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Non c’è alcun dubbio …
. . che il quartetto di Cremona costituisca una delle eccellenze internazionali della musica da camera. In un repertorio chiaramente consolidato da decenni di esecuzioni la compagine ha ancora una volta mostrato i suoi caratteri distintivi: affiatamento eccezionale, suono perfetto, interpretazione senza una sbavatura. In piedi (ovviamente con l’eccezione del violoncello), rifacendosi a una tradizione oggi meno seguita, gli strumentisti paiono ritrovarsi in modo automatico, quasi al buio, grazie a una consuetudine pluridecennale. Difficile stabilire una classifica nell’esecuzione dei due grandi quartetti. Personalmente (ma è solo una questione di gusto) metterei al primo posto il quartetto di Ravel. Poco altro da commentare in materia: un’esecuzione esemplare. Fra i due grandi quartetti un brano del compositore di origini brasiliane Golijov. Una musica soffusa, che ben rappresenta il titolo della composizione. Oggettivamente interessante, ma – a mio parere – forse un po’ troppo lunga data la sua natura musicale. Eseguita, ovviamente, in modo magistrale. Meritato successo di pubblico (più folto rispetto a quello solito dei quartetti) premiato con l’esecuzione della prima fuga da “Die Kunst der Fugue ” di Bach.
Programma
Ravel Quartetto in fa maggiore M 35
Golijov Tenebrae
Debussy Quartetto in sol minore L 85
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