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Avevo già recensito un concerto…
. . di Bruce Liu al quartetto di Milano nel 2023 (vedi nella pagina dei previous post https://kurvenal.com/2023/02/08/bruce-liu-milano-quartetto-7-febbraio-2023/) e non posso che confermare quanto scrissi. Trovo inutile ripetere quanto già colà espresso: un pianista di grandi qualità, capace di esprimere il significato della musica eseguita che rifugge da funambolismi fini a sé stessi ma forse non il candidato che avrei scelto fra i finalisti dello Chopin del 2020 (in realtà tenutosi nel 2021). Per il concerto a Bologna posso solo segnalare la capacità di estendere il proprio repertorio fino a un compositore poco frequentato come Kapustin le cui composizioni si compongono al confine fra la musica classica (“alta” secondo Quirino Principe) e il jazz. Una composizione molto interessante eseguita con piglio giovanile come si addice a un pianista ventiseienne. Insieme a brani più di repertorio ha eseguito una sonata di Beethoven che raramente compare nei programmi di sala (la eseguiva frequentemente Pollini) che si segnala per uno scherzo prima del tempo lento, quasi un’ anticipazione della crisi della forma sonata destinata a svilupparsi con i romantici del XIX s secolo. Va anche segnalata l’assenza di atteggiamenti virtuosistici segnatamente nella sonata di Prokof’ev (praticamente l’unica eseguita regolarmente nei concerti mentre ne ha composte altre molto belle come la sesta). Tre bis: una composizione dell’amato Rameau, un valzer di Chopin e una elegantissaima gnossienne di Satie. Ottimo successo di pubblico.
Programma
Franz Joseph Haydn Sonata n.47 in si minore Hob.XVI:32
Fryderyk Chopin Sonata n.2 in si bemolle minore op.35
Nikolai Kapustin Variazioni op.41
Ludwig van Beethoven Sonata in mi bemolle maggiore op.31 n.3 “La caccia”
Sergej Prokof’ev Sonata n.7 in si bemolle maggiore op.83
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(Giovanni Neri 78)
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I had already reviewed a concert by Bruce Liu to the Milan quartetto in 2023 (see https://kurvenal.com/2023/02/08/bruce-liu-milano-quartetto-7-febbraio-2023/) and I can only confirm what I wrote. I find it useless to repeat what I have already expressed there: a pianist of great quality, capable of expressing the meaning of the music performed who eschews funambulism for their own sake, but perhaps not the candidate I would have chosen among the finalists of the 2020 Chopin (actually held in 2021). For the concert in Bologna I can only point out the ability to extend his repertoire to a little-known composer like Kapustin, whose compositions are on the border between classical music (“high” according to Quirino Principe) and jazz. A very interesting composition performed with a youthful attitude, as befits a twenty-six-year-old pianist. Along with more repertoire pieces, he performed a sonata by Beethoven that rarely appears in the programs (Pollini frequently performed it) which is notable for a scherzo before the slow tempo, almost an anticipation of the crisis of the forma-sonata which will be developed with the romantics of the nineteenth century. It should also be noted the absence of virtuosic attitudes, particularly in Prokofiev’s sonata (practically the only one performed regularly in concerts, while he composed other very beautiful ones, such as the sixth). Three encores: a composition by the beloved Rameau, a waltz by Chopin and an elegantissaima gnossienne by Satie. Very successful with the public.
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