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Vincitore dell’ultima edizione del …
. .concorso Busoni (e anche del premio Michelangeli), di origine russe di Pietroburgo, il 25enne Arseni Moon s presenta a Bologna con un programma variegato e, oggettivamente, un po’ discutibile nella sua struttura, nel quale sembra volere dare dimostrazione di sapere affrontare tutti gli stili. Certamente un grande talento. Certamente anti-muscolare. Moon ha un approccio rispettoso del dettato musicale, sorretto da una grande tecnica (ho rilevato solo due imprecisioni in tutto il concerto) e da un approccio che giustamente è stato premiato dal premio Michelangeli. Moon sembra volere rimuovere da tutti i brani eseguiti gli aspetti eclatanti del virtuosismo dedicando la sua interpretazione a una visione sognante, quasi apollinea ma senza mai indulgere a forzature delle partiture. Il concerto si è aperto con un brano di Busoni (obbligatorio nel concorso di Bolzano – certamente di non eccelsa qualità musicale) che ha voluto collegare alla sonata mozartiana senza intermezzo. Una esecuzione praticamente perfetta del brano del compositore salisburghese (con la scelta discutibile di cancellare i ritornelli. Ma allora perché il compositore li ha inseriti?) seguita da pezzo di grande effetto (ma non della migliore qualità chopiniana), anch’esso eseguito con tecnica trascendentale ma sempre rispettosa dello stile compositivo. Perché abbia inserito un singolo Étude-tableau di Rachmaninov (non uno dei più eseguiti) è difficile da comprendere se non a scopo di minutaggio. Anche in questo caso un’ottima esecuzione. Più problematico invece l ‘approccio alla composizione di Mussorsky. Qui alcune scelte sono sembrate molto discutibili (non ultimo l’inizio della Grande porta di Kiev con un pianissimo) o l’assenza di contrasti drammatici in Bydlo. Ma – ripeto – si tratta di scelte che hanno a che vedere con la sensibilità dell’artista più che con la scelta stilistica. Grandissimo successo (meritato) di pubblico premiato con tre bis: una mazurka chopiniana, La campanella di Liszt (virtuosismo puro) e i Feux d’artifices del secondo libro dei preludi di Debussy.
Programma
Busoni Fantasia nach Johann Sebastian Bach
Mozart Sonata n. 12 in fa maggiore KV 332
Chopin Andante spianato e Grande Polacca brillante op. 22
Rachmaninov Étude-tableau op. 39 n. 2
Mussorgskij Quadri di una esposizione
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