere il suo carattere. Ma le mossette da avanspettacolo, con i balletti in riga, le smorfie, le espressioni viete non fanno più parte delle tendenze moderne del barbiere. Può ben essere chei l regista avesse in mente il carnvale in essere a Venezia ma il troppo è veramente troppo e non ha neppure riscosso applausi a scena aparte denotando un pubblico abbastanza scafato. Una direzione musicale scialba è praticamente inesistente con l’orchestra che avrebbe potuto suonare da sola senza il direttore. Megloi non soffermarsi ulteriormente per carità di patria. Un direttore che anzichè imprimere alla musica una carattere si fa trascinare come se la direzione fosse un commento allo spartito.
Diciamo subito delle voci, dove svetta di gran lunga Lodovico Filippo Ravizza come Figaro. Voce piena, caratterizzazione corretta, presenza scenica di qualità. Una palmo sopra tutte le altre. Buona anche la prestazione di Simone del Savio come don Bartolo. Quando a Rosina ( Laura Verrecchia ) una esecuzione francamente poco soddisfacente, piuttosto scialba e pedissequa, priva, nella celebre aria “Una voce poco fa”, di quelle “variazioni” cui siamo abituati e che richiedono ben altri mezzi vocali. Si potrebbe dire che ha seguito il dettato di Tereza Berganza che fu sempre contraria alle variazioni ma nel suo caso siamo a ben altri livelli.
Un biasimo assoluto al don Basilio di Francesco Milanese, un baritono con una voce afona che nella celebre aria della calunnia non ha saputo imprimere una minimo di vitalità Veramente una prestazione da dimenticare. Va invece applaudita la Berta di Giovanna Donadini che pure nella parte di ridotta ha saputo rendere con spigliatezza e presenza scenica il suo ruolo e che meriterebbe di essere ascoltata in una parte più impegnativa.
Altro da dire non c’à. Una buona accoglienza da parte del pubblico. Da segnalare una maschera carnevalesca con un copricapo a forma di galeone!
Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
direttore Renato Palumbo
maestro del coro Alfonso Caiani
maestro al fortepiano Roberta Paroletti
regia Bepi Morassi
scene e costumi Lauro Crisman
light designer Andrea Benetello
Cast
Il conte di Almaviva Dave Monaco
Bartolo Simone Del Savio
Rosina Laura Verrecchia
Figaro Lodovico Filippo Ravizza
Don Basilio Francesco Milanese
Berta Giovanna Donadini
Fiorello William Corrò
Un ufficiale Umberto Imprenda
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