
ATTENZIONE. D’ORA IN POI PER ACCEDERE A QUESTO BLOG UTILIZZARE SOLO L’INDIRIZZO
HTTPS://KURVENAL.WORDPRESS.COM
Ci sono due modi…
. .per rappresentare l’opera barocca: quella filologica e quella rivista in chiave moderna. La prima (recitativo – aria – recitativo – aria etc.) è di difficile digestione ai nostri tempi. Al tempo della sua composizione il teatro d’opera era altra cosa, una sorta di festa globale, con lunghi intervalli, abbondanti libagioni, “intrattenimenti” nei palchi etc. Insomma una sorte di kermesse nella quale si faceva “anche” musica ma di certo non solo. Per rendere accettabile (ma difficilmente) una rappresentazione filologica è necessario un cast e una regia eccezionali, cosa che avviene molto, molto raramente. Molto diverso l’approccio (felicissimo) di Fabio Ceresa che rovescia l’impostazione con i protagonisti seduti sul palcoscenico a interpretare i recitativi e via via protagonisti di siparietti in qualche modo (ma non troppo) correlati alle arie interpretate. E’ in questo che si scatena (letteralmente) la fantasia del regista che in un tripudio di diverse e gustosissime variazioni che spaziano nel tempo e nello spazio. E abbiamo i pupi, una scena di tradimento domestico, scene da harem, un quadretto sadomaso, un ricordo di Barbarella etc, etc, 25 quadretti di eccezionale fantasia (e anche umorismo):che ben si attagliano all’opera che è un pastiche (come spesso accadeva al tempo di Vivaldi) nel quale convivono arie di autori diversi mentre del prete rosso sono i recitativi. Una vicenda piú o meno senza senso nella quale si ritrovano tutti gli stilemi tipici del barocco. Le voci: non particolarmente felice in Bajazet di Renato Dolcini, nella norma di una buona professionalità l’Andronico di Raffaele Pe e il Tamerlano di Sonia Prima, mentre svettano Loriana Castellano e Lucia Cirillo rispettivamente Asteria e Irene. Molto buona l’orchestra barocca con la direzione di Frencesco Maria Sardelli. Un calorosissimo e meritato successo di pubblico con ripetuti richiami del cast e degli altri artefici del successo.
Bajazet Renato Dolcini
Tamerlano Sonia Prina
Asteria Loriana Castellano
Andronico Raffaele Pe
Irene Lucia Cirillo
Idaspe Valeria La Grotta
Mimes Giovanni Imbroglia, Marco Mantovani
La Fenice Orchestra
conductor Federico Maria Sardelli
director Fabio Ceresa
sets Massimo Checchetto
costumes Giuseppe Palella
light designer Fabio Barettin
video designer Sergio Metalli
PS Sono costretto ancora una volta a segnalare che commenti “anonimi” e non inviati ai “commenti” dei posts sono immediatamente cassati





